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Politica

A Natale puoi… stare in consiglio comunale

Tra i punti all’ordine del giorno: Fondazione e C3

La convocazione ufficiale ancora non c'è ma i capigruppo hanno stabilito che i loro colleghi dovranno attendere ancora un po' prima di rilassarsi dinanzi a pettole e panettone.

Il consiglio comunale torna a riunirsi sabato 21 dicembre in prima convocazione e lunedì 23 in seconda, per completare la discussione sui punti rinviati nel consiglio celebrato i primi del mese di dicembre.
All'esame dell'aula arrivano l'approvazione di 7 debiti fuori bilancio insieme alla modifica del regolamento edilizio per consentire l'apertura di locali e botteghe anche nei piani interrati del centro storico.
Prevista la discussione sul Piano paesaggistico territoriale che dovrà produrre osservazioni da inviare alla Regione Puglia praticamente allo scadere del termine pervisto per il 29 dicembre, prima di discutere sul futuro delle C3 ossia le zone di espansione edilizia della città, partendo dalle modalità per risolvere, si spera definitivamente, l'annosa vicenda delle Case Bianche.

Tra i punti più attesi, la nomina del nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione Santomasi.
Un provvedimento che almeno apparentemente sembra non interessare nessuno ma che secondo i soliti ben informati, sta animando intere discussioni politiche tanto tra i partiti di maggioranza che tra quelli di opposizione.
L'attuale consiglio di amministrazione, guidato da Agostino Giglio ha terminato il suo mandato da oltre un anno e nonostante le rassicurazioni partite da palazzo di città , l'elezione del nuovo cda sta complicando la vita di questa amministrazione più di quanto si potesse immaginare. Un percorso segnato da passi in avanti e improvvise retromarce, candidature avanzate e poi smentite dai diretti interessati e poi ancora silenzi, rinvii, segreti e veti che lasciano presagire il colpo di scena finale.
Stando, comunque, alle ultime notizie che giungono da radio politica i nomi dei papabili alla presidenza della Fondazione dovrebbero essere sempre gli stessi salvo una new entry delle ultime ore. In pratica per la presidenza dell'ente sarebbe in corso una partita a due tra Udc e Fli, i due partiti che rivendicano da tempo "altre visibilità" non potendo aspirare al secondo assessore in giunta. Tra i due litiganti, però, ci sarebbe sempre Mario Burdi, il leader di Democrazia e futuro che sin dalle ore immediatamente successive alla vittoria di Valente, in tanti vedevano seduto alla guida dell'Ente di via Museo 20.

Il diretto interessato ha sempre smentito e forse, per toglierlo dall'imbarazzo, in queste ore i partiti di maggioranza sarebbero orientati a incoronare Stefano Valente, segretario dell'Udc come presidente dell'ente morale. Dal partito centrista, quando non riattaccano, smentiscono categoricamente assicurando che la Fondazione non sarà oggetto di discussione politica sino a quando non sarà conclusa e risolta la verifica programmatica che in tanti chiedono ma che nessuno ha ancora avviato. Almeno ufficialmente.
A completare il consiglio di amministrazione della Fondazione ci sarebbe una rosa di nomi su cui vige il massimo silenzio anche se qualcuno assicura che i futuri consiglieri saranno pescati sempre tra centristi e i finiani e solo in seconda battuta potrebbero entrare in gioco i socialisti, che da un anno e mezzo sono fermi al palo in attesa di risposte dal primo cittadino.
Risposte che con molta probabilità arriveranno nelle prossime ore durante le riunioni di maggioranza convocate per fare chiarezza sugli orientamenti di voto dei diversi partiti.
In casa opposizione la situazione, se possibile, è ancora più difficile. Assottigliata da vicende familiari e salti della quaglia, silente e arrendevole da tempo, proverà a proporre il nome del suo rappresentante in consiglio. In gioco due nomi, non meglio definiti e vittime di veti incrociati. Anche in questo caso, le risposte si fanno vaghe, svogliate e imprecise e i "non so", "non mi interessa" "decidessero i mie colleghi" si ripetono a iosa.
Intanto, anche in casa opposizione entro sabato qualcuno dovrà porsi il problema e trovare una soluzione.

L'alternativa, se dovesse saltare anche questa volta l'accordo, sarà l'ennesimo rinvio oppure, visto il clima natalizio, perché non scrivere una letterina a Babbo Natale e chiedere di portare in dono un cda a cui davvero interessi il futuro della Fondazione Santomasi e dell'intera cultura gravinese?
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