Turismo, bilancio positivo per il fine settimana di Pasqua

Bene i numeri ma incertezze, dubbi e carenze organizzative pesano sul turismo locale

mercoledì 8 aprile 2015 12.37
A cura di Antonella Testini
Archiviato il fine settimana di Pasqua e in attesa delle belle giornate promesse dagli esperti meteo in concomitanza con la Fiera San Giorgio, è tempo di bilanci per il turismo gravinese.

Il plurale è d'obbligo perché se da una parte il biglietto unico è stato approvato e legittimato da palazzo di città, dall'altra il coordinamento e la vendita unificata dei ticket non è ancora una realtà.
E dunque anche nell'ultimo fine settimana le associazioni e gli enti coinvolti nell'accoglienza dei turisti hanno lavorato in autonomia. E in autonomia hanno tirato le somme.
Toni entusiastici, in linea con le previsioni della vigilia, da parte dei responsabili dell'ufficio Iat di Gravina dove annunciano che "il trend turistico è in leggero ma costante aumento rispetto ai mesi passati".
In totale 80 turisti, 10 in mattinata e 70 tutti concentrati tra il pomeriggio e la sera.

"Questi quelli che hanno deciso di acquistare i biglietti e fare le visite guidate con noi, ma in realtà i visitatori erano molti di più – puntualizza Marcello Benevento responsabile dell'ufficio- La continua affluenza dei turisti nel giorno di Pasquetta, molti dei quali chiedevano informazioni ma preferivano visitare la città senza guida, ci ha convinti a lasciare aperto l'ufficio sia durante la pausa pranzo che in serata. Siamo andati ben oltre gli orari imposti da Puglia Promozione".
I luoghi più gettonati come sempre la Chiesa Rupestre di San Michele delle Grotte, il bastione medievale, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli e poi ancora la Fondazione Santomasi e la Cattedrale. Altri invece chiedono di vistare la chiesetta di San Basilio, il Ponte, il Purgatorio o altri "luoghi meno conosciuti ma comunque capaci di incantare i turisti" a dimostrazione che tanti visitatori dimostrano di conoscere Gravina ben prima di averla visitata. "Stiamo raccogliendo i frutti del lavoro svolto in questi mesi con la comunicazione e la promozione delle nostre bellezze".
Bilancio positivo anche per Gravina sotterranea che conta all'attivo un centinaio di turisti che nonostante il freddo hanno deciso di vistare cantine e cunicoli e la Fondazione Santomasi dove nel solo giorno di Pasquetta circa 300 persone hanno vistato i grandi saloni e il museo archeologico. Bilancio positivo ma con un pizzico di polemica perché agli apprezzamenti per "l'accoglienza, e la preparazione delle guide" ha fatto da contraltare "lo stato di abbandono e degrado della gravina, il traffico sregolato nel centro storico e i pochi fondi utilizzati alla pubblicizzazione di un territorio così variegato , affascinante e meritevole della giusta conoscenza".

Pollice in giù anche per i responsabili della Benedetto XIII, l'associazione di promozione turistica che da decenni si occupa di far conoscere i siti di proprietà del Capitolo Cattedrale.
"Complice il maltempo o forse il grade successo di Matera che quest'anno era affollatissima, a Gravina abbiamo registrato una leggera flessione del trend" commenta Piero Amendolara volto storico del turismo targato Gravina. Una flessione che ha convinto i responsabili della Benedetto XIII a chiudere i battenti all'ora di pranzo sia della chiesa rupestre di San Michele che della chiesa del Purgatorio visitate comunque nella prima parte della giornata da tanti turisti provenienti da Bari e dalla Bat, altri da Napoli e altri ancora dal Nord Italia, di passaggio a Gravina prima di visitare la vicina Matera.
E proprio Matera sarebbe la carta vincente da giocare nel futuro prossimo.
"Una possibilità che non possiamo farci sfuggire insieme al precorso per il riconoscimento Unesco. Se davvero vogliamo uscire da questa crisi e assicurare un futuro alla nostra comunità non possiamo non imparare a sfruttare le tante occasioni che si stanno presentando negli ultimi mesi. I dati sul turismo nazionale dicono che la Puglia è la regione più amata dai turisti stranieri, non tanto per il mare, non solo per gastronomia e i prodotti tipici, ma soprattutto per le bellezze architettoniche e paesaggistiche ovvero la nostra offerta turistica. Dobbiamo solo imparare a comunicarla e soprattutto a fare squadra" rimarca Benevento dall'ufficio Iat.

Per questo diventa indispensabile far diventare una realtà il biglietto unico "allo scopo di calmierare i prezzi visto che diverse agenzie si sono lamentate e proprio per i costi hanno rinunciato a portare i turisti a Gravina". In secondo ordine occorre creare un vero coordinamento delle attività da svolgere "che non significa da parte dello Iat monopolizzare il turismo, ma vuol dire organizzare l'offerta turistica" e, non da ultimo, consente di offrire dati reali sui flussi turistici in arrivo a Gravina per poter migliorare e programmare il futuro.

"Il futuro che è già domani e che si chiama Fiera San Giorgio" conclude il responsabile dell'ufficio Iat.