Via Consolazione: manca ancora l'ordinanza di revoca della chiusura

Stasi: “Se dovesse accadere qualcosa al momento la responsabilità è dell’Acquedotto”. Il Comune attende comunicazioni dall'AQP.

lunedì 3 settembre 2012 12.29
A cura di Marina Dimattia
Viva, ma attaccata ad una macchina.

È questa la situazione di via Consolazione, la "sfortunata" strada riaperta ufficiosamente al traffico veicolare al momento della rimozione delle transenne, ma ufficialmente ancora sotto lo scacco dell'ordinanza con cui nel 2009 l'allora sindaco Divella ne disponeva la chiusura.

Già memorabile per il triste epilogo della vicenda di Ciccio e Tore, la popolarità la strada la deve, infatti, ad una lunga chiusura alle auto a causa di un fenomeno di cedimento del manto stradale causato da costanti infiltrazioni d'acqua. A ciò si aggiunge l'ennesima anomalia. Se pure ci sono tutti gli elementi a supporto della riapertura dell'arteria stradale, e le auto sono tornate a transitare regolarmente ormai da un mese, manca l'ordinanza comunale di revoca della chiusura.

Problemi "tecnici" alla base del ritardo dell'ordinanza? No, solo "comunicativi", a dire del dirigente dell'ufficio tecnico, Michele Stasi: "Manca la comunicazione del completamento dei lavori con annesso collaudo da parte dell'Acquedotto Pugliese, a cui abbiamo dato mandato di eseguire i lavori. In assenza di quella comunicazione non è possibile, da parte nostra, predisporre alcuna ordinanza. In realtà è prassi che l'AQP non comunichi, ovvero comunichi in ritardo l'ultimazione dei lavori affidatigli dalle pubbliche amministrazioni, ma in questo caso avrebbe dovuto darne sollecita informazione, considerando la presenza di un'ordinanza di chiusura della strada che bisogna revocare", aggiunge Stasi.

E se dovesse accadere qualcosa lungo quell'arteria, a persone o cose, non essendo stata la riapertura disposta dal comune, sarebbe certamente l'Acquedotto a risponderne, come precisa Stasi, manifestando la volontà a sollecitare la società pugliese che si occupa della gestione integrata del ciclo dell'acqua, così da adempiere alle incombenze burocratiche e amministrative.

"Sembravano lavori piuttosto ordinari, eppure hanno avuto una durata biblica e non sono mancati i disagi per noi", commentano intanto gli abitanti del quartiere con un tono liberatorio, ora che è stato ripristinato "ufficiosamente" lo stato dei luoghi. Del resto, che quell'ordinanza ancora non ci sia non importa a quanti aspettavano di riappropriarsi della strada senza il fastidioso impiccio delle transenne.