Salute
A Gravina riaprono i laboratori di analisi
La Regione sospende il taglio del 20%. Laiso: "Difenderemo il nostro lavoro".
Gravina - sabato 20 luglio 2013
14.40
Riaprono i laboratori di analisi. Per il momento quelli di Gravina, Altamura e Acquaviva, mentre nel resto della regione continuano le proteste.
La decisione è arrivata a margine di un incontro tra i responsabili dei laboratori cittadini alla luce delle buone notizie che trapelano dall'assessorato alla sanità della Regione Puglia che ha deciso di sospendere il nuovo tariffario regionale per il rimborso dovuto ai centri di analisi convenzionati. Un tariffario che imponeva un ulteriore sconto del 20% da parte della Regione Puglia, applicato dal già contestato decreto Balduzzi, che rendeva ancora più insostenibile il tariffario approvato nel 1998 e che in sostanza mette a rischio la sopravvivenza di tanti laboratori privati. "Una decisione presa innanzitutto per non licenziare i nostri dipendenti - commenta Franco Laiso, titolare di uno dei laboratori di analisi di Gravina - e poi per dare ai cittadini la possibilità di usufruire comunque delle nostre strutture e delle nostre professionalità considerando che la salute umana non può aspettare i tempi delle istituzioni".
Tutto in attesa della sentenza del Tar Lazio a cui i laboratori pugliesi hanno presentato ricorso per chiedere l'annullamento del tariffario Balduzzi. "In attesa che la commissione sanitaria, istituita dal Ministro Lorenzin, pubblichi il nuovo tariffario – continua Laiso - da lunedì 22 luglio riprendiamo a offrire i nostri servizi a tutti i cittadini, per difendere loro e soprattutto per tutelare i nostri diritti e le nostre strutture che abbiamo avviato con tanti sacrifici".
La decisione è arrivata a margine di un incontro tra i responsabili dei laboratori cittadini alla luce delle buone notizie che trapelano dall'assessorato alla sanità della Regione Puglia che ha deciso di sospendere il nuovo tariffario regionale per il rimborso dovuto ai centri di analisi convenzionati. Un tariffario che imponeva un ulteriore sconto del 20% da parte della Regione Puglia, applicato dal già contestato decreto Balduzzi, che rendeva ancora più insostenibile il tariffario approvato nel 1998 e che in sostanza mette a rischio la sopravvivenza di tanti laboratori privati. "Una decisione presa innanzitutto per non licenziare i nostri dipendenti - commenta Franco Laiso, titolare di uno dei laboratori di analisi di Gravina - e poi per dare ai cittadini la possibilità di usufruire comunque delle nostre strutture e delle nostre professionalità considerando che la salute umana non può aspettare i tempi delle istituzioni".
Tutto in attesa della sentenza del Tar Lazio a cui i laboratori pugliesi hanno presentato ricorso per chiedere l'annullamento del tariffario Balduzzi. "In attesa che la commissione sanitaria, istituita dal Ministro Lorenzin, pubblichi il nuovo tariffario – continua Laiso - da lunedì 22 luglio riprendiamo a offrire i nostri servizi a tutti i cittadini, per difendere loro e soprattutto per tutelare i nostri diritti e le nostre strutture che abbiamo avviato con tanti sacrifici".