Via libera all'abbattimento del silos in via Spinazzola
L'ufficio tecnico concede l'autorizzazione. Articolo 1 attacca
martedì 5 novembre 2019
11.30
Appartamenti al posto dell'antico silo di via Spinazzola. Sarebbe questo l'ultimo grande progetto approvato dall'ufficio tecnico comunale nonostante i pareri sfavorevoli della soprintendenza e della commissione locale per il paesaggio.
La notizia è finita nell'attualità cittadina grazie ad un comunicato diffuso da Articolo 1 con cui si denuncia l'ennesima operazione speculativa che, tuttavia non sarebbe un caso isolato visto che da palazzo di città sarebbero partite una serie di autorizzazioni per "interventi da realizzarsi in ambiti paesaggistici molti fragili e meritevoli di tutela e conservazione,oltreché vincolati da normative paesaggistiche".
Secondo quanto riportato nella nota di Articolo 1, il "Silos" di via Spinazzola rischia di essere abbattuto in barba ad una serie di norme che vorrebbero l'immobile tutelato dal Piano Paesaggistico Regionale. "Edificato nel 1933,è l'unico segno dell'antica attività agricola e cerealicola del nostro territorio, è' espressione della nostra tradizione contadina e dell'antico lavoro che si svolgeva sul nostro territorio. Questo immobile,che dovrebbe rientrare tra le testimonianze dell'archeologia industriale pugliese e che dovrebbe essere dichiarato d'interesse culturale" rimarcano da Articolo 1.
L'invito rivolto alla politica in generale e alla pubblica amministrazione in particolare, è di non alimentare facili speculazioni edilizie in un paese che già soffre un mercato immobiliare caratterizzato da prezzi poco vantaggiosi e che rendono le nuove costruzioni inaccessibili ai più.
Si chiede maggiore tutela, forse anche rispetto, per il paesaggio e per la storia della nostra città invitando la pubblica amministrazione a individuare una serie di manufatti (e sarebbero tanti) che per la loro storia possono essere "segnalati" in base ai requisiti del D.Lgs 42/2004 e tutelati dalle norme.
Invece, attaccano dal partito, il governo cittadino ha scelto la strada del silenzio lasciando l'urbanistica nelle mani di pochi politici e di "nuovi e spregiudicati tecnici, guarda caso molto vicini all'attuale ceto politico, che stanno aggredendo il territorio senza alcun ritegno, contando sulle mancanze e sui silenzi di una politica che, specie a sinistra, avrebbe molto da dire".
"Noi riteniamo che questa città abbia bisogno d'altro: ha bisogno di un'attenta visione della città, di un nuovo Piano Urbanistico Generale, di uno sguardo particolare alle periferie e, al contempo,riuscire a prevedere il recupero di tutti quei manufatti di edilizia economica e popolare che dopo più di 30 anni risultano fatiscenti, inadeguati dal punto di vista energetico o sprovvisti di servizi essenziali" rimarcano da Articolo 1 chiedendo di riportare le questioni urbanistiche al centro del dibattito cittadino.
La notizia è finita nell'attualità cittadina grazie ad un comunicato diffuso da Articolo 1 con cui si denuncia l'ennesima operazione speculativa che, tuttavia non sarebbe un caso isolato visto che da palazzo di città sarebbero partite una serie di autorizzazioni per "interventi da realizzarsi in ambiti paesaggistici molti fragili e meritevoli di tutela e conservazione,oltreché vincolati da normative paesaggistiche".
Secondo quanto riportato nella nota di Articolo 1, il "Silos" di via Spinazzola rischia di essere abbattuto in barba ad una serie di norme che vorrebbero l'immobile tutelato dal Piano Paesaggistico Regionale. "Edificato nel 1933,è l'unico segno dell'antica attività agricola e cerealicola del nostro territorio, è' espressione della nostra tradizione contadina e dell'antico lavoro che si svolgeva sul nostro territorio. Questo immobile,che dovrebbe rientrare tra le testimonianze dell'archeologia industriale pugliese e che dovrebbe essere dichiarato d'interesse culturale" rimarcano da Articolo 1.
L'invito rivolto alla politica in generale e alla pubblica amministrazione in particolare, è di non alimentare facili speculazioni edilizie in un paese che già soffre un mercato immobiliare caratterizzato da prezzi poco vantaggiosi e che rendono le nuove costruzioni inaccessibili ai più.
Si chiede maggiore tutela, forse anche rispetto, per il paesaggio e per la storia della nostra città invitando la pubblica amministrazione a individuare una serie di manufatti (e sarebbero tanti) che per la loro storia possono essere "segnalati" in base ai requisiti del D.Lgs 42/2004 e tutelati dalle norme.
Invece, attaccano dal partito, il governo cittadino ha scelto la strada del silenzio lasciando l'urbanistica nelle mani di pochi politici e di "nuovi e spregiudicati tecnici, guarda caso molto vicini all'attuale ceto politico, che stanno aggredendo il territorio senza alcun ritegno, contando sulle mancanze e sui silenzi di una politica che, specie a sinistra, avrebbe molto da dire".
"Noi riteniamo che questa città abbia bisogno d'altro: ha bisogno di un'attenta visione della città, di un nuovo Piano Urbanistico Generale, di uno sguardo particolare alle periferie e, al contempo,riuscire a prevedere il recupero di tutti quei manufatti di edilizia economica e popolare che dopo più di 30 anni risultano fatiscenti, inadeguati dal punto di vista energetico o sprovvisti di servizi essenziali" rimarcano da Articolo 1 chiedendo di riportare le questioni urbanistiche al centro del dibattito cittadino.