Ventricelli risponde a Valente e difende la riforma della scuola
“Tante le inesattezze. La Riforma è un grande investimento”.
mercoledì 13 maggio 2015
A ventiquattro ore dalla lettera inviata dal primo cittadino di Gravina, l'onorevole Lilliana Ventricelli risponde a Valente e difende la riforma sulla scuola approvata dal Governo Renzi.
Il sindaco di Gravina aveva espresso contrarietà e preoccupazione per il decreto legge invitando la parlamentare ad intervenire in Commissione cultura per rivedere soprattutto determinati punti della riforma a partire dalla figura dei presidi, inquadrati più come responsabili di azienda che veri e propri educatori, passando dall'annosa questione del nuovo contratto triennale destinati ai docenti che a detta del primo cittadino rischia di creare solo molta disoccupazione. E proprio da questo ultimo punto la parlamentare parte per difendere la riforma.
"Credo – scrive la deputata del Pd rivolgendosi al sindaco - che le preoccupazioni che tu esprimi, però, vadano in qualche modo ridimensionate per il grande lavoro che la commissione Cultura ha fatto in queste settimane, apportando serie e profonde modifiche al testo del Ddl. Molte dichiarazioni circolate in questi giorni e che leggo anche nel tuo scritto non sono veritiere, ne cito una su tutta nella quale fai riferimento ad un contratto triennale dopo il quale l'insegnante neoassunto si ritroverebbe disoccupato. Tutto ciò è assolutamente falso dato che i 100.700 precari che verranno stabilizzati entreranno in ruolo con un contratto a tempo indeterminato ed è solo il POF ad avere una durata triennale per consentire una programmazione che abbia una visione di lungo raggio. Avremmo voluto assumerne di più ma i precari storici della scuola in Italia sono oltre 500.000 e tu da amministratore locale saprai meglio di me cosa voglia dire fare i conti con le coperture economiche".
"Sui poteri dei dirigenti molto si è fatto attraverso il lavoro emendativo mitigando il suo ruolo e valorizzando gli organi collegiali (sui 200 milioni per merito agli insegnanti e su approvazione POF). Inoltre sulla chiamata, i docenti potranno avanzare una propria candidatura nelle scuole e il dirigente dovrà motivare approvazione o diniego lasciando al docente l'accettazione" chiarisce ancora Liliana Ventricelli decisa a difendere il lavoro della Commissione.
"Comprendo i dubbi e le perplessità del mondo della scuola – conclude la missiva - ma non si può ignorare il grande investimento che questo Governo sta facendo: 4 miliardi e 100.000 assunzioni a fronte della riforma Gelmini che prevedeva tagli per 80.000 cattedre, istituzione dell'organico funzionale con la realizzazione dell'autonomia della scuola che da 20 anni rivendichiamo, concorso per soli abilitati per 60.000 posti. Saranno conservati gli scatti di anzianità e verranno investiti ulteriori 200 milioni per premiare il merito degli insegnanti. Per la formazione saranno stanziati 40 milioni e verrà definita per ciascun insegnante una card del valore di 500 euro l'anno per consumi culturali (libri, mostre, cinema, tecnologie). Spero di aver chiarito qualche questione di merito, in questa settimana il testo approderà in aula, dopo che si sono conclusi i lavori in commissione, e valuteremo li se ci saranno ulteriori spazi di modifica".
Dunque, tanto rumore per nulla?
Il sindaco di Gravina aveva espresso contrarietà e preoccupazione per il decreto legge invitando la parlamentare ad intervenire in Commissione cultura per rivedere soprattutto determinati punti della riforma a partire dalla figura dei presidi, inquadrati più come responsabili di azienda che veri e propri educatori, passando dall'annosa questione del nuovo contratto triennale destinati ai docenti che a detta del primo cittadino rischia di creare solo molta disoccupazione. E proprio da questo ultimo punto la parlamentare parte per difendere la riforma.
"Credo – scrive la deputata del Pd rivolgendosi al sindaco - che le preoccupazioni che tu esprimi, però, vadano in qualche modo ridimensionate per il grande lavoro che la commissione Cultura ha fatto in queste settimane, apportando serie e profonde modifiche al testo del Ddl. Molte dichiarazioni circolate in questi giorni e che leggo anche nel tuo scritto non sono veritiere, ne cito una su tutta nella quale fai riferimento ad un contratto triennale dopo il quale l'insegnante neoassunto si ritroverebbe disoccupato. Tutto ciò è assolutamente falso dato che i 100.700 precari che verranno stabilizzati entreranno in ruolo con un contratto a tempo indeterminato ed è solo il POF ad avere una durata triennale per consentire una programmazione che abbia una visione di lungo raggio. Avremmo voluto assumerne di più ma i precari storici della scuola in Italia sono oltre 500.000 e tu da amministratore locale saprai meglio di me cosa voglia dire fare i conti con le coperture economiche".
"Sui poteri dei dirigenti molto si è fatto attraverso il lavoro emendativo mitigando il suo ruolo e valorizzando gli organi collegiali (sui 200 milioni per merito agli insegnanti e su approvazione POF). Inoltre sulla chiamata, i docenti potranno avanzare una propria candidatura nelle scuole e il dirigente dovrà motivare approvazione o diniego lasciando al docente l'accettazione" chiarisce ancora Liliana Ventricelli decisa a difendere il lavoro della Commissione.
"Comprendo i dubbi e le perplessità del mondo della scuola – conclude la missiva - ma non si può ignorare il grande investimento che questo Governo sta facendo: 4 miliardi e 100.000 assunzioni a fronte della riforma Gelmini che prevedeva tagli per 80.000 cattedre, istituzione dell'organico funzionale con la realizzazione dell'autonomia della scuola che da 20 anni rivendichiamo, concorso per soli abilitati per 60.000 posti. Saranno conservati gli scatti di anzianità e verranno investiti ulteriori 200 milioni per premiare il merito degli insegnanti. Per la formazione saranno stanziati 40 milioni e verrà definita per ciascun insegnante una card del valore di 500 euro l'anno per consumi culturali (libri, mostre, cinema, tecnologie). Spero di aver chiarito qualche questione di merito, in questa settimana il testo approderà in aula, dopo che si sono conclusi i lavori in commissione, e valuteremo li se ci saranno ulteriori spazi di modifica".
Dunque, tanto rumore per nulla?