Uniti per salvare il Falco Grillaio
Nidi artificiali sulla cattedrale. Per continuare il progetto di salvaguardia del rapace
venerdì 26 agosto 2011
Una vera e propria operazione di soccorso del falco grillaio. Per continuare il difficile processo di slavaguardia del Falco grillaio, lo scosro aprile, durante il periodo di cova del rapace, il Parco nazionale dell'Alta Murgia e le associazioni ambientaliste, prima fra tutte la Lipu di Gravina, hanno coinvolto l'impresa incaricata di effettuare i lavori di restauro della Basilica Cattedrale, in una vera e propria operazione di salvataggio, ossia lascaire liberi alcuni passaggi della cattedrale per permettere la nidificazione dei rapaci. L'accordo tra i vari enti ha permesso l'istallazione di 10 nidi artificiali, collocati all'ultimo livello del ponteggio che avvolge la torre campanaria. Una scelta rivelatasi azzeccata, visto che gli esperti della Lipu, che hanno monitorato costantemente la situazione, hanno rilevato un incremento del numero di rapaci.
Adesso ci sarà un seguito a questo risultato positivo. Le associazioni ambientaliste, i titolari dell'impresa che sta effettuando i lavori alla cattedrale e gli enti pubblici interessati, pensano di passare a quella che può essere definita la seconda fase del progetto con la realizzazione di nicchie di nidificazione da collocare sulla parete della Basilica esposta a Nord e sulla stessa torre campanaria. Da aggiungere ai previsti 20 nidi artificiali che saranno posizionati su due terrazzini del campanile, in osservanza alle norme previste per la zona di protezione speciale (zps) "Murgia Alta" istituita per la tutela del falco grillaio, un rapace a rischio di estinzione, con Gravina che praticamente ospita un terzo delle 3.600 coppie censite in tutta Europa.
Inoltre, dopo i risultati del censimento e del monitoraggio della popolazione del piccolo falco, il Parco nazionale dell'Alta Murgia vorrebbe creare il "parco del grillaio" sia per tutelare meglio il rapace, sia per sensibilizzare la popolazione murgiana sull'importanza della conservazione di questa specie attraverso il recupero dei pulli, cioè i piccoli nidiacei (l'ultimo appuntamento della liberazione di alcune decine di esemplari è avvenuta il 16 agosto, a Gravina), la conservazione di siti di nidificazione importanti e l'installazione di nidi artificiali.
Sperando, magari, che il campanile di Gravina diventi ospitale come quello della cattedrale di Siviglia, abitato da una colonia di grillai che l'hanno trasformato in una delle attrattive naturalistiche più visitate dell'Andalusia.
Adesso ci sarà un seguito a questo risultato positivo. Le associazioni ambientaliste, i titolari dell'impresa che sta effettuando i lavori alla cattedrale e gli enti pubblici interessati, pensano di passare a quella che può essere definita la seconda fase del progetto con la realizzazione di nicchie di nidificazione da collocare sulla parete della Basilica esposta a Nord e sulla stessa torre campanaria. Da aggiungere ai previsti 20 nidi artificiali che saranno posizionati su due terrazzini del campanile, in osservanza alle norme previste per la zona di protezione speciale (zps) "Murgia Alta" istituita per la tutela del falco grillaio, un rapace a rischio di estinzione, con Gravina che praticamente ospita un terzo delle 3.600 coppie censite in tutta Europa.
Inoltre, dopo i risultati del censimento e del monitoraggio della popolazione del piccolo falco, il Parco nazionale dell'Alta Murgia vorrebbe creare il "parco del grillaio" sia per tutelare meglio il rapace, sia per sensibilizzare la popolazione murgiana sull'importanza della conservazione di questa specie attraverso il recupero dei pulli, cioè i piccoli nidiacei (l'ultimo appuntamento della liberazione di alcune decine di esemplari è avvenuta il 16 agosto, a Gravina), la conservazione di siti di nidificazione importanti e l'installazione di nidi artificiali.
Sperando, magari, che il campanile di Gravina diventi ospitale come quello della cattedrale di Siviglia, abitato da una colonia di grillai che l'hanno trasformato in una delle attrattive naturalistiche più visitate dell'Andalusia.