70 anni di libertà

Il 25 aprile, festa della Libertà, porta la gioia mista alle lacrime nel ricordo di quanti hanno consacrato la propria esistenza in nome di un ideale.

Ed è un giorno di commemorazione anche a Gravina con il tradizionale corteo nella pineta comunale, presso il busto di Filippo D'Agostino. L'A.N.P.I (Associazione nazionale partigiani d'Italia) in testa al cordone formato per lo più dalla giunta comunale, da alcuni partiti di centro sinistra oltre che da ufficiali delle forze dell'ordine. "Bella ciao", cantano le bambine del coro "Mariele Ventre" dell'associazione "Arcobaleno" e tutti trattengono il fiato pensando a quanto debba essere costata questa libertà.

"Mi commuove sempre partecipare a questa cerimonia", ha commentato il sindaco Alesio Valente, "e mi dispiace vedere la scarsa partecipazione dei più giovani perché è importante che capiscano il valore di questa giornata". "Quelli che sono morti per la nostra nazione erano poco più che ragazzi. Ragazzi giovanissimi condannati a morte che scrivevano più alle mamme che alle fidanzate. Erano sparsi in tutta Italia i nostri eroi gravinesi, tant'è vero che mi ha scritto una signora di Cuneo, la quale mi ha raccontato di suo padre che con un pugno di uomini ha liberato la città".

Il presidente della sezione locale dell'associazione dei Partigiani, Andrea Ferrante, ha voluto ricordare l'attualità degli ideali della Costituzione e l'importanza che ha avuto la resistenza partigiana nella storia italiana. Giacomo Massimiliano Desiante, ha ribadito la sostanza di quel sacrificio con le parole di Piero Calamndrei ed ha ricordato che la festa della Libertà continua domattina, presso la sala conferenze del quartiere fieristico con "Gravina antifascista e partigiana", a cura dell' A.N.P.I.

Intanto la banda suona l'inno di Mameli mentre la corona d'alloro viene deposta sul monumento dedicato al sindacalista gravinese, assassinato dai soldati nazisti in una camera a gas del Castello di Hartheim.