Territorio
Aiutare una comunità a prendere coscienza che i sistemi di videosorveglianza servono come strumento di prevenzione e di deterrenza
Continua la nostra inchiesta sui sistemi di tutela del territorio
Gravina - mercoledì 13 settembre 2017
11.10
La vicenda dell'ennesimo scasso con annesso furto presso Palazzo di Citta di qualche giorno fa porta ancora alla ribalda la necessità di dotare i luoghi di interesse di adeguate forme di protezione e di tutela.
Ormai in tutto il mondo la direzione intrapresa è avere un "occhio bionico" sulla Città. Telecamere di videosorveglianza dislocate nei luoghi e punti di interesse pubblico quali monumenti, piazze, scuole e strade pericolose, etc.
Solitamente la scelta dei punti dove installare le telecamere avviene secondo un processo di studio e verifica effettuata tra i tecnici comunali e la Questura, in modo da valutare per ogni sito, potenziale utilità e importanza in termini di controllo e sicurezza del territorio.
Questo perché solo da questi studi si può evitare il verificarsi di una sovrapposizione con strumenti di videosorveglianza già precedentemente installati, anche privati, così da poter dirottare altrove queste telecamere.
Abbiamo, nel nostro percorso a puntate sulla videosorveglianza, già parlato della loro ormai imprescindibile importanza, come sottolineato la necessità di una massiccia campagna di informazione e comunicazione che aiuti il cittadino a comprendere che l'area dove esso sosta in quel momento è videosorvegliata.
Questo è lo snodo cruciale. Aiutare una comunità a prendere coscienza che i sistemi di videosorveglianza sono un ottimo strumento di supporto all'azione delle Forze dell'Ordine per individuare gli autori di atti criminali o vandalici, ma prima di tutto devono servire come strumento di prevenzione e di deterrenza contro gli stessi.
Dalle esperienze in altre realtà di città d'Arte in Italia, questa azione di conoscenza e di presa d'atto dello stato dei luoghi hanno portato a risultati importanti con l'abbattimento dei fenomeni di degrado.
Azione che è stata condotta sia segnalando in maniera chiara l'area oggetto di videosorgelianza (cartellonistica imponente e ripetuta) sia con azione diretta sui cittadini attraverso il contatto diretto tra gli Enti preposti al controllo, Polizia Municipale e Forse dell'Ordine, che nei loro giri di controllo operavano informando i cittadini dell'esistenza di telecamere nell'area.
Da una piccola indagine da noi effettuata nelle sere d'estate è emerso che sono pochissimi i ragazzi e gli adulti che sapevano dell'esistenza delle telecamere nell'asse monumentale del Centro Storico, e chi ne aveva contezza non le riteneva uno strumento di deterrenza perché non ancora percepite come tali.
Il gettare carte per terra o lasciare bottiglie di vetro in giro, sapendo di poter essere multati, può trovare un attenuarsi se si ha coscienza che ciò possa accadere. Ma da noi ciò non accade.
Come ad esempio sono tanti i luoghi dove i cittadini hanno detto di volere le telecamere, e riguardano luoghi turistici e naturalistici, primo fra tutti gli ingressi del Bosco Difesa Grande, alla luce dei ripetuti incendi che hanno martoriato l'area nel mese di agosto.
La nostra storia si concluderà con la segnalazione delle aree maggiormente a rischio e forse bisognose di un sistema di videosorveglianza, come riteniamo necessaria un'azione di informazione mirata che aiuti nella fase di deterrenza e prevenzione.
Ormai in tutto il mondo la direzione intrapresa è avere un "occhio bionico" sulla Città. Telecamere di videosorveglianza dislocate nei luoghi e punti di interesse pubblico quali monumenti, piazze, scuole e strade pericolose, etc.
Solitamente la scelta dei punti dove installare le telecamere avviene secondo un processo di studio e verifica effettuata tra i tecnici comunali e la Questura, in modo da valutare per ogni sito, potenziale utilità e importanza in termini di controllo e sicurezza del territorio.
Questo perché solo da questi studi si può evitare il verificarsi di una sovrapposizione con strumenti di videosorveglianza già precedentemente installati, anche privati, così da poter dirottare altrove queste telecamere.
Abbiamo, nel nostro percorso a puntate sulla videosorveglianza, già parlato della loro ormai imprescindibile importanza, come sottolineato la necessità di una massiccia campagna di informazione e comunicazione che aiuti il cittadino a comprendere che l'area dove esso sosta in quel momento è videosorvegliata.
Questo è lo snodo cruciale. Aiutare una comunità a prendere coscienza che i sistemi di videosorveglianza sono un ottimo strumento di supporto all'azione delle Forze dell'Ordine per individuare gli autori di atti criminali o vandalici, ma prima di tutto devono servire come strumento di prevenzione e di deterrenza contro gli stessi.
Dalle esperienze in altre realtà di città d'Arte in Italia, questa azione di conoscenza e di presa d'atto dello stato dei luoghi hanno portato a risultati importanti con l'abbattimento dei fenomeni di degrado.
Azione che è stata condotta sia segnalando in maniera chiara l'area oggetto di videosorgelianza (cartellonistica imponente e ripetuta) sia con azione diretta sui cittadini attraverso il contatto diretto tra gli Enti preposti al controllo, Polizia Municipale e Forse dell'Ordine, che nei loro giri di controllo operavano informando i cittadini dell'esistenza di telecamere nell'area.
Da una piccola indagine da noi effettuata nelle sere d'estate è emerso che sono pochissimi i ragazzi e gli adulti che sapevano dell'esistenza delle telecamere nell'asse monumentale del Centro Storico, e chi ne aveva contezza non le riteneva uno strumento di deterrenza perché non ancora percepite come tali.
Il gettare carte per terra o lasciare bottiglie di vetro in giro, sapendo di poter essere multati, può trovare un attenuarsi se si ha coscienza che ciò possa accadere. Ma da noi ciò non accade.
Come ad esempio sono tanti i luoghi dove i cittadini hanno detto di volere le telecamere, e riguardano luoghi turistici e naturalistici, primo fra tutti gli ingressi del Bosco Difesa Grande, alla luce dei ripetuti incendi che hanno martoriato l'area nel mese di agosto.
La nostra storia si concluderà con la segnalazione delle aree maggiormente a rischio e forse bisognose di un sistema di videosorveglianza, come riteniamo necessaria un'azione di informazione mirata che aiuti nella fase di deterrenza e prevenzione.