Vitrum: il salone internazionale del vetro
Novità di quest'anno: "Vitrum Gourmet Festival". La fiera milanese richiama anche gravinesi
giovedì 27 ottobre 2011
18.04
Da 32 anni, Vitrum, salone internazionale delle macchine, attrezzature ed impianti del vetro e dei prodotti trasformati per l'industria del vetro, visitabile alla Fiera di Milano sino a sabato 29 ottobre, richiama operatori del settore provenienti da tutto il mondo. Sia perché questa è una kermesse internazionale di grande respiro per la presentazione delle novità del settore e poi perché i visitatori hanno la possibilità di assistere ad alcune fasi produttive, visto che molti espositori hanno addirittura ricreato dei mini-stabilimenti. La validità della manifestazione, a cadenza biennale, è confermata dalla presenza alla Fiera di Milano di visitatori provenienti da oltre 100 paesi tra cui anche gravinesi.
Fra le novità di Vitrum di quest'anno, c'è una manifestazione che, per la verità, non ha nulla a che vedere con l'industria che a sua volta produce attrezzature per le industrie che producono vetro e oggetti similari, e cioè "Vitrum Gourmet Festival". Si tratta di un vero e proprio festival dell'alta cucina italiana, animato da 4 chef pluristellati dalla Guida Michelin e di riconosciuta importanza e fama mondiale, che ogni giorno, per l'intera durata della fiera, dimostrano la propria abilità preparando un particolare e caratteristico menù preso dal repertorio personale.
Ogni giorno uno chef diverso, insomma. Tutto presentato in un elegante ristorante allestito all'interno del padiglione 22 che la Fiera di Milano ha riservato a Vitrum. I 4 chef sono il geniale Claudio Sadler, titolare dell'omonimo ristorante di Milano rinomato per l'armonia e l'equilibrio perfetto tra ricerca e tradizione, rigore e creatività che la Guida Michelin premia con due stelle. Altro chef da due stelle è l'altoatesino Norbert Niederkofler, che dal 1996 è proprietario del delizioso ed elegante St.Hubertus, ristorante che si trova all'interno del raffinato Relais & Chateau Hotel & Spa Rosa Alpina di San Cassiano, nel cuore delle Dolomiti. Pure l'emiliano Gianni D'Amato, chef del famoso "Il Rigoletto" di Reggiolo si fregia delle due stelle della più famosa ed autorevole guida gastronomica voluta dalla fabbrica francese di pneumatici. Infine Giancarlo Morelli, che nell'Osteria del Pomiroeu di Seregno, cucina in purezza, esaltandoli, i
prodotti della terra, aggiudicandosi così la prima stella Michelin nel 2009.
Un firmamento gastronomico pluristellato da intimorire anche il gourmet più esperto, che però ti fa venire spontanea la domanda: che nesso c'è tra la grande cucina e l'industria del vetro?
A primo acchitto la risposta è: nessuno. Girando la domanda a Renata Gaffo, direttore di Vitrum, la risposta è efficace: "Portando all'interno di una fiera di settore l'alta cucina italiana, simbolo per eccellenza del made in Italy, vogliamo evidenziare che l'arte della lavorazione del vetro affonda le sue radici nei secoli passati e l'Italia fin dai tempi più antichi ne è la culla; così è anche per l'alta cucina, parte importante della nostra cultura ed emblema di italianità in tutto il mondo. E poi, ospitando questo evento, Vitrum si dimostra nuovamente un appuntamento che sa unire gli aspetti più tecnologici del made in Italy a quelli più artistici e piacevoli". Chi meglio della grande gastronomia può assolvere questo compito?
Semplice la conclusione: anche in questa edizione, Vitrum si conferma l'evento capace di riunire il meglio del made in Italy e farlo scoprire ad un pubblico di respiro internazionale. Ma è anche un esempio di come un settore può trainare un altro e, insieme, crescere e farsi conoscere in tutto il mondo. Solo così, calandoci nella nostra realtà, nessun settore resta indietro, visto che può contare sull'aiuto di qualsiasi settore produttivo, a prescindere dal comparto dove opera.
Fra le novità di Vitrum di quest'anno, c'è una manifestazione che, per la verità, non ha nulla a che vedere con l'industria che a sua volta produce attrezzature per le industrie che producono vetro e oggetti similari, e cioè "Vitrum Gourmet Festival". Si tratta di un vero e proprio festival dell'alta cucina italiana, animato da 4 chef pluristellati dalla Guida Michelin e di riconosciuta importanza e fama mondiale, che ogni giorno, per l'intera durata della fiera, dimostrano la propria abilità preparando un particolare e caratteristico menù preso dal repertorio personale.
Ogni giorno uno chef diverso, insomma. Tutto presentato in un elegante ristorante allestito all'interno del padiglione 22 che la Fiera di Milano ha riservato a Vitrum. I 4 chef sono il geniale Claudio Sadler, titolare dell'omonimo ristorante di Milano rinomato per l'armonia e l'equilibrio perfetto tra ricerca e tradizione, rigore e creatività che la Guida Michelin premia con due stelle. Altro chef da due stelle è l'altoatesino Norbert Niederkofler, che dal 1996 è proprietario del delizioso ed elegante St.Hubertus, ristorante che si trova all'interno del raffinato Relais & Chateau Hotel & Spa Rosa Alpina di San Cassiano, nel cuore delle Dolomiti. Pure l'emiliano Gianni D'Amato, chef del famoso "Il Rigoletto" di Reggiolo si fregia delle due stelle della più famosa ed autorevole guida gastronomica voluta dalla fabbrica francese di pneumatici. Infine Giancarlo Morelli, che nell'Osteria del Pomiroeu di Seregno, cucina in purezza, esaltandoli, i
prodotti della terra, aggiudicandosi così la prima stella Michelin nel 2009.
Un firmamento gastronomico pluristellato da intimorire anche il gourmet più esperto, che però ti fa venire spontanea la domanda: che nesso c'è tra la grande cucina e l'industria del vetro?
A primo acchitto la risposta è: nessuno. Girando la domanda a Renata Gaffo, direttore di Vitrum, la risposta è efficace: "Portando all'interno di una fiera di settore l'alta cucina italiana, simbolo per eccellenza del made in Italy, vogliamo evidenziare che l'arte della lavorazione del vetro affonda le sue radici nei secoli passati e l'Italia fin dai tempi più antichi ne è la culla; così è anche per l'alta cucina, parte importante della nostra cultura ed emblema di italianità in tutto il mondo. E poi, ospitando questo evento, Vitrum si dimostra nuovamente un appuntamento che sa unire gli aspetti più tecnologici del made in Italy a quelli più artistici e piacevoli". Chi meglio della grande gastronomia può assolvere questo compito?
Semplice la conclusione: anche in questa edizione, Vitrum si conferma l'evento capace di riunire il meglio del made in Italy e farlo scoprire ad un pubblico di respiro internazionale. Ma è anche un esempio di come un settore può trainare un altro e, insieme, crescere e farsi conoscere in tutto il mondo. Solo così, calandoci nella nostra realtà, nessun settore resta indietro, visto che può contare sull'aiuto di qualsiasi settore produttivo, a prescindere dal comparto dove opera.