Un Convegno per Non Dimenticare: Il Giorno del Ricordo a Gravina
L’evento è stato organizzato da Lifenews, in collaborazione con Gravinalife, Comune di Gravina e IPSAIC
martedì 11 febbraio 2025
11.55
La Biblioteca di comunità "La Casa del Fuorilegge" ha ospitato la sera del 10 febbraio il convegno dal titolo "Il Giorno del Ricordo, l'esodo Adriatico ed i campi profughi in Puglia". L'evento ha rappresentato un'importante occasione di riflessione e approfondimento sulla tragedia delle foibe e sull'esodo degli italiani dalle terre istriane, giuliane e dalmate, con un focus particolare sul ruolo della Murgia pugliese, che accoglieva numerosi profughi. La serata è stata moderata da Raffaella Iannetti, che ha saputo alternare gli interventi dei relatori e stimolare una riflessione collettiva sul significato di questi eventi storici. Ogni intervento ha contribuito a contestualizzare le drammatiche vicende vissute dalle vittime delle foibe e dai rifugiati costretti ad abbandonare le loro terre.
A prendere per primo la parola è stato Leo Vicino, assessore del Comune di Gravina in Puglia, che ha parlato dell'importanza di preservare la memoria storica di questi eventi anche a livello locale, che per troppo tempo è stata trascurata e occultata. Tramandare la narrazione di questi eventi è il più grande lascito che la comunità, attraverso storie e testimonianze di vita concreta, può donare alle nuove generazioni.
Le parole dell'assessore sono state seguite dall'intervento di Giacomo Massimiliano Desiante, ricercatore dell'IPSAIC, che ha guidato i presenti attraverso un excursus storico che ha permesso una ricostruzione acuta e precisa degli eventi che hanno portato alle foibe e al conseguente esodo adriatico, con l'obiettivo di riuscire a comprendere, seppur senza giustificarle, le motivazioni storiche, socio-culturali e politiche che si celano dietro tragedie di tale portata.
Anna Gervasio, direttrice dell'Istituto Pugliese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea, ha trattato invece l'aspetto sociale dell'esodo, approfondendo la situazione dei profughi che giunsero in Puglia dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Ha raccontato delle difficoltà incontrate nei campi profughi pugliesi, dove migliaia di italiani hanno trovato rifugio. La Dott.ssa Gervasio ha sottolineato il ruolo cruciale della Puglia nell'accoglienza, ma anche le sfide legate alla reintegrazione sociale ed economica dei profughi, molti dei quali portatori di un trauma difficile da superare, accompagnando le sue parole con bellissime immagini.
Nel dibattito finale, dalla platea si è sollevata la voce del prof. Franco Laiso, che ha condiviso una riflessione su come le tragedie storiche siano il risultato di un mancato apprendimento delle lezioni del passato e su come, purtroppo, la storia continui a ripetersi. Non è mancato il tetro parallelismo tra gli argomenti toccati nel corso del dibattito e la drammatica situazione in Palestina.
Il convegno si è concluso con la consapevolezza che la memoria storica, purtroppo troppo spesso dimenticata, è la chiave per evitare che tragedie simili si ripetano. Le parole dei relatori hanno lasciato un segno profondo nei cuori di chi ha partecipato, ricordando che il passato non deve mai essere sepolto nell'oblio. In un'epoca segnata da conflitti e divisioni, custodire la memoria è un atto di speranza per un futuro più giusto.
A prendere per primo la parola è stato Leo Vicino, assessore del Comune di Gravina in Puglia, che ha parlato dell'importanza di preservare la memoria storica di questi eventi anche a livello locale, che per troppo tempo è stata trascurata e occultata. Tramandare la narrazione di questi eventi è il più grande lascito che la comunità, attraverso storie e testimonianze di vita concreta, può donare alle nuove generazioni.
Le parole dell'assessore sono state seguite dall'intervento di Giacomo Massimiliano Desiante, ricercatore dell'IPSAIC, che ha guidato i presenti attraverso un excursus storico che ha permesso una ricostruzione acuta e precisa degli eventi che hanno portato alle foibe e al conseguente esodo adriatico, con l'obiettivo di riuscire a comprendere, seppur senza giustificarle, le motivazioni storiche, socio-culturali e politiche che si celano dietro tragedie di tale portata.
Anna Gervasio, direttrice dell'Istituto Pugliese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea, ha trattato invece l'aspetto sociale dell'esodo, approfondendo la situazione dei profughi che giunsero in Puglia dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Ha raccontato delle difficoltà incontrate nei campi profughi pugliesi, dove migliaia di italiani hanno trovato rifugio. La Dott.ssa Gervasio ha sottolineato il ruolo cruciale della Puglia nell'accoglienza, ma anche le sfide legate alla reintegrazione sociale ed economica dei profughi, molti dei quali portatori di un trauma difficile da superare, accompagnando le sue parole con bellissime immagini.
Nel dibattito finale, dalla platea si è sollevata la voce del prof. Franco Laiso, che ha condiviso una riflessione su come le tragedie storiche siano il risultato di un mancato apprendimento delle lezioni del passato e su come, purtroppo, la storia continui a ripetersi. Non è mancato il tetro parallelismo tra gli argomenti toccati nel corso del dibattito e la drammatica situazione in Palestina.
Il convegno si è concluso con la consapevolezza che la memoria storica, purtroppo troppo spesso dimenticata, è la chiave per evitare che tragedie simili si ripetano. Le parole dei relatori hanno lasciato un segno profondo nei cuori di chi ha partecipato, ricordando che il passato non deve mai essere sepolto nell'oblio. In un'epoca segnata da conflitti e divisioni, custodire la memoria è un atto di speranza per un futuro più giusto.