Tredici reperti recuperati dai Carabinieri
Trovati in Spagna opere trafugate in Puglia e Basilicata. In calo i furti ai beni culturali.
giovedì 16 aprile 2015
8.44
Tredici preziosi reperti tornano a casa.
Erano in Spagna i preziosi recuperati dal Comando dei Carabinieri di Bari del nucleo Tutela Patrimonio culturale. Secondo i dati relativi al 2014 diffusi dall'Arma, la percentuale dei furti generici sarebbe diminuita. Presenti se pur in diminuzione rispetto al passato, quelli ai danni dei beni culturali. Assai gettonati quelli ecclesiastici, in particolar modo oggetti legati alle funzioni religiose, pitture, sculture, mosaici ed anche testi.
Numerosi sopralluoghi condotti in Puglia, Basilicata e Molise hanno permesso di intercettare circa 287 reperti tra vasellame, beni librari, sculture, pitture ed orologi che molto spesso sono finiti su siti di e-commerce. Grazie ad indagini ad ampio spettro, effettuate sui principali siti dedicati e sull'analisi di annunci ritenuti sospetti, gli agenti in collaborazione con gli uffici preposti dei siti in questione, sono riusciti a bloccare le vendite.
Altra piaga mai rimarginatasi dalla notte dei tempi, è quella dei cosiddetti "tombaroli". In attivo il traffico collegato agli scavi clandestini, anche qui sventati spesso in flagranza di reato. Mentre per quanto riguarda i beni librari, più semplici da sottrarre grazie alle loro dimensioni ridotte, sono state adottate delle misure cautelative mediante un'imponente opera di catalogazione delle biblioteche ecclesiastiche, degli enti ed anche dei privati.
Il fenomeno della contraffazione infine, investe non soltanto l'abbigliamento o ancora il settore enogastronomico, ma parte proprio dal comparto culturale. Sono stati sequestrati infatti 51 oggetti, corredati da certificazioni di autenticità falsificate. Venivano venduti on line e gli acquirenti, certi di aver fatto un ottimo affare, non potevano quindi nemmeno verificarli direttamente.
Fondamentale, la creazione di un archivio fotografico mediante una scheda (la Object ID) con la quale catalogare qualsiasi tipo di bene archeologico, anche privato.
Erano in Spagna i preziosi recuperati dal Comando dei Carabinieri di Bari del nucleo Tutela Patrimonio culturale. Secondo i dati relativi al 2014 diffusi dall'Arma, la percentuale dei furti generici sarebbe diminuita. Presenti se pur in diminuzione rispetto al passato, quelli ai danni dei beni culturali. Assai gettonati quelli ecclesiastici, in particolar modo oggetti legati alle funzioni religiose, pitture, sculture, mosaici ed anche testi.
Numerosi sopralluoghi condotti in Puglia, Basilicata e Molise hanno permesso di intercettare circa 287 reperti tra vasellame, beni librari, sculture, pitture ed orologi che molto spesso sono finiti su siti di e-commerce. Grazie ad indagini ad ampio spettro, effettuate sui principali siti dedicati e sull'analisi di annunci ritenuti sospetti, gli agenti in collaborazione con gli uffici preposti dei siti in questione, sono riusciti a bloccare le vendite.
Altra piaga mai rimarginatasi dalla notte dei tempi, è quella dei cosiddetti "tombaroli". In attivo il traffico collegato agli scavi clandestini, anche qui sventati spesso in flagranza di reato. Mentre per quanto riguarda i beni librari, più semplici da sottrarre grazie alle loro dimensioni ridotte, sono state adottate delle misure cautelative mediante un'imponente opera di catalogazione delle biblioteche ecclesiastiche, degli enti ed anche dei privati.
Il fenomeno della contraffazione infine, investe non soltanto l'abbigliamento o ancora il settore enogastronomico, ma parte proprio dal comparto culturale. Sono stati sequestrati infatti 51 oggetti, corredati da certificazioni di autenticità falsificate. Venivano venduti on line e gli acquirenti, certi di aver fatto un ottimo affare, non potevano quindi nemmeno verificarli direttamente.
Fondamentale, la creazione di un archivio fotografico mediante una scheda (la Object ID) con la quale catalogare qualsiasi tipo di bene archeologico, anche privato.