Territorio
Agroalimentare, Gravina a pieno titolo in distretto dell'area metropolitana
La soddisfazione del consigliere Antonio Stragapede
Gravina - mercoledì 22 aprile 2020
14.17 Comunicato Stampa
La Giunta regionale ha deliberato il riconoscimento del "Distretto del Cibo dell'Area Metropolitana di Bari" alle condizioni previste dalla legge regionale n. 23 del 3 agosto 2007 e successive modificazioni. La Città Metropolitana di Bari, grazie all'impegno profuso da Antonio Stragapede, consigliere delegato allo sviluppo del territorio dal sindaco Antonio Decaro, ha creduto fortemente nella creazione di un distretto del cibo in ambito metropolitano, quale valido strumento di sviluppo economico del territorio, di innovazione delle politiche e dei modelli di governance, nell'ottica della sostenibilità e potenziamento del settore agroalimentare.
La Città Metropolitana di Bari ha coordinato tutte le attività finalizzate all'avvio del Distretto del cibo sin dal 01/06/2018 ed ha presieduto il relativo Tavolo di Lavoro, con il prezioso supporto dei Comuni metropolitani, per giungere alla sottoscrizione dell'Accordo Istitutivo del Distretto in data 29/11/2019. Tale Accordo, infatti, è stato approvato e sottoscritto dai Comuni del territorio che hanno manifestato la loro sensibilità alla realizzazione di iniziative nel settore agroalimentare, in particolare dai Comuni di Acquaviva delle Fonti, Altamura, Bitetto, Bitonto, Bitritto, Cassano delle Murge, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Poggiorsini, Sannicandro di Bari, Toritto, Cellamare. Aderisce, inoltre, la Fondazione Ettore Pomarici Santomasi di Gravina.
"La sottoscrizione dell'accordo - dice Stragapede - è stata ampiamente e largamente condivisa dalla platea del mondo imprenditoriale del settore agroalimentare. Con il riconoscimento del Distretto del cibo dell'area metropolitana di Bari in qualità di azione pilota, la Regione Puglia apre a forme distrettuali più orientate allo sviluppo dei territori rurali, attraverso forme di governance che danno maggiore spazio all'azione sinergica di componenti pubbliche e private. In particolare, il distretto metropolitano coordinerà l'attività del distretto, che sarà orientata a progettare nuove iniziative in molteplici comparti, tutte tesi ad aumentare la competitività del sistema agroalimentare, potenziare le relazioni tra sistema rurale e urbano, perseguire la sostenibilità economica, sociale e ambientale.
In tale ambito potranno trovare un nuovo spazio di azione anche i Comuni per sviluppare azioni integrate, modellate sulle esigenze specifiche dei numerosi sottosistemi territoriali, in collaborazione con le imprese del sistema agroalimentare.
La Città Metropolitana di Bari ha coordinato tutte le attività finalizzate all'avvio del Distretto del cibo sin dal 01/06/2018 ed ha presieduto il relativo Tavolo di Lavoro, con il prezioso supporto dei Comuni metropolitani, per giungere alla sottoscrizione dell'Accordo Istitutivo del Distretto in data 29/11/2019. Tale Accordo, infatti, è stato approvato e sottoscritto dai Comuni del territorio che hanno manifestato la loro sensibilità alla realizzazione di iniziative nel settore agroalimentare, in particolare dai Comuni di Acquaviva delle Fonti, Altamura, Bitetto, Bitonto, Bitritto, Cassano delle Murge, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Poggiorsini, Sannicandro di Bari, Toritto, Cellamare. Aderisce, inoltre, la Fondazione Ettore Pomarici Santomasi di Gravina.
"La sottoscrizione dell'accordo - dice Stragapede - è stata ampiamente e largamente condivisa dalla platea del mondo imprenditoriale del settore agroalimentare. Con il riconoscimento del Distretto del cibo dell'area metropolitana di Bari in qualità di azione pilota, la Regione Puglia apre a forme distrettuali più orientate allo sviluppo dei territori rurali, attraverso forme di governance che danno maggiore spazio all'azione sinergica di componenti pubbliche e private. In particolare, il distretto metropolitano coordinerà l'attività del distretto, che sarà orientata a progettare nuove iniziative in molteplici comparti, tutte tesi ad aumentare la competitività del sistema agroalimentare, potenziare le relazioni tra sistema rurale e urbano, perseguire la sostenibilità economica, sociale e ambientale.
In tale ambito potranno trovare un nuovo spazio di azione anche i Comuni per sviluppare azioni integrate, modellate sulle esigenze specifiche dei numerosi sottosistemi territoriali, in collaborazione con le imprese del sistema agroalimentare.