Valente al capolinea?
Il primo cittadino in bilico tra gruppo misto e opposizione
martedì 2 settembre 2014
9.00
Rientro dalle vacanze movimentato per la politica gravinese. A Palazzo di città, dopo un luglio di gelo, non solo per le temperature poco estive, e un agosto segnato dalle polemiche, il settembre appena iniziato sarà un mese cruciale per la tenuta dell'amministrazione Valente.
Archiviata l'approvazione del bilancio di previsione 2014, con 13 voti favorevoli e senza l'appoggio dei quattro dissidenti, Giacinto Lupoli, Vito Mazzarella, Michele Tedesco e Giuseppe Mazzilli, l'incubo "ribaltone" torna ad animare i sogni del primo cittadino Alesio Valente.
Eloquenti infatti, sono i "messaggi di fine giornata" che il primo cittadino posta sui social network. Messaggi che lasciano ben intendere quanto siano poco serene le giornate post ferie a palazzo di città.
"Abbiamo ricostruito la piazza di via Genova, stiamo asfaltando molte strade e alcune per la prima volta, abbiamo riaperto il castello e il piaggio, abbiamo appaltato i lavori di rifacimento di larga parte del centro storico e dopo S. Michele partono i cantieri, stiamo in gara per il manto erboso presso il campo sportivo, il rilancio della Fiera e il percorso Unesco, l'avvio della nuova gara per la raccolta dei rifiuti – elenca il primo cittadino prima di concludere sconfortato - ma a qualcuno non basta. Mi dicono che qualcuno vuole interrompere per l'ennesima volta l'esperienza amministrativa. Ma perché tanto amore solo per se stessi?".
Parole a cui si aggiungono appelli "al senso di responsabilità degli eletti in consiglio", al bene comune, alla necessità di un cambiamento e al dovere di portarlo avanti indipendentemente dal colore politico".
Eppure Alesio Valente non ha nulla da temere.
La maggioranza, quella che ha sostenuto il bilancio di previsione, è unita, solida e disposta ad andare avanti "anche senza qualcuno" scriveva settimane addietro proprio il primo cittadino. E i dissidenti? Neanche loro ci pensano a mettere la parola fine a questa maggioranza, anzi, se ne sentono parte e sono "disposti a votare i punti importanti per la città" conferma convinto Michele Tedesco.
"Sebbene il primo cittadino ha deciso di non discutere con la maggioranza le questioni poste dal Gruppo Misto, provocando la nostra assenza in Consiglio, riteniamo che tocchi a lui assumersi la responsabilità di prendere le distanze dal Gruppo e comunicarci che non facciamo più parte della maggioranza. Comunicazione che ad oggi non è arrivata, dunque, resta tutto come prima" conclude il consigliere Tedesco.
"Certo che facciamo parte della maggioranza – gli fa eco Vito Mazzarella – ma c'è bisogno di discontinuità, di un cambio di passo e di persone. Un cambiamento che a dispetto delle parole, non arriva ancora" aggiunge l'ex Udc che tuttavia smentisce voci di un possibile avvicinamento con l'opposizione consiliare.
"Non abbiamo votato il bilancio ma eravamo, e siamo, maggioranza" conclude Mazzarella.
Intanto a confondere gli animi ci pensano i soliti ben informati secondo cui il primo cittadino sarebbe da settimane in contatto con i suoi ex alleati di partito guidati da Rino Vendola a cui avrebbe chiesto di sostenere questa amministrazione, al fine di realizzare un programma condiviso da tutti i gruppi consiliari per scongiurare l'arrivo di un altro commissario prefettizio. Un invito che l'opposizione è decisa a raccogliere solo a determinate condizioni. Prima fra tutte: il sindaco deve azzerare la giunta e nominare assessori tecnici. In secondo luogo: ammettere pubblicamente di non aver accettato le primarie del 2012 imponendo la sua candidatura a sindaco e causando la spaccatura dei democratici. Da ultimo: lasciare definitivamente la guida del Partito democratico.
Proposte che potrebbero salvare la vita dell'amministrazione ma che "stroncherebbero la carriere politica del primo cittadino" ammettono a denti stretti.
"Proposte che non accetterà mai" stroncano dall'opposizione, anche se lo sguardo si fa speranzoso.
Voci, gossip ma non invenzioni, su cui governa un'unica grande certezza: l'out out della segreteria regionale del Partito democratico che in vista delle prossime elezioni regionale ha diramato l'ordine perentorio: serrate le fila senza fare capricci.
Settembre è dunque iniziato. La vita amministrativa pian piano riprende, sempre uguale a se stessa. I protagonisti, anche loro sempre uguali, sono già saliti sul palco. Pronti a recitare un copione, identico da decenni.
Il Finale, tuttavia, è ancora da scrivere.
Archiviata l'approvazione del bilancio di previsione 2014, con 13 voti favorevoli e senza l'appoggio dei quattro dissidenti, Giacinto Lupoli, Vito Mazzarella, Michele Tedesco e Giuseppe Mazzilli, l'incubo "ribaltone" torna ad animare i sogni del primo cittadino Alesio Valente.
Eloquenti infatti, sono i "messaggi di fine giornata" che il primo cittadino posta sui social network. Messaggi che lasciano ben intendere quanto siano poco serene le giornate post ferie a palazzo di città.
"Abbiamo ricostruito la piazza di via Genova, stiamo asfaltando molte strade e alcune per la prima volta, abbiamo riaperto il castello e il piaggio, abbiamo appaltato i lavori di rifacimento di larga parte del centro storico e dopo S. Michele partono i cantieri, stiamo in gara per il manto erboso presso il campo sportivo, il rilancio della Fiera e il percorso Unesco, l'avvio della nuova gara per la raccolta dei rifiuti – elenca il primo cittadino prima di concludere sconfortato - ma a qualcuno non basta. Mi dicono che qualcuno vuole interrompere per l'ennesima volta l'esperienza amministrativa. Ma perché tanto amore solo per se stessi?".
Parole a cui si aggiungono appelli "al senso di responsabilità degli eletti in consiglio", al bene comune, alla necessità di un cambiamento e al dovere di portarlo avanti indipendentemente dal colore politico".
Eppure Alesio Valente non ha nulla da temere.
La maggioranza, quella che ha sostenuto il bilancio di previsione, è unita, solida e disposta ad andare avanti "anche senza qualcuno" scriveva settimane addietro proprio il primo cittadino. E i dissidenti? Neanche loro ci pensano a mettere la parola fine a questa maggioranza, anzi, se ne sentono parte e sono "disposti a votare i punti importanti per la città" conferma convinto Michele Tedesco.
"Sebbene il primo cittadino ha deciso di non discutere con la maggioranza le questioni poste dal Gruppo Misto, provocando la nostra assenza in Consiglio, riteniamo che tocchi a lui assumersi la responsabilità di prendere le distanze dal Gruppo e comunicarci che non facciamo più parte della maggioranza. Comunicazione che ad oggi non è arrivata, dunque, resta tutto come prima" conclude il consigliere Tedesco.
"Certo che facciamo parte della maggioranza – gli fa eco Vito Mazzarella – ma c'è bisogno di discontinuità, di un cambio di passo e di persone. Un cambiamento che a dispetto delle parole, non arriva ancora" aggiunge l'ex Udc che tuttavia smentisce voci di un possibile avvicinamento con l'opposizione consiliare.
"Non abbiamo votato il bilancio ma eravamo, e siamo, maggioranza" conclude Mazzarella.
Intanto a confondere gli animi ci pensano i soliti ben informati secondo cui il primo cittadino sarebbe da settimane in contatto con i suoi ex alleati di partito guidati da Rino Vendola a cui avrebbe chiesto di sostenere questa amministrazione, al fine di realizzare un programma condiviso da tutti i gruppi consiliari per scongiurare l'arrivo di un altro commissario prefettizio. Un invito che l'opposizione è decisa a raccogliere solo a determinate condizioni. Prima fra tutte: il sindaco deve azzerare la giunta e nominare assessori tecnici. In secondo luogo: ammettere pubblicamente di non aver accettato le primarie del 2012 imponendo la sua candidatura a sindaco e causando la spaccatura dei democratici. Da ultimo: lasciare definitivamente la guida del Partito democratico.
Proposte che potrebbero salvare la vita dell'amministrazione ma che "stroncherebbero la carriere politica del primo cittadino" ammettono a denti stretti.
"Proposte che non accetterà mai" stroncano dall'opposizione, anche se lo sguardo si fa speranzoso.
Voci, gossip ma non invenzioni, su cui governa un'unica grande certezza: l'out out della segreteria regionale del Partito democratico che in vista delle prossime elezioni regionale ha diramato l'ordine perentorio: serrate le fila senza fare capricci.
Settembre è dunque iniziato. La vita amministrativa pian piano riprende, sempre uguale a se stessa. I protagonisti, anche loro sempre uguali, sono già saliti sul palco. Pronti a recitare un copione, identico da decenni.
Il Finale, tuttavia, è ancora da scrivere.