progetto AgriCultura
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Territorio

“AgriCultura”, 3 milioni di euro alla Città Metropolitana di Bari

Il progetto è finalizzato all’inclusione sociale di giovani a rischio devianza

E'stato finanziato con 3 milioni di euro, nell'ambito dei fondi del Pon Legalità 2014 – 2020, il progetto "AgriCultura" presentato al Ministero dell'Interno dalla Città Metropolitana di Bari (ente capofila), in partenariato con il CIHEAM di Valenzano e il Teatro Pubblico Pugliese.

Il progetto si pone l'obiettivo di coinvolgere giovani a rischio devianza in un percorso di autoimprenditorialità nel settore agroalimentare e della filiera agricola a partire dalla valorizzazione dei terreni abbandonati o confiscati alla mafia presenti nell'area metropolitana di Bari.

Un approccio innovativo con diverse finalità come il recupero di beni agricoli, settore economicamente rilevante nel territorio metropolitano, e l'inserimento sociale e lavorativo mediante lo sviluppo di nuove imprese (start up sociali) o il cambiamento di organizzazioni imprenditoriali già esistenti (imprese senior).

I destinatari del progetto saranno circa 120-300 giovani, tra i 16 e i 24 anni, usciti anticipatamente dal percorso scolastico e a rischio devianza sociale, in quanto esclusi dal lavoro, disoccupati, sottoccupati, NEET, appartenenti o fuoriusciti dal circuito penale.

"AgriCultura" è il frutto di un'azione di sistema a livello territoriale, già avviata nel 2017 dalla Città metropolitana di Bari nell'ambito del processo di pianificazione strategica, attraverso la sottoscrizione di un protocollo d'intesa con l'Università degli Studi e Politecnico di Bari, il CIHEAM e il CNR per l'elaborazione delle linee di indirizzo tecnico-scientifico sullo sviluppo agro-ambientale dell'intero territorio metropolitano.

Una delle linee strategiche del protocollo era proprio l'attivazione di iniziative di innovazione sociale a partire dalle risorse disponibili sul territorio metropolitano (beni e terreni agricoli) al fine di favorire l'implementazione di modelli innovativi di inclusione sociale e lavorativa giovanile.
A tal fine, la Città metropolitana di Bari ha già avviato un censimento di beni e terreni disponibili da valorizzare a fini sociali.

A giugno 2018 l'estensione dei terreni censiti, grazie alla collaborazione dei Comuni dell'area metropolitana, era pari a circa 68,28 ettari, relativi solo alla proprietà pubblica di 17 Comuni su 41. Grazie al finanziamento ottenuto sarà possibile completare la mappatura su tutti i Comuni, coinvolgendo e individuando anche altre risorse di natura pubblica e, soprattutto, privata.

L'individuazione dei giovani innovatori avverrà attraverso la pubblicazione di una manifestazione di interesse/concorso di idee relativo ai beni da valorizzare, al fine di raccogliere le istanze soprattutto motivazionali che spingono i giovani a orientarsi verso i percorsi proposti di accompagnamento all'inclusione lavorativa e sociale.

Le istanze potranno essere presentate da singoli o, preferibilmente, da team costituiti da più giovani a rischio devianza. Successivamente, i destinatari selezionati saranno accompagnati alla gestione dei terreni attraverso un percorso di accompagnamento e formazione all'autoimprenditorialità.

"Un altro importante risultato raggiunto dalla Città metropolitana di Bari che è riuscita, anche questa volta, ad ottenere un cospicuo finanziamento grazie ad idee progettuali innovative ed efficaci – afferma il sindaco metropolitano, Antonio Decaro -. Con i tre milioni di euro del Pon Legalità incrociamo la valorizzazione del nostro patrimonio agricolo e la creazione di opportunità di lavoro o di espressione per tanti giovani che vogliono mettersi in gioco con le loro idee. Partiamo dalla vocazione storica e agricola della nostra area metropolitana per incentivare le nuove generazioni a scommettere sullo sviluppo di nuovi approcci alla produzione e al consumo agroalimentare. Mettere insieme la terra che lega i 41 Comuni della Città metropolitana di Bari e generare valore attraverso il lavoro significa anche riqualificare il territorio e salvaguardare le nostre colture e la nostra cultura".
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