Atto di bullismo all’uscita di scuola
Ragazzino scaraventato per terra. Tutti guardano ma interviene solo un professore. Il racconto di una testimone
sabato 10 ottobre 2015
iReport
Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di una cittadina che ha assistito ad un atto di bullismo avvenuto all'uscita da un istituto scolastico
"È ciò che è accaduto all'uscita da scuola lo scorso venerdì dinanzi all'istituto Benedetto XIII.
Un ragazzino di 12 anni iscritto al secondo anno di scuola media è stato prima seguito da due compagni di classe che lo hanno apostrofato con parole volgari e offese di ogni genere, poi, è stato spinto violentemente per terra.
Mentre la vittima cercava di rialzarsi, uno dei due bulli ha cominciato ha colpirlo con dei pugni in testa, ripetendo testuali parole "Tu non devi più dirmi le parolacce…".
Evidentemente per strada si stava concludendo una scaramuccia iniziata già durante le ore scolastiche.
E così, il poverino solitario non ha avuto scampo.
Alla scena hanno assistito in molti. Alunni, insegnati, genitori, personale scolastico.
Io per prima mentre mi avvicinavo ho visto che lo hanno spinto violentemente, facendolo cadere per terra, e quest'ultimo, data l'evidente incapacità di reagire, ha cominciato a rispondere alle offese tra i singhiozzi.
A liberarlo dalla morsa, l'intervento di un professore che fortunatamente ha separato i tre ed ha invitato il ragazzino più debole a tornare a casa.
Di seguito, io stessa ho visto e sentito il "bulletto" vantarsi animatamente con gli amici di quanto appena fatto.
A questo punto la domanda sorge spontanea: ma dove viviamo?
A parte me e questo professore, nessuno dei presenti ha mosso un dito. Allora finché la questione non interessa noi direttamente, o un nostro parente, o un nostro amico, lasciamo che questi ragazzini "indisciplinati" agiscano come gli pare e piace a discapito di coloro che non sanno come difendersi?
Il bullismo non è solo nei titoli di giornale ma è sotto casa.
"È ciò che è accaduto all'uscita da scuola lo scorso venerdì dinanzi all'istituto Benedetto XIII.
Un ragazzino di 12 anni iscritto al secondo anno di scuola media è stato prima seguito da due compagni di classe che lo hanno apostrofato con parole volgari e offese di ogni genere, poi, è stato spinto violentemente per terra.
Mentre la vittima cercava di rialzarsi, uno dei due bulli ha cominciato ha colpirlo con dei pugni in testa, ripetendo testuali parole "Tu non devi più dirmi le parolacce…".
Evidentemente per strada si stava concludendo una scaramuccia iniziata già durante le ore scolastiche.
E così, il poverino solitario non ha avuto scampo.
Alla scena hanno assistito in molti. Alunni, insegnati, genitori, personale scolastico.
Io per prima mentre mi avvicinavo ho visto che lo hanno spinto violentemente, facendolo cadere per terra, e quest'ultimo, data l'evidente incapacità di reagire, ha cominciato a rispondere alle offese tra i singhiozzi.
A liberarlo dalla morsa, l'intervento di un professore che fortunatamente ha separato i tre ed ha invitato il ragazzino più debole a tornare a casa.
Di seguito, io stessa ho visto e sentito il "bulletto" vantarsi animatamente con gli amici di quanto appena fatto.
A questo punto la domanda sorge spontanea: ma dove viviamo?
A parte me e questo professore, nessuno dei presenti ha mosso un dito. Allora finché la questione non interessa noi direttamente, o un nostro parente, o un nostro amico, lasciamo che questi ragazzini "indisciplinati" agiscano come gli pare e piace a discapito di coloro che non sanno come difendersi?
Il bullismo non è solo nei titoli di giornale ma è sotto casa.