Eventi
A Benevento inaugurato Banco Alimentare “Papa Orsini”
L’iniziativa presso la Parrocchia San Gennaro
Gravina - mercoledì 28 dicembre 2022
9.56
Riprendo da alcune testate giornalistiche di Benevento la notizia racchiusa nel titolo. L'8 dicembre scorso, in occasione del 40° anniversario della istituzione della parrocchia San Gennaro è stato ufficialmente aperto, con la benedizione dell'arcivescovo Felice Accrocca, alla presenza del sindaco della città, Clemente Mastella, del Parroco Don Pasquale Maria Mainolfi, ideatore di quest'opera sociale, il Banco Alimentare "Papa Orsini".
Grazie ad un suggerimento e ad una intuizione provvidenziale del professore Angelomichele De Spirito, profondo conoscitore e studioso indefesso del nostro papa Benedetto XIII, è stato possibile intitolare la neonata struttura a Papa Orsini. Al professore De Spirito è stato chiesto il perché della sua proposta. L'illuminato e luminare accademico ha risposto nei seguenti termini: "Ho pensato come l'idea "Banco alimentare" potesse e dovesse collegarsi e coniugarsi al pensiero del pane, primo degli alimenti necessari per la sopravvivenza quotidiana degli esseri umani. Dal pane al frumento il passo è breve, perché il frumento è la materia prima con la quale il pane viene prodotto e portato sulla tavola dei consumatori.
Frumento, Monti frumentari, ricordando l'opera benefica dell'Orsini, che ne istituì 172, nella diocesi durante il suo lungo episcopato, per combattere l'usura, ai danni dei piccoli e medii coltivatori, costretti a sottostare alle leggi illegali imposte dai potenti dell'epoca, è scattata la scintilla che mi ha condotto al papa beneventano, così come viene, comunemente, appellato il cardinale Frà Vincenzo Maria Orsini".
Questa iniziativa se è un motivo d'orgoglio per la città di Benevento, che lo ebbe come arcivescovo per ben 44 anni, conservando al suo governo pastorale quella sede episcopale anche da papa, tanto che ci tornò due volte: nel 1727 e nel 1729: tre anni dopo la sua elezione ed un anno prima della sua morte, è ancora di più, per noi gravinesi, motivo d'orgoglio per averlo avuto tra i suoi figli più illustri. Di cui andare sempre più fieri.
Queste iniziative hanno il privilegio di far conoscere meglio un personaggio dimenticato o sconosciuto. Valorizzano il suo spirito caritatevole; la sua vicinanza al popolo indigente, bisognoso, innanzitutto del pane quotidiano. Poi, a margine di queste riflessioni e considerazioni c'è da evidenziare la data in cui, non a caso, l'evento è stato celebrato. Nel giorno in cui la Chiesa festeggia la solenne liturgia dell'Immacolata Concezione di Maria Vergine.
Una festa religiosa, tutta mariana, della Madonna, verso cui l'Orsini ebbe una devozione particolare, tanto da trascrivere e pubblicare i 100 Sermoni sulla Vita della Vergine Madre di Dio, recitati, ogni sabato, nella cattedrale di Benevento e presso il Santuario della madonna delle Grazie della stessa città sannita.
Grazie ad un suggerimento e ad una intuizione provvidenziale del professore Angelomichele De Spirito, profondo conoscitore e studioso indefesso del nostro papa Benedetto XIII, è stato possibile intitolare la neonata struttura a Papa Orsini. Al professore De Spirito è stato chiesto il perché della sua proposta. L'illuminato e luminare accademico ha risposto nei seguenti termini: "Ho pensato come l'idea "Banco alimentare" potesse e dovesse collegarsi e coniugarsi al pensiero del pane, primo degli alimenti necessari per la sopravvivenza quotidiana degli esseri umani. Dal pane al frumento il passo è breve, perché il frumento è la materia prima con la quale il pane viene prodotto e portato sulla tavola dei consumatori.
Frumento, Monti frumentari, ricordando l'opera benefica dell'Orsini, che ne istituì 172, nella diocesi durante il suo lungo episcopato, per combattere l'usura, ai danni dei piccoli e medii coltivatori, costretti a sottostare alle leggi illegali imposte dai potenti dell'epoca, è scattata la scintilla che mi ha condotto al papa beneventano, così come viene, comunemente, appellato il cardinale Frà Vincenzo Maria Orsini".
Questa iniziativa se è un motivo d'orgoglio per la città di Benevento, che lo ebbe come arcivescovo per ben 44 anni, conservando al suo governo pastorale quella sede episcopale anche da papa, tanto che ci tornò due volte: nel 1727 e nel 1729: tre anni dopo la sua elezione ed un anno prima della sua morte, è ancora di più, per noi gravinesi, motivo d'orgoglio per averlo avuto tra i suoi figli più illustri. Di cui andare sempre più fieri.
Queste iniziative hanno il privilegio di far conoscere meglio un personaggio dimenticato o sconosciuto. Valorizzano il suo spirito caritatevole; la sua vicinanza al popolo indigente, bisognoso, innanzitutto del pane quotidiano. Poi, a margine di queste riflessioni e considerazioni c'è da evidenziare la data in cui, non a caso, l'evento è stato celebrato. Nel giorno in cui la Chiesa festeggia la solenne liturgia dell'Immacolata Concezione di Maria Vergine.
Una festa religiosa, tutta mariana, della Madonna, verso cui l'Orsini ebbe una devozione particolare, tanto da trascrivere e pubblicare i 100 Sermoni sulla Vita della Vergine Madre di Dio, recitati, ogni sabato, nella cattedrale di Benevento e presso il Santuario della madonna delle Grazie della stessa città sannita.