Politica
Amministrazione Divella: fumata nera
Ancora tutta da decidere la nuova giunta. Dove è la comunità gravinese?
Gravina - lunedì 7 febbraio 2011
Sono passati due mesi dall'apertura della verifica politica in seno alla maggioranza di governo e in questi giorni si susseguono estenuanti riunioni politiche a Palazzo di città. Inizialmente presentata come una verifica amministrativa sul lavoro svolto dall'intera squadra, è oramai evidente, visti i tempi e soprattutto i toni, che si tratti di una vera e propria crisi all'interno del centro destra gravinese. Il sindaco in questi giorni è apparso deciso a chiudere velocemente questa fase e a voltare pagina tanto che avrebbe proposto di nominare la nuova squadra, scegliendo tra i consiglieri più suffragati di ogni singolo partito.
Due i fronti politici in cui la maggioranza si è spaccata: da una parte Pdl, Udc e socialisti che sarebbero in sintonia con il sindaco e decisi a proseguire nell'azione di governo per realizzare il programma elettorale. Sull'altro fronte Movimento repubblicano europeo, Gravina nel cuore e Dc che, se dovesse andare in porto la proposta del sindaco, vedrebbero estromessi i propri assessori dalla giunta e soprattutto mutati gli equilibri all'interno dei partiti di riferimento. Più complicato e, sicuramente meno chiaro, è il ruolo di Alleanza per Gravina che secondo le voci dei ben informati, avrebbe chiesto al sindaco un rinnovo intero della giunta e soprattutto un cambio di marcia nella gestione della cosa pubblica. In tutto questo marasma tra notizie e gossip resta difficile capire quali saranno le scelte del sindaco anche se si fa sempre più insistente l'idea che Divella deciderà di ridistribuire le deleghe tra gli assessori già in carica mantenendo così il posto ai big del Pdl, dell'Udc e mantenere buoni i rapporti con gli altri partiti. In attesa che l'intera squadra di governo faccia chiarezza, è oramai certo che la verifica amministrativa non avrebbe riaperto solo il dibattito politico tra le forze di maggioranza, ma avrebbe riacceso molte discussioni per l'imposizione della leadership all'interno di alcuni partiti come la Democrazia cristiana. Una partito oramai diviso tra l'assessore Dibattista sostenuto dalle new entry Cappiello e Lapolla e dall'altra la vecchia guardia guidato dal consigliere Lupoli che, dopo aver fiutato la poltrona da assessore essendo il primo degli eletti nelle fila della Dc, avrebbe chiesto all'amico Aldo di farsi da parte. I diretti interessati ovviamente smentiscono ma da Palazzo di città in tanti confermano che Dibattista avrebbe perso la sua verve.
Intanto mentre i sindacati si lamentano e l'opposizione si diverte a scrivere carnevaleschi documenti di sfiducia al sindaco, un'intera comunità resta silenziosa, augurandoci che non sia indifferente a questa situazione. Mentre i negozi si svuotano, le piazze si spengono e le strade restano deserte, un'intera classe dirigente da destra a sinistra resta a discutere dei propri equilibri interni, delle proprie strategie e dei propri torna conto. Dove sono i progetti per la città? Dove sono i cantieri del piano strategico? Dove è il piano del commercio e il canile sanitario? Dove sono i cittadini gravinesi?
Due i fronti politici in cui la maggioranza si è spaccata: da una parte Pdl, Udc e socialisti che sarebbero in sintonia con il sindaco e decisi a proseguire nell'azione di governo per realizzare il programma elettorale. Sull'altro fronte Movimento repubblicano europeo, Gravina nel cuore e Dc che, se dovesse andare in porto la proposta del sindaco, vedrebbero estromessi i propri assessori dalla giunta e soprattutto mutati gli equilibri all'interno dei partiti di riferimento. Più complicato e, sicuramente meno chiaro, è il ruolo di Alleanza per Gravina che secondo le voci dei ben informati, avrebbe chiesto al sindaco un rinnovo intero della giunta e soprattutto un cambio di marcia nella gestione della cosa pubblica. In tutto questo marasma tra notizie e gossip resta difficile capire quali saranno le scelte del sindaco anche se si fa sempre più insistente l'idea che Divella deciderà di ridistribuire le deleghe tra gli assessori già in carica mantenendo così il posto ai big del Pdl, dell'Udc e mantenere buoni i rapporti con gli altri partiti. In attesa che l'intera squadra di governo faccia chiarezza, è oramai certo che la verifica amministrativa non avrebbe riaperto solo il dibattito politico tra le forze di maggioranza, ma avrebbe riacceso molte discussioni per l'imposizione della leadership all'interno di alcuni partiti come la Democrazia cristiana. Una partito oramai diviso tra l'assessore Dibattista sostenuto dalle new entry Cappiello e Lapolla e dall'altra la vecchia guardia guidato dal consigliere Lupoli che, dopo aver fiutato la poltrona da assessore essendo il primo degli eletti nelle fila della Dc, avrebbe chiesto all'amico Aldo di farsi da parte. I diretti interessati ovviamente smentiscono ma da Palazzo di città in tanti confermano che Dibattista avrebbe perso la sua verve.
Intanto mentre i sindacati si lamentano e l'opposizione si diverte a scrivere carnevaleschi documenti di sfiducia al sindaco, un'intera comunità resta silenziosa, augurandoci che non sia indifferente a questa situazione. Mentre i negozi si svuotano, le piazze si spengono e le strade restano deserte, un'intera classe dirigente da destra a sinistra resta a discutere dei propri equilibri interni, delle proprie strategie e dei propri torna conto. Dove sono i progetti per la città? Dove sono i cantieri del piano strategico? Dove è il piano del commercio e il canile sanitario? Dove sono i cittadini gravinesi?