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Palazzo di città

Amministratori in conflitto con la Tradeco

Contestato il regolare servizio di igiene urbana. Intanto l'ass. Artal annuncia una nuova gara di appalto

L'ente comunale non è soddisfatta del servizio di igiene urbana prestato dalla Tradeco. Sono oltre trenta, infatti, le contestazioni che negli ultimi mesi il Comune ha notificato all'azienda incaricata della pulizia della città. È stato lamentato il mancato spazzamento delle strade cittadine, l'omessa raccolta dei rifiuti nella Zona Pip e delle erbacce nei quartieri antichi e periferici della città. E non è tutto. Contestati pure i servizi di lavaggio dei cassonetti e la mancata attuazione della campagna di sensibilizzazione sia per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti solidi urbani in genere che per incentivare i cittadini a procedere alla raccolta differenziata (proprio come previsto dal contratto del servizio sottoscritto tra Comune e Tradeco).

La presa di posizione degli attuali amministratori segue il dibattito, originatosi anche su queste pagine, relativo proprio al decoro e alla pulizia della città che aveva tirato in ballo politici ed esponenti della società civile gravinese.

Alle contestazioni dell'amministrazione comunale ha fatto seguito l'attribuzione di pene pecuniarie decurtate dalle rate mensili del canone di appalto. "Tutto questo – dicono da Palazzo di Città – a conferma della costante vigilanza svolta dalle strutture comunali sulle attività della Tradeco".

Intanto la direzione comunale servizi ambientali sta preparando la documentazione necessaria per bandire la nuova gara di appalto per il servizio di igiene urbana. A tal proposito ha detto l'assessore al ramo Vincenzo Artal: "Con la soppressione dell'Ato, l'autorità di gestione dell'ambito territoriale ottimale, la delega per l'appalto del servizio di igiene urbana è tornata di nuovo ai comuni e noi siamo pronti per sfruttare questa occasione per arrivare all'ottimizzazione del servizio, così come è nelle aspettative della comunità gravinese".

Questa soluzione intenderebbe porre mettere fine a contratti che si rinnovano da parecchi anni. "In pratica dal 2003 – aggiunge Artal –, data di creazione dell'Ato, autorità delegata alla sottoscrizione degli appalti del servizio di igiene urbana per i comuni del proprio ambito, nell'ottica di uniformarli per migliorare il servizio. Provvedimento non adottato in quanto non tutti gli appalti, nei 9 comuni facenti parte dell'ambito Ba/4 a cui appartiene Gravina, erano scaduti".
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