Territorio
Servizi essenziali a rischio nelle case popolari
L’Anaci incalza la Regione: “Si applichi la legge”
Gravina - mercoledì 28 gennaio 2015
15.35
Dall'Anaci l'ennesimo appello alla Regione Puglia: "Venga applicata la legge regionale 10/2014, altrimenti saranno sospesi tutti i servizi nelle case popolari".
Questa la chiara sollecitazione dell'Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari, che vede messi a rischio i servizi essenziali nelle palazzine: dalla luce all'acqua, dagli ascensori alle autoclavi, dai servizi di pulizia ai piccoli lavori di manutenzione.
Impellente per l'Anci anche l'intervento della Regione per la nomina degli amministratori unici delle Arca (ex Iacp), al fine di salvaguardare i posti di lavoro negli studi di amministrazione condominiale. "Se non interviene la Regione saremo costretti a sospendere ogni tipo di attività", spiega Carlo Mignone, presidente provinciale di Anaci.
La norma regionale, di cui gli amministratori chiedono immediata applicazione, obbliga le Arca a farsi carico delle morosità per scongiurare il taglio delle forniture e la sospensione dei servizi. Pertanto l'Anaci invita inoltre l'assessore al ramo, Angela Barbanente, a convocare al più presto un tavolo di confronto al fine di far rispettare la legge e ricercare una soluzione che possa tutelare le famiglie assegnatarie, i fornitori, ma anche gli stessi amministratori.
"Ci si auspica – aggiunge Mignone – di trovare degli interlocutori capaci di comprendere le nostre preoccupazioni in merito alle crescenti difficoltà nella gestione degli alloggi pubblici. Non c'è solo il rischio di una totale paralisi delle attività di amministrazione delle case popolari, con conseguente sospensione di tutti i servizi. Ciò che ci preoccupa – sottolinea – sono anche i dipendenti e i collaboratori degli studi che potrebbero finire in cassa integrazione o a casa, nel peggiore dei casi".
Questa la chiara sollecitazione dell'Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari, che vede messi a rischio i servizi essenziali nelle palazzine: dalla luce all'acqua, dagli ascensori alle autoclavi, dai servizi di pulizia ai piccoli lavori di manutenzione.
Impellente per l'Anci anche l'intervento della Regione per la nomina degli amministratori unici delle Arca (ex Iacp), al fine di salvaguardare i posti di lavoro negli studi di amministrazione condominiale. "Se non interviene la Regione saremo costretti a sospendere ogni tipo di attività", spiega Carlo Mignone, presidente provinciale di Anaci.
La norma regionale, di cui gli amministratori chiedono immediata applicazione, obbliga le Arca a farsi carico delle morosità per scongiurare il taglio delle forniture e la sospensione dei servizi. Pertanto l'Anaci invita inoltre l'assessore al ramo, Angela Barbanente, a convocare al più presto un tavolo di confronto al fine di far rispettare la legge e ricercare una soluzione che possa tutelare le famiglie assegnatarie, i fornitori, ma anche gli stessi amministratori.
"Ci si auspica – aggiunge Mignone – di trovare degli interlocutori capaci di comprendere le nostre preoccupazioni in merito alle crescenti difficoltà nella gestione degli alloggi pubblici. Non c'è solo il rischio di una totale paralisi delle attività di amministrazione delle case popolari, con conseguente sospensione di tutti i servizi. Ciò che ci preoccupa – sottolinea – sono anche i dipendenti e i collaboratori degli studi che potrebbero finire in cassa integrazione o a casa, nel peggiore dei casi".