Valente difende Lafabiana
Nessuna offesa solo parole di sprono per i dipendenti
mercoledì 17 settembre 2014
14.22
Felice Lafabiana resta assessore al personale e nonostante le proteste di Cgil, Cisl e Uil, "il suo posto non è in discussione" conferma il primo cittadino Alesio Valente.
"Non penso che nelle parole dell'assessore ci sia stata cattiveria o voglia di offendere qualcuno – spiega Valente – anzi, sono convinto che le sua parole volessero essere uno sprono per i dipendenti comunali, quindi non ritengo che Lafabiana abbia fatto qualcosa di male".
Dunque cade nel vuoto l'invito rivolto al sindaco dalle segreterie delle tre forze sindacali a richiamare l'assessore esprimendo "il totale dissenso sui contenuti e sulle modalità adottate dall'assessore, stigmatizzandone il comportamento e chiedono un immediato e definitivo intervento al fine di evitare l'avvio di una ingiustificata e immeritata campagna denigratoria nei confronti dei dipendenti comunali".
" Sono parole che io per primo condivido perché penso – continua Valente - che in un momento di crisi e di forti difficoltà come quello che stiamo vivendo, i dipendenti pubblici debbano fare di più".
E per fare di più il primo cittadino annuncia "tolleranza 0" in via Vittorio Veneto prevedendo ammonizioni per chi non fa il proprio lavoro e premi per quei dipendenti che invece quotidianamente si impegnano. "Per questo, se devo fare un appunto all'assessore, lo invito ad essere più puntuale nella verifica e valutazione degli uffici e a prendere dei provvedimenti nel caso ce ne sia bisogno".
Parole con cui Valente spera di chiudere una polemica innescata qualche settimana fa da un messaggio al veleno lanciato dall'assessore Lafabiana nei confronti dei dipendenti comunali definendoli "poco grintosi e propensi al lavoro".
Uno "sfogo" che ha fatto infuriare prima il consigliere di Sel Vincenzo Varrese e poi i tre sindacati che avevano chiesto al primo cittadino di prendere le distanze dal pensiero dell'assessore al personale.
"Non penso che nelle parole dell'assessore ci sia stata cattiveria o voglia di offendere qualcuno – spiega Valente – anzi, sono convinto che le sua parole volessero essere uno sprono per i dipendenti comunali, quindi non ritengo che Lafabiana abbia fatto qualcosa di male".
Dunque cade nel vuoto l'invito rivolto al sindaco dalle segreterie delle tre forze sindacali a richiamare l'assessore esprimendo "il totale dissenso sui contenuti e sulle modalità adottate dall'assessore, stigmatizzandone il comportamento e chiedono un immediato e definitivo intervento al fine di evitare l'avvio di una ingiustificata e immeritata campagna denigratoria nei confronti dei dipendenti comunali".
" Sono parole che io per primo condivido perché penso – continua Valente - che in un momento di crisi e di forti difficoltà come quello che stiamo vivendo, i dipendenti pubblici debbano fare di più".
E per fare di più il primo cittadino annuncia "tolleranza 0" in via Vittorio Veneto prevedendo ammonizioni per chi non fa il proprio lavoro e premi per quei dipendenti che invece quotidianamente si impegnano. "Per questo, se devo fare un appunto all'assessore, lo invito ad essere più puntuale nella verifica e valutazione degli uffici e a prendere dei provvedimenti nel caso ce ne sia bisogno".
Parole con cui Valente spera di chiudere una polemica innescata qualche settimana fa da un messaggio al veleno lanciato dall'assessore Lafabiana nei confronti dei dipendenti comunali definendoli "poco grintosi e propensi al lavoro".
Uno "sfogo" che ha fatto infuriare prima il consigliere di Sel Vincenzo Varrese e poi i tre sindacati che avevano chiesto al primo cittadino di prendere le distanze dal pensiero dell'assessore al personale.