Via Montea, affidato l'appalto per la strada simbolo della Rigenerazione urbana
L'impresa Apulia si aggiudica progettazione esecutiva e realizzazione dei lavori
sabato 7 giugno 2014
09.07
Affidato anche l'appalto rigenerazione di via Giudice Montea nell'ambito del finanziamento regionale per la Rigenerazione urbana. In via provvisoria, la commissione di gara presieduta dal dirigente dell'ufficio tecnico Michele Stasi ha affidato l'appalto a favore della Ditta APULIA S.R.L.che ha ottenuto un il miglior punteggio finale complessivo offrendo un ribasso economico del 14,75%, sull'importo posto a base di gara, per un importo complessivo di 702.042,57 euro di cui 641.867,53 per i lavori e 28.070,85 euro da destinare alla progettazione esecutiva oltre agli oneri della sicurezza e all'imposta IVA. Inoltre nell'offerta tecnica, presentata dalla società gravinese è stato proposto un ribasso di 120 giorni per la realizzazione delle opere rispetto ai 365 giorni indicati negli atti di gara, prevedendo una durata massima dei lavori di 245 giorni.
Quattro le imprese che hanno partecipato al bando tra cui, oltre all'Apulia, la altamurana Cobar Costruzioni, la Moire archeologia e restauro srl e l'impresa BE.TE.CO. S.R.L di di Ruvo di Puglia che hanno presentato offerte tecniche o economiche valutate dalla commissione inferiori a quelle dell'impresa locale.
Oltre alla progettazione esecutiva dell'intervento sulla scorta del progetto redatto nel 2011 dai tecnici comunali, l'impresa dovrà convincere la Soprintendenza archeologica deputata a rilasciare l'autorizzazione all'esecuzione del progetto, che già nel 2011 aveva sollevato alcune perplessità sui progetti presentati dal comune evidenziando per i lavori di via Montea "una elaborazione progettuale non sufficientemente dettagliata, perché non approfondita a livello esecutivo" così come non erano state sufficientemente argomentate le operazioni di restauro dell'intero Bastione medievale.
L'appalto, come riportato nella determinazione dirigenziale, prevede la riqualificazione dei "margini urbani", attraverso la rifunzionalizzazione del bastione medioevale e il recupero dei giardini urbani oltre al potenziamento dei sottoservizi, consolidamento del muro di contenimento della via Giudice Montea e il rifacimento dei basolati di via Montea e dei cavati S.Marco e Sant'Andrea.
Toccherà alla Apulia, sgomberare la strada dalle macerie dopo che diverse ordinanze rivolte ai proprietari sono rimaste inascoltate, per far riviere il margine antico della città, il più ammirato ma anche il più danneggiato, partendo proprio da Via Giudice Montea, la strada da dove quattro anni fa ebbe inizio il lungo percorso di rigenerazione urbana.
Quattro le imprese che hanno partecipato al bando tra cui, oltre all'Apulia, la altamurana Cobar Costruzioni, la Moire archeologia e restauro srl e l'impresa BE.TE.CO. S.R.L di di Ruvo di Puglia che hanno presentato offerte tecniche o economiche valutate dalla commissione inferiori a quelle dell'impresa locale.
Oltre alla progettazione esecutiva dell'intervento sulla scorta del progetto redatto nel 2011 dai tecnici comunali, l'impresa dovrà convincere la Soprintendenza archeologica deputata a rilasciare l'autorizzazione all'esecuzione del progetto, che già nel 2011 aveva sollevato alcune perplessità sui progetti presentati dal comune evidenziando per i lavori di via Montea "una elaborazione progettuale non sufficientemente dettagliata, perché non approfondita a livello esecutivo" così come non erano state sufficientemente argomentate le operazioni di restauro dell'intero Bastione medievale.
L'appalto, come riportato nella determinazione dirigenziale, prevede la riqualificazione dei "margini urbani", attraverso la rifunzionalizzazione del bastione medioevale e il recupero dei giardini urbani oltre al potenziamento dei sottoservizi, consolidamento del muro di contenimento della via Giudice Montea e il rifacimento dei basolati di via Montea e dei cavati S.Marco e Sant'Andrea.
Toccherà alla Apulia, sgomberare la strada dalle macerie dopo che diverse ordinanze rivolte ai proprietari sono rimaste inascoltate, per far riviere il margine antico della città, il più ammirato ma anche il più danneggiato, partendo proprio da Via Giudice Montea, la strada da dove quattro anni fa ebbe inizio il lungo percorso di rigenerazione urbana.