Cinema e Teatro
Spettacolo teatrale "PORTA CHIUSA"
sabato 21 novembre 2015
Botteghino: ore 20:30 - Inizio spettacolo: ore 21:00
Presso Teatro Vida, via Giardini, 72 - Gravina in Puglia
Sabato 21 Novembre, sipario ore 21:00, la compagnia teatrale del centro di ricerca di arti espressive La Terra Smossa di Gravina in Puglia (BA) presenta, presso il Teatro Vida, via Giardini n°72 - Gravina in Puglia, lo spettacolo teatrale "PORTA CHIUSA" di J. P. Sartre, già vincitore dei premi Migliore Regia e Migliore Attrice Protagonista al Festiva di Teatro Amatoriale Amateatro di Fagnano Castello (CS).
SINOSSI
É la storia di Garcin, Estelle e Inès e della loro discesa all'inferno.
Ma l'inferno sartriano non condivide nulla dell'iconografia tradizionale: niente fuoco e fiamme, i tre personaggi vengono accompagnati non dal diavolo ma da una cameriera in una stanza senza specchi, senza finestre, solo una statua di bronzo e tre sedie. Lo stupore è la prima reazione dei personaggi appena varcata la soglia, quando capiscono che non c'è nessun boia e nessuno strumento di tortura ad attenderli, o almeno così loro credono. Hanno storie diverse e qualcosa in comune: la ragione per cui sono lì a condividere quel vuoto. Ma la sofferenza non si fa attendere e presto si accorgono di quanto sia feroce l'espiazione: inizia una lenta e crudele presa di coscienza della propria colpa ed il dramma personale di ciascuno viene allo scoperto.
Ecco il vero inferno.
E' tutto nella loro mente, è un dolore eterno che si consuma nella loro psiche. L'espiazione è il ricordo. Sono ognuno lo specchio dell'altro, e infatti lo sguardo dell'altro che svela ad ognuno di essere uomini liberi gettati nel mondo.
Regia: Gianni Ricciardelli
Interpreti
Inés: Maria Pia Antonacci
Esthelle: Stefania Carulli
Garcin: Leo Coviello
La cameriera: Rossella Loglisci
Scenografia e luci: Vito Ricciardelli
SINOSSI
É la storia di Garcin, Estelle e Inès e della loro discesa all'inferno.
Ma l'inferno sartriano non condivide nulla dell'iconografia tradizionale: niente fuoco e fiamme, i tre personaggi vengono accompagnati non dal diavolo ma da una cameriera in una stanza senza specchi, senza finestre, solo una statua di bronzo e tre sedie. Lo stupore è la prima reazione dei personaggi appena varcata la soglia, quando capiscono che non c'è nessun boia e nessuno strumento di tortura ad attenderli, o almeno così loro credono. Hanno storie diverse e qualcosa in comune: la ragione per cui sono lì a condividere quel vuoto. Ma la sofferenza non si fa attendere e presto si accorgono di quanto sia feroce l'espiazione: inizia una lenta e crudele presa di coscienza della propria colpa ed il dramma personale di ciascuno viene allo scoperto.
Ecco il vero inferno.
E' tutto nella loro mente, è un dolore eterno che si consuma nella loro psiche. L'espiazione è il ricordo. Sono ognuno lo specchio dell'altro, e infatti lo sguardo dell'altro che svela ad ognuno di essere uomini liberi gettati nel mondo.
Regia: Gianni Ricciardelli
Interpreti
Inés: Maria Pia Antonacci
Esthelle: Stefania Carulli
Garcin: Leo Coviello
La cameriera: Rossella Loglisci
Scenografia e luci: Vito Ricciardelli