Cinema e Teatro
Stagione di prosa 2010 – 2011
sabato 8 gennaio 2011 fino a domenica 9 gennaio
Ingresso sabato 20.30 domenica 17.00 – sipario sabato 21.00 domenica 17.30 Abb. 16 spettacoli €150.00 - Abb. 8 spett. €80.00 – Biglietto €12.00- Rid. €7.00
via Giardini, 72 – Gravina in Puglia
080 3267377 – 3683818301 teatrovida@libero.it www.teatrovida.it/
La compagnia teatrale Colpi di scena nel laboratorio tetrale Vida
Presenta la stagione di prosa 2010 – 2011 dal 18 settembre al 17 aprile
La Compagnia "Teatro dei Limoni" – Foggia in
Finalmente Godot
una produzione
Solisti Dauni e TeatrodeiLimoni
di Leonardo Losavio
musiche Mario Rucci
regia Roberto Galano
con Roberto Galano, Leonardo Losavio, Giuseppe Rascio, D. Francesco Nikzad
Bloccati in una località chiamata "il Palco", un posto dove i rifiuti sono l'unica cosa che simboleggia l'avanzare del tempo, Estragone e Vladimiro continuano ad aspettare un Godot che pare non voglia arrivare mai; e proprio quando la speranza sta per abbandonarli, ecco che arriva un vagabondo, vecchio, confuso e con la barba bianca. I due, spinti dal bisogno di dare un senso e un epilogo alla loro interminabile attesa, cercano in lui il Godot che stanno aspettando. Ma le illusioni sono illusioni e, prima o poi, finiscono, oppure si trasformano in verità inaspettate.
Ci sono personaggi così affascinanti che continuano a vivere nella nostra testa anche quando l'autore smette di raccontare. A me è successo con Estragone e Vladimiro, cardini cigolanti su cui ruota l'Aspettando Godot di Beckett. Di certe storie, di certi personaggi ci s'innamora e, quando ami qualcosa, vuoi possederla. Per questo ho deciso di continuare, là dove Beckett aveva interrotto.
Il suo Godot si rivolgeva ad una società illusa, speranzosa, pronta al cambiamento, ma intrappolata in una realtà statica. Il mio Godot si rivolge ad una realtà che, non solo non è cambiata, ma presenta una totale assenza di speranza nel cambiamento. La disillusione e l'assoluta mancanza di speranze rendono gli uomini cattivi, li trasformano in animali solitari ed egoisti, senza desideri, senza possibilità.
Raccontare il seguito di Aspettando Godot può sembrare un atto di presunzione. In realtà è solo un tentativo per incuriosire e avvicinare la gente a uno dei grandi maestri della drammaturgia.
Presenta la stagione di prosa 2010 – 2011 dal 18 settembre al 17 aprile
La Compagnia "Teatro dei Limoni" – Foggia in
Finalmente Godot
una produzione
Solisti Dauni e TeatrodeiLimoni
di Leonardo Losavio
musiche Mario Rucci
regia Roberto Galano
con Roberto Galano, Leonardo Losavio, Giuseppe Rascio, D. Francesco Nikzad
Bloccati in una località chiamata "il Palco", un posto dove i rifiuti sono l'unica cosa che simboleggia l'avanzare del tempo, Estragone e Vladimiro continuano ad aspettare un Godot che pare non voglia arrivare mai; e proprio quando la speranza sta per abbandonarli, ecco che arriva un vagabondo, vecchio, confuso e con la barba bianca. I due, spinti dal bisogno di dare un senso e un epilogo alla loro interminabile attesa, cercano in lui il Godot che stanno aspettando. Ma le illusioni sono illusioni e, prima o poi, finiscono, oppure si trasformano in verità inaspettate.
Ci sono personaggi così affascinanti che continuano a vivere nella nostra testa anche quando l'autore smette di raccontare. A me è successo con Estragone e Vladimiro, cardini cigolanti su cui ruota l'Aspettando Godot di Beckett. Di certe storie, di certi personaggi ci s'innamora e, quando ami qualcosa, vuoi possederla. Per questo ho deciso di continuare, là dove Beckett aveva interrotto.
Il suo Godot si rivolgeva ad una società illusa, speranzosa, pronta al cambiamento, ma intrappolata in una realtà statica. Il mio Godot si rivolge ad una realtà che, non solo non è cambiata, ma presenta una totale assenza di speranza nel cambiamento. La disillusione e l'assoluta mancanza di speranze rendono gli uomini cattivi, li trasformano in animali solitari ed egoisti, senza desideri, senza possibilità.
Raccontare il seguito di Aspettando Godot può sembrare un atto di presunzione. In realtà è solo un tentativo per incuriosire e avvicinare la gente a uno dei grandi maestri della drammaturgia.