Un imprenditore gravinese scomparso
Dopo 48 ore Zagariello contatta l'avvocato. L'avvocato teme per l'incolumità del suo assistito
venerdì 23 dicembre 2011
18.33
Aldo Zagariello si è fatto sentite dal suo avvocato, Mimmo Cardascia, dopo aver fatto perdere le tracce perché stanco di vivere da recluso, per schivare le minacce da parte dei creditori. Le difficoltà per questo giovane imprenditore sono iniziate quando ha accettato il subappalto, da parte della ditta Intini Angelo srl di Noci, per lavori di sbancamento sulla costruenda superstrada Bradanica, in provincia di Matera.
L'impresa che gli ha subappaltato i lavori pare che abbia già riscosso più di sei milioni di euro dall'Anas, ma non ha ancora pagato i subappaltatori, se non con importi minimi "che ho sempre preferito girare agli operai, come acconto sulle loro paghe", dice l'imprenditore gravinese. Che, nel frattempo, è stato dichiarato insolvente, con le banche che non accettano l'anticipo fattura perché non si fidano del suo subappaltatore. E, intanto, per tamponare le falle, ha fatto ricorso a risorse di famiglia.
A preoccuparsi ancora di più è il suo legale, Mimmo Cardascia, che spesso si presta a fargli da "guardia del corpo", perché l'altro giorno lo ha trovato attaccato al pc a scaricare l'articolo riguardante Giovanni Schiavon, l'imprenditore 59 enne titolare dell'impresa Eurostrade 90 di Vigonza, nel padovano, suicidatosi l'11 dicembre scorso perché non riusciva a riscuotere 200.000 euro di lavori eseguiti, mentre gli operai erano in cassa integrazione.
A questo punto Cardascia ha sollecitato l'Anas di Roma e di Potenza, l'impresa di Noci e l'Autorità di vigilanza per i contratti pubblici per chiedere un'altra convocazione urgente delle parti, svoltasi questa mattina presso la Prefettura di Matera, per trovare una soluzione. Vertice convocato dopo che Cardascia aveva sottolineato che la situazione di Zagariello è diventata insopportabile perché teme che l'ira di fornitori e operai possa indurre gli stessi ad atti inconsulti nei confronti dell'amministratore della società subappaltante e dei suoi prossimi congiunti".
L'impresa che gli ha subappaltato i lavori pare che abbia già riscosso più di sei milioni di euro dall'Anas, ma non ha ancora pagato i subappaltatori, se non con importi minimi "che ho sempre preferito girare agli operai, come acconto sulle loro paghe", dice l'imprenditore gravinese. Che, nel frattempo, è stato dichiarato insolvente, con le banche che non accettano l'anticipo fattura perché non si fidano del suo subappaltatore. E, intanto, per tamponare le falle, ha fatto ricorso a risorse di famiglia.
A preoccuparsi ancora di più è il suo legale, Mimmo Cardascia, che spesso si presta a fargli da "guardia del corpo", perché l'altro giorno lo ha trovato attaccato al pc a scaricare l'articolo riguardante Giovanni Schiavon, l'imprenditore 59 enne titolare dell'impresa Eurostrade 90 di Vigonza, nel padovano, suicidatosi l'11 dicembre scorso perché non riusciva a riscuotere 200.000 euro di lavori eseguiti, mentre gli operai erano in cassa integrazione.
A questo punto Cardascia ha sollecitato l'Anas di Roma e di Potenza, l'impresa di Noci e l'Autorità di vigilanza per i contratti pubblici per chiedere un'altra convocazione urgente delle parti, svoltasi questa mattina presso la Prefettura di Matera, per trovare una soluzione. Vertice convocato dopo che Cardascia aveva sottolineato che la situazione di Zagariello è diventata insopportabile perché teme che l'ira di fornitori e operai possa indurre gli stessi ad atti inconsulti nei confronti dell'amministratore della società subappaltante e dei suoi prossimi congiunti".