Trovato in possesso di una pistola modificata: arrestato
L'arma rinvenuta dalla Polizia nel corso di un controllo. Adesso è in carcere, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
mercoledì 24 aprile 2013
08.35
Una pistola a salve. Modificata e trasformata fino ad essere resa perfettamente funzionante.
Questo, almeno, si evincerebbe dai primi accertamenti balistici. Gli stessi che hanno portato in carcere Giuseppe Capriolo.
L'uomo, di 51 anni, residente in città e già noto alle forze dell'ordine, è stato tratto in arresto dagli agenti del Commissariato di Gravina, in coda ad una perquisizione che avrebbe permesso di rinvenire, in un vano creato in un sottoscala della sua abitazione, diverse cartucce calibro 9 ed una pistola artigianalmente modificata. E trasformata, secondo gli investigatori, da arma a salve in pistola vera e propria. In grado di sparare.
Capriolo, accusato di detenzione e porto abusivo di arma comune da sparo e munizionamento, e' già comparso davanti al Gip presso il Tribunale di Bari, Michele Parisi. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, difeso dall'avvocato Nicola Tranquillino, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Resta per il momento in cella, in attesa di conoscere il suo destino: al termine dell'udienza di convalida, il Gip si e' riservato ogni decisione.
Questo, almeno, si evincerebbe dai primi accertamenti balistici. Gli stessi che hanno portato in carcere Giuseppe Capriolo.
L'uomo, di 51 anni, residente in città e già noto alle forze dell'ordine, è stato tratto in arresto dagli agenti del Commissariato di Gravina, in coda ad una perquisizione che avrebbe permesso di rinvenire, in un vano creato in un sottoscala della sua abitazione, diverse cartucce calibro 9 ed una pistola artigianalmente modificata. E trasformata, secondo gli investigatori, da arma a salve in pistola vera e propria. In grado di sparare.
Capriolo, accusato di detenzione e porto abusivo di arma comune da sparo e munizionamento, e' già comparso davanti al Gip presso il Tribunale di Bari, Michele Parisi. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, difeso dall'avvocato Nicola Tranquillino, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Resta per il momento in cella, in attesa di conoscere il suo destino: al termine dell'udienza di convalida, il Gip si e' riservato ogni decisione.