"Una vita spezzata" approda a Gravina

Un progetto fiction contro la pedofilia. Gravina ed i gravinesi sulla Rai

lunedì 6 agosto 2012 11.45
A cura di Emanuela Grassi
Graziella Mansi aveva appena 8 anni quando è stata messa al rogo viva da cinque giovani che dopo averla attirata in un bosco nei pressi di Castel del Monte con l'intenzione di violentarla, misero fine alla sua giovane vita lasciandola perire tra le fiamme. Era il 19 agosto del 2000.
Un episodio raccapricciante diventato ora soggetto di un progetto-fiction contro la pedofilia dal titolo "Una vita spezzata: storia di Graziella Mansi", sponsorizzato dalla Rai ed inserito nella programmazione di "30 ore per la vita" è finalizzato a raccogliere fondi in favore dei minori vittime della pedofilia e per sostenere i bambini del Madagascar.

Il progetto partito due anni fa ha coinvolto diversi comuni pugliesi quali Andria, Canosa di Puglia, Margherita di Savoia, Corato, Ruvo di Puglia, Altamura e Potenza e, di recente, anche Gravina, dove l'iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi durante una conferenza stampa a cui hanno preso parte il primo cittadino, Alesio Valente, gli assessori Grillo e Marchetti, il regista della fiction Beppe Liso e Vincenzo Loconte dell'associazione culturale A.I.L.A.P. per la lotta alla pedofilia che sta curando la produzione della fiction in collaborazione con l'Associazione culturale Art'S Planet di Roma.

"Gravina sposa bene il progetto - ha detto il primo cittadino - per i suoi scorci caratteristici come il complesso delle sette camere, la zona di San Michele delle grotte e l' area della Madonna della Stella. Inoltre, la nostra città rientra nel Parco nazionale dell'Alta Murgia, il cui presidente Cesare Veronico ha dato piena disponibilità per le riprese di alcune scene nella natura".

Nel cast minore ci saranno anche ragazzi gravinesi e la nostra città diventerà un vero e proprio set cinematografico verso fine settembre.