Domani raduno sezionale dell’Associazione Arbitri CSI “SILVIUM” per la stagione sportiva 2017/18
Presenti anche arbitri in organico alla Direzione Tecnica Nazionale
sabato 16 settembre 2017
Domani tocca a loro rimettersi in riga e prepararsi alla nuova stagione agonistica. Parliamo non dei calciatori, i cui campionati sono iniziati già da qualche settimana ma degli arbitri del CSI.
L'appuntamento in tenuta ginnica è per la mattinata di domani, ore 8,30 presso la struttura sportiva "Sporting Club" di Gravina, dove si svolgerà il raduno sezionale dell'Associazione Arbitri CSI "SILVIUM" per la stagione sportiva 2017/18.
Lo stage, come ci conferma il Presidente dell'Associazione Arbitri CSI "SILVIUM" Carlo Rutigliano, è riservato ai trenta arbitri effettivi, e prevede prove fisiche e regolamentari finalizzate a preparare i direttori di gara, in vista dell'inizio ormai prossimo dei campionati di calcio 2017/18 organizzati dal Centro Sportivo Italiano.
Saranno presenti anche gli arbitri in organico alla Direzione Tecnica Nazionale: Michele Damiani, Giuseppe Damiani, Vito Terrone e Domenico Ruzzi.
Una bella sponda, quella creata da questo raduno, per ricordarci come sia cambiato oggi il lavoro e la preparazione che viene chiesta ad un direttore di gara e soprattutto la perdita di uno degli appellativi più amati per la generazione passata: giacchette nere.
Infatti era così che venivano chiamati gli attuali direttori di gara. La motivazione? E' semplicemente legata alla TV.
E' bastato passare alla televisione a colori che ha tolto agli arbitri da qualche anno l'appellativo di giacchette nere con cui solitamente venivano indicati. La moda, sempre più al passo coi tempi anche nel mondo del calcio, ha fatto si che venisse lentamente abbandonato la divisa completamente nera, sicuramente ben riconoscibile in mezzo ai 22.
Come ritorna alla mente una storia che dell'arbitro della prima finale della Coppa del Mondo che si tenne nel 1930 in Uruguay, il belga Langenus, che indossava una divisa particolare: giacca di velluto, pantaloni alla zuava, camicia bianca e cravatta. Fino a pochi giorni prima del match non voleva nemmeno arbitrare, data la tensione presente fra le due finaliste, i padroni di casa e l'Argentina. Infatti il belga accettò di dirigere la contesa solo dopo che gli organizzatori ebbero stipulato un'assicurazione sulla vita ed al tempo stesso preparato un piano di fuga: venne infatti predisposta nel porto di Montevideo una nave che lo potesse portare lontano dal paese in caso d'emergenza.
Ma sono storie di altri tempi.
Oggi la Città di Gravina è da diversi anni una discreta fucina di direttori di gara, sempre più preparati e sempre più sotto osservazione degli addetti ai lavori. Merito soprattutto del lavoro intrapreso negli ultimi anni dalla Associazione Arbitri CSI "SILVIUM", sempre più "realtà" del nostro territorio.
L'appuntamento in tenuta ginnica è per la mattinata di domani, ore 8,30 presso la struttura sportiva "Sporting Club" di Gravina, dove si svolgerà il raduno sezionale dell'Associazione Arbitri CSI "SILVIUM" per la stagione sportiva 2017/18.
Lo stage, come ci conferma il Presidente dell'Associazione Arbitri CSI "SILVIUM" Carlo Rutigliano, è riservato ai trenta arbitri effettivi, e prevede prove fisiche e regolamentari finalizzate a preparare i direttori di gara, in vista dell'inizio ormai prossimo dei campionati di calcio 2017/18 organizzati dal Centro Sportivo Italiano.
Saranno presenti anche gli arbitri in organico alla Direzione Tecnica Nazionale: Michele Damiani, Giuseppe Damiani, Vito Terrone e Domenico Ruzzi.
Una bella sponda, quella creata da questo raduno, per ricordarci come sia cambiato oggi il lavoro e la preparazione che viene chiesta ad un direttore di gara e soprattutto la perdita di uno degli appellativi più amati per la generazione passata: giacchette nere.
Infatti era così che venivano chiamati gli attuali direttori di gara. La motivazione? E' semplicemente legata alla TV.
E' bastato passare alla televisione a colori che ha tolto agli arbitri da qualche anno l'appellativo di giacchette nere con cui solitamente venivano indicati. La moda, sempre più al passo coi tempi anche nel mondo del calcio, ha fatto si che venisse lentamente abbandonato la divisa completamente nera, sicuramente ben riconoscibile in mezzo ai 22.
Come ritorna alla mente una storia che dell'arbitro della prima finale della Coppa del Mondo che si tenne nel 1930 in Uruguay, il belga Langenus, che indossava una divisa particolare: giacca di velluto, pantaloni alla zuava, camicia bianca e cravatta. Fino a pochi giorni prima del match non voleva nemmeno arbitrare, data la tensione presente fra le due finaliste, i padroni di casa e l'Argentina. Infatti il belga accettò di dirigere la contesa solo dopo che gli organizzatori ebbero stipulato un'assicurazione sulla vita ed al tempo stesso preparato un piano di fuga: venne infatti predisposta nel porto di Montevideo una nave che lo potesse portare lontano dal paese in caso d'emergenza.
Ma sono storie di altri tempi.
Oggi la Città di Gravina è da diversi anni una discreta fucina di direttori di gara, sempre più preparati e sempre più sotto osservazione degli addetti ai lavori. Merito soprattutto del lavoro intrapreso negli ultimi anni dalla Associazione Arbitri CSI "SILVIUM", sempre più "realtà" del nostro territorio.