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Politica

Amministrative 2017, l’Udc prende le distanze dal segretario

Nessun sostegno a Valente senza una fase di verifica

È un appello accorato alla città e al mondo politico locale, che Gravinalife pubblica integralmente, quello sottoscritto da una parte del gruppo Udc, compresi alcuni esponenti del direttivo, e dall'intero movimento giovanile del partito. Una lettera aperta per "rendere note alla città le diverse anime dell'Udc" e per chiedere un congresso cittadino del partito.

Di seguito il testo integrale:
"Si prende atto che nell'ultima riunione di maggioranza svoltasi il giorno 23 Novembre 2016 il rappresentante pro-tempore dell'UDC nella persona di Franco Buono, tradendo il mandato ricevuto, anziché rappresentare la volontà del partito espressa nella riunione del giorno 21 Novembre 2016, ha espresso evidentemente una volontà personale nonché quella di qualche rappresentante dell'UDC in Giunta. Il partito, all'unanimità dei presenti, aveva invece deciso di avviare una fase di discussione e verifica sull'operato dei 5 anni di Amministrazione Valente, sui quali molto si ha da dire.

Si prende altresì atto che anche all'interno dell'attuale PD è stato espresso pubblicamente il dissenso sulla frettolosa e non condivisa decisione di riconfermare la candidatura dell'attuale sindaco per le prossime elezioni Amministrative. Prendendo atto dell'evolversi della situazione politica nel centro-sinistra gravinese, con discrezione e rispetto scriviamo una lettera aperta alla città e alla Politica con l'intento di rendere note le diverse anime dell'UDC che seppur convivono all'interno di una stessa aggregazione non condividono modalità e prassi del fare politica. Ci piacerebbe omettere la parola politica che inevitabilmente evoca pensieri insani, ma la usiamo perché il suo significato intrinseco porta all'idea di tutto ciò che attiene alla vita di una comunità e perché in fondo vorremmo che attorno a questo originario significato nasca una coscienza comune che faccia sentire tutti partecipi e responsabili.
Ci limiteremo a descrivere la prassi interna al partito, tralasciando tutto ciò che poi in realtà è accaduto in altre sedi, perché siamo convinti che si deve sempre partire da casa propria. Da moderati abbiamo da lungo tempo auspicato l'idea del dialogo, della condivisione delle scelte, dell'analisi della realtà locale, della proposizione di programmi e progetti da dover successivamente sottoporre ad un tavolo politico allargato. Abbiamo auspicato e abbiamo anche creduto che si poteva fare, ci siamo ostinati a voler credere che si poteva cambiare, siamo stati amici di tutti perché pensavamo che dialogando si poteva estirpare l'arroganza politica dei soliti noti e abbiamo anche paradossalmente creduto che avendoli insieme avremmo potuto prendere da loro stessi tutto ciò che di buono ci fosse stato. Siamo stati pazienti pur non condividendo, siamo stati umiliati da una becera consuetudine che taluni si ostinano a mettere in atto ogni giorno, abbiamo assistito all'allontanamento di amici di tutto rispetto, abbiamo visto svuotarsi gli incontri: svuotarsi di persone, di valori, di pensieri, di entusiasmo, di democrazia, di rispetto.
Abbiamo percepito il fallimento di un tentativo di dialogo. Ma ostinati a non arrenderci ad Aprile abbiamo nuovamente aderito al tesseramento nazionale indetto in via straordinaria dall'UDC che dovrebbe consentire la celebrazione di un Congresso Cittadino attraverso cui dovrebbe essere eletto un segretario ed un direttivo sezionale.

Sulla ormai vecchia questione riguardante la celebrazione di questo famigerato congresso cittadino si potrebbe riflettere molto, perché in realtà da lungo tempo si impedisce che ciò democraticamente avvenga preferendo di contro la ignobile alternativa che vede il designare e l'avvicendarsi di 'coordinatori apparenti' che sono in realtà impossibilitati a rivestire appieno il ruolo.
Inutile dire che esiste uno spazio reale dove si svolgono incontri, si delineano strategie, si prendono decisioni, si vende a caro prezzo la pelle degli altri. Purtroppo questo spazio reale non è il partito, non sono i tavoli politici, non sono le sedi ufficiali: tutto si svolge dietro le quinte. E allora si svuotano i partiti, si ridicolizzano i tavoli politici, si beffano i coordinatori, si umiliano i cittadini e ci si prende gioco della città intera.
Noi faremo un ultimo tentativo!
Cercheremo in tutti i modi di celebrare in tempi brevi il Congresso Cittadino e di eleggere un segretario e un nuovo direttivo. Se riusciremo in questo improbabile tentativo allora potremo legittimamente partecipare e dare un contributo a tutti gli incontri politici che da ora innanzi saranno celebrati nella nostra città in vista delle elezioni amministrative 2017.
Se ciò non accadrà allora spenderemo le nostre energie altrove, comunque fermamente convinti che i semi sani possono e devono germogliare! Ma soprattutto convinti che è giunta davvero l'ora di girare pagina.

Nel frattempo con spirito paziente e moderato chiediamo un confronto aperto all'interno del partito che porti:
- ad una fase congressuale
- alle dimissioni dalla veste di coordinatore sezionale del sig. Franco Buono
- alla remissione nelle mani del partito della delega del rappresentante UDC in Giunta"
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