Cronaca
Allarme maniaco: le testimonianze
Parlano le donne del quartiere. "Le bimbe hanno visto un uomo seminudo e sono scappate".
Gravina - domenica 19 maggio 2013
09.15
Resta alto l'allarme attorno agli episodi che avrebbero visto un uomo, ora attivamente ricercato dalle forze dell'ordine, mostrarsi nudo davanti ad alcune bambine, nei giorni scorsi, nelle vicinanze dell'istituto scolastico "Don Saverio Valerio".
Le indagini al riguardo avviate punterebbero a chiarire i contorni della vicenda ad assicurare alla giustizia il presunto molestatore. Ma in queste ore la suggestione starebbe lievitando, portando alla segnalazione di avvistamenti fasulli, scambi di persona, denunce di episodi mai verificatisi. Un chiaro segnale del clima di paura che comunque si respira in città, ma pure un ostacolo ai controlli ed agli accertamenti, che comunque procedono e che già nelle prossime ore, stando ad alcune indiscrezioni, potrebbero regalare importanti novità.
Così, con l'invito alla calma ed al senso di responsabilità, finisce in cronaca il racconto, che Gravinalife è in grado di offrire ai propri lettori, basato sulle testimonianze di chi, sabato 11 maggio, avrebbe assistito, più o meno direttamente, più o meno da vicino, alla vicenda che ha dato la stura alle indagini.
Un passo indietro, per l'appunto a sabato 11 maggio. Sono le 17.30. Con l'estate alle porte è tempo di tornare a giocare per strada. Nel dedalo di viuzze senza uscita circostanti la "Don Saverio Valerio" i bambini sono già padroni d'ogni lembo d'asfalto. Due bimbe, l'una di 13 l'altra di 11 anni, affiggono dei cartelloni alla recinzione semi divelta di una piccola lingua di terra che divide via Ignazio Silone da via Carlo Cattaneo. E' qui che si materializza la figura di un uomo. "Mentre le due bambine giocavano assieme alle altre, hanno visto quest'uomo seminudo e spaventate sono corse a chiamare aiuto", racconta una delle donne che per prime ne ha raccolto le confidenze, dopo essere accorsa alle loro grida. "Insieme a me - dice la signora - è accorsa una vicina di casa, ma quando è arrivata lui si era già rivestito e subito dopo è sparito". Qualcuno avrebbe anche tentato di inseguirlo: "Un ragazzo ha provato a corrergli appresso, ma senza riuscirci: arrivato all'angolo della strada l'uomo non c'era più". Certo non senza lasciare tracce: dalle descrizioni emerge l'identikit di un uomo sulla trentina, che avrebbe agito a volto scoperto. Altri particolari sono già nelle mani dei poliziotti del Commissariato di Gravina, davanti ai quali in queste ore sarebbero sfilate sia le due bambine, assistite da uno psicologo, sia i loro genitori, per mettere a verbale i loro ricordi. "Le bambine sono spaventate e noi altrettanto. Tutti lo siamo. Quando vanno a scuola non manchiamo di raccomandarci di stare attente", prosegue la donna ancora visibilmente scossa. "A parte spogliarsi - aggiunge, fornendo altri dettagli - quell'uomo non avrebbe fatto altro. Non si è mosso dall'angolo di fronte, non ha nemmeno parlato. A scuola gli insegnanti ne hanno discusso, non del fatto in particolare, ma in linea generale è stato spiegato ai bambini che c'è un pericolo e che devono diffidare dagli sconosciuti che tentano di avvicinarli con qualsiasi scusa". E lei, cosa raccomanda ai suoi figli, dopo quel giorno? "Loro giocano sotto casa, non vanno mica chissà dove, giocano nei pressi del portone. Le riempio di raccomandazioni ogni volta che escono, di scappare via se vedessero qualcosa di strano".
Durante l'intervista qualcuno si avvicina con circospezione, ascolta attentamente e poi interviene, esponendo il proprio punto di vista oppure quello che ha ha appreso dai figli. Ma la trama non cambia. E resta la storia di un tranquillo sabato di paura.
Le indagini al riguardo avviate punterebbero a chiarire i contorni della vicenda ad assicurare alla giustizia il presunto molestatore. Ma in queste ore la suggestione starebbe lievitando, portando alla segnalazione di avvistamenti fasulli, scambi di persona, denunce di episodi mai verificatisi. Un chiaro segnale del clima di paura che comunque si respira in città, ma pure un ostacolo ai controlli ed agli accertamenti, che comunque procedono e che già nelle prossime ore, stando ad alcune indiscrezioni, potrebbero regalare importanti novità.
Così, con l'invito alla calma ed al senso di responsabilità, finisce in cronaca il racconto, che Gravinalife è in grado di offrire ai propri lettori, basato sulle testimonianze di chi, sabato 11 maggio, avrebbe assistito, più o meno direttamente, più o meno da vicino, alla vicenda che ha dato la stura alle indagini.
Un passo indietro, per l'appunto a sabato 11 maggio. Sono le 17.30. Con l'estate alle porte è tempo di tornare a giocare per strada. Nel dedalo di viuzze senza uscita circostanti la "Don Saverio Valerio" i bambini sono già padroni d'ogni lembo d'asfalto. Due bimbe, l'una di 13 l'altra di 11 anni, affiggono dei cartelloni alla recinzione semi divelta di una piccola lingua di terra che divide via Ignazio Silone da via Carlo Cattaneo. E' qui che si materializza la figura di un uomo. "Mentre le due bambine giocavano assieme alle altre, hanno visto quest'uomo seminudo e spaventate sono corse a chiamare aiuto", racconta una delle donne che per prime ne ha raccolto le confidenze, dopo essere accorsa alle loro grida. "Insieme a me - dice la signora - è accorsa una vicina di casa, ma quando è arrivata lui si era già rivestito e subito dopo è sparito". Qualcuno avrebbe anche tentato di inseguirlo: "Un ragazzo ha provato a corrergli appresso, ma senza riuscirci: arrivato all'angolo della strada l'uomo non c'era più". Certo non senza lasciare tracce: dalle descrizioni emerge l'identikit di un uomo sulla trentina, che avrebbe agito a volto scoperto. Altri particolari sono già nelle mani dei poliziotti del Commissariato di Gravina, davanti ai quali in queste ore sarebbero sfilate sia le due bambine, assistite da uno psicologo, sia i loro genitori, per mettere a verbale i loro ricordi. "Le bambine sono spaventate e noi altrettanto. Tutti lo siamo. Quando vanno a scuola non manchiamo di raccomandarci di stare attente", prosegue la donna ancora visibilmente scossa. "A parte spogliarsi - aggiunge, fornendo altri dettagli - quell'uomo non avrebbe fatto altro. Non si è mosso dall'angolo di fronte, non ha nemmeno parlato. A scuola gli insegnanti ne hanno discusso, non del fatto in particolare, ma in linea generale è stato spiegato ai bambini che c'è un pericolo e che devono diffidare dagli sconosciuti che tentano di avvicinarli con qualsiasi scusa". E lei, cosa raccomanda ai suoi figli, dopo quel giorno? "Loro giocano sotto casa, non vanno mica chissà dove, giocano nei pressi del portone. Le riempio di raccomandazioni ogni volta che escono, di scappare via se vedessero qualcosa di strano".
Durante l'intervista qualcuno si avvicina con circospezione, ascolta attentamente e poi interviene, esponendo il proprio punto di vista oppure quello che ha ha appreso dai figli. Ma la trama non cambia. E resta la storia di un tranquillo sabato di paura.