La città
Amianto a Gravina? I grillini scrivono al Comune
Chiesti incentivi per la rimozione dell’asbesto. "Sfruttare i fondi regionali per garantire la salute pubblica".
Gravina - mercoledì 24 luglio 2013
11.20
I grillini tornano a bussare alle porte di Palazzo di Città. E' una nota protocollata in Comune a notificare le richieste dei cinque stelle gravinesi nei confronti dell'amministrazione comunale.
Questa volta la questione sollevata è di quelle delicate. Perchè, quando si parla di salute pubblica e di amianto, difficilmente si passa inosservati. Soprattutto a Gravina, città che a quanto pare pullula di asbesto, sebbene la produzione e la lavorazione di quest'ultimo in Italia siano illegali dal 1992 (fuori legge produzione e lavorazione, ma non la vendita).
Ed è proprio a causa della massiccia presenza di amianto sul territorio comunale che il meet up gravinese del movimento ha chiesto l'intervento in merito dell'amministrazione capeggiata da Alesio Valente. "La crisi economica attualmente in atto può disincentivare investimenti economici da parte di imprese e cittadini per la rimozione e lo smaltimento di strutture in amianto", si legge nel documento consegnato in comune lo scorso 19 luglio. Dunque, come potrebbe l'amministrazione sollecitare i privati ad occuparsi della questione? Per i grillini la risposta c'è. "Alcuni comuni, al fine di incentivare la bonifica di manufatti in amianto da parte dei cittadini, hanno stipulato apposite convenzioni con ditte specializzate volte a garantire l'abbattimento dei costi per le operazioni di bonifica", continua la nota, con la quale gli attivisti richiedono all'amministrazione di "promuovere una ricerca di mercato finalizzata ad individuare ditte interessate alla stipula di una convenzione con il Comune" ed inoltre di "assegnare particolari incentivi ai privati interessati alla rimozione e smaltimento di manufatti in amianto".
Ma c'è altro. Lo scorso marzo la Regione Puglia ha stanziato circa 2 milioni di euro volti a finanziare la rimozione di amianto da parte dei comuni pugliesi. Occasione, secondo i grillini gravinesi, da non farsi scappare.
Questa volta la questione sollevata è di quelle delicate. Perchè, quando si parla di salute pubblica e di amianto, difficilmente si passa inosservati. Soprattutto a Gravina, città che a quanto pare pullula di asbesto, sebbene la produzione e la lavorazione di quest'ultimo in Italia siano illegali dal 1992 (fuori legge produzione e lavorazione, ma non la vendita).
Ed è proprio a causa della massiccia presenza di amianto sul territorio comunale che il meet up gravinese del movimento ha chiesto l'intervento in merito dell'amministrazione capeggiata da Alesio Valente. "La crisi economica attualmente in atto può disincentivare investimenti economici da parte di imprese e cittadini per la rimozione e lo smaltimento di strutture in amianto", si legge nel documento consegnato in comune lo scorso 19 luglio. Dunque, come potrebbe l'amministrazione sollecitare i privati ad occuparsi della questione? Per i grillini la risposta c'è. "Alcuni comuni, al fine di incentivare la bonifica di manufatti in amianto da parte dei cittadini, hanno stipulato apposite convenzioni con ditte specializzate volte a garantire l'abbattimento dei costi per le operazioni di bonifica", continua la nota, con la quale gli attivisti richiedono all'amministrazione di "promuovere una ricerca di mercato finalizzata ad individuare ditte interessate alla stipula di una convenzione con il Comune" ed inoltre di "assegnare particolari incentivi ai privati interessati alla rimozione e smaltimento di manufatti in amianto".
Ma c'è altro. Lo scorso marzo la Regione Puglia ha stanziato circa 2 milioni di euro volti a finanziare la rimozione di amianto da parte dei comuni pugliesi. Occasione, secondo i grillini gravinesi, da non farsi scappare.