Valente sul piede di guerra
Striglia la maggioranza e chiede certezza
giovedì 27 febbraio 2014
16.55
Che fosse arrabbiato era chiaro a tutti ma che addirittura avrebbe strigliato pubblicamente la sua squadra nessuno ci avrebbe scommesso.
E invece a poche ore dal Consiglio comunale durante il quale la maggioranza di governo ha rimediato l'ennesima figuraccia, Alesio Valente esce allo scoperto con una nota ufficiale condita di rabbia e tanto rammarico.
"Quanto accaduto – scrive il primo cittadino – è di una gravità inaudita: la città viene costretta a pagare il prezzo di scelte incomprensibili, oltremodo penalizzanti se si considera che la discussione verteva su strumenti indispensabili per la programmazione delle politiche sociali e dunque di una serie di misure essenziali e per molti aspetti vitali in un periodo storico, quale quello presente, segnato da una profonda crisi finanziaria che produce disoccupazione e genera infinita sofferenza".
Il riferimento è alla mancata approvazione del Piano sociale di zona a causa della mancanza in aula del numero legale dopo le tante defezioni e allontanamenti registrati tra i banchi della maggioranza. Allontanamenti, evidentemente, strategici che non sono sfuggiti al primo cittadino il quale al termine della seduta consiliare ha convocato i consiglieri di maggioranza nel suo ufficio per manifestare tutta la sua irritazione.
"Questo modo di far politica non mi appartiene: equilibrismi e tatticismi mal si conciliano con le esigenze reali e le sacrosante aspettative della comunità. Provo amarezza e rammarico: credo che il progetto uscito vittorioso dalle urne del 2012 sia ancora valido e necessario, ma ritengo sia altrettanto indispensabile che l'intera classe politica gravinese, ed in particolare le forze di maggioranza, manifestino la loro reale volontà sul prosieguo dell'esperienza amministrativa" scrive ancora Valente prima di mettere i partiti della sua coalizione dinanzi ad un aut aut.
"Insieme alla giunta, che di quelle forze è espressione, sono impegnato a cambiare il volto di questa città, come dimostra il cammino intrapreso per l'ingresso di Gravina nel patrimonio mondiale Unesco e come testimonierà, in maniera concreta, l'apertura dei cantieri per la riqualificazione dell'area di via Genova, prevista per il 3 marzo. Ma per andare oltre, ed aprire anche cantieri di speranza e rinascita, occorre l'impegno di tutti. Chiedo pertanto con forza che i partiti e i movimenti che compongono la coalizione di governo si esprimano ad horas sulla volontà di proseguire nel cammino intrapreso e ritrovare le giuste ragioni dello stare insieme, nel solco degli impegni programmatici assunti con gli elettori. In caso contrario, ciascuno, me compreso, non potrà far altro che assumere su dì sè il peso delle proprie scelte, per rispetto di una comunità che vuole essere governata".
Parole pesanti che risuonano nei corridoi di palazzo di città e che sicuramente saranno determinanti per il prosieguo di questa amministrazione con un sindaco, che nonostante gli sforzi di questi ultimi mesi e nonostante gli equilibrismi con cui da oltre un anno si trova a fare i conti, ha esaurito tutte le sue capacità diplomatiche.
La palla adesso passa ai partiti, convocati già stasera per una nuova riunione di maggioranza, dire ufficialmente che intenzioni hanno.
Intanto scene di giubilo si registrano tra le rane dalla bocca larga, per una volta non saranno smentite.
E invece a poche ore dal Consiglio comunale durante il quale la maggioranza di governo ha rimediato l'ennesima figuraccia, Alesio Valente esce allo scoperto con una nota ufficiale condita di rabbia e tanto rammarico.
"Quanto accaduto – scrive il primo cittadino – è di una gravità inaudita: la città viene costretta a pagare il prezzo di scelte incomprensibili, oltremodo penalizzanti se si considera che la discussione verteva su strumenti indispensabili per la programmazione delle politiche sociali e dunque di una serie di misure essenziali e per molti aspetti vitali in un periodo storico, quale quello presente, segnato da una profonda crisi finanziaria che produce disoccupazione e genera infinita sofferenza".
Il riferimento è alla mancata approvazione del Piano sociale di zona a causa della mancanza in aula del numero legale dopo le tante defezioni e allontanamenti registrati tra i banchi della maggioranza. Allontanamenti, evidentemente, strategici che non sono sfuggiti al primo cittadino il quale al termine della seduta consiliare ha convocato i consiglieri di maggioranza nel suo ufficio per manifestare tutta la sua irritazione.
"Questo modo di far politica non mi appartiene: equilibrismi e tatticismi mal si conciliano con le esigenze reali e le sacrosante aspettative della comunità. Provo amarezza e rammarico: credo che il progetto uscito vittorioso dalle urne del 2012 sia ancora valido e necessario, ma ritengo sia altrettanto indispensabile che l'intera classe politica gravinese, ed in particolare le forze di maggioranza, manifestino la loro reale volontà sul prosieguo dell'esperienza amministrativa" scrive ancora Valente prima di mettere i partiti della sua coalizione dinanzi ad un aut aut.
"Insieme alla giunta, che di quelle forze è espressione, sono impegnato a cambiare il volto di questa città, come dimostra il cammino intrapreso per l'ingresso di Gravina nel patrimonio mondiale Unesco e come testimonierà, in maniera concreta, l'apertura dei cantieri per la riqualificazione dell'area di via Genova, prevista per il 3 marzo. Ma per andare oltre, ed aprire anche cantieri di speranza e rinascita, occorre l'impegno di tutti. Chiedo pertanto con forza che i partiti e i movimenti che compongono la coalizione di governo si esprimano ad horas sulla volontà di proseguire nel cammino intrapreso e ritrovare le giuste ragioni dello stare insieme, nel solco degli impegni programmatici assunti con gli elettori. In caso contrario, ciascuno, me compreso, non potrà far altro che assumere su dì sè il peso delle proprie scelte, per rispetto di una comunità che vuole essere governata".
Parole pesanti che risuonano nei corridoi di palazzo di città e che sicuramente saranno determinanti per il prosieguo di questa amministrazione con un sindaco, che nonostante gli sforzi di questi ultimi mesi e nonostante gli equilibrismi con cui da oltre un anno si trova a fare i conti, ha esaurito tutte le sue capacità diplomatiche.
La palla adesso passa ai partiti, convocati già stasera per una nuova riunione di maggioranza, dire ufficialmente che intenzioni hanno.
Intanto scene di giubilo si registrano tra le rane dalla bocca larga, per una volta non saranno smentite.