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La città

“Anche noi…liberi di muoverci!”

Il Caba chiede uno scivolo permanente davanti alla scuola S. Giovanni Bosco

Urbano Lazzari si rivolge in punta di piedi al commissario straordinario Ciro Trotta con una istanza scritta, non nuova alle "orecchie da mercante" del Palazzo di Città.
Prima erano i garbati dinieghi degli assessori ai lavori pubblici, oggi speriamo il mittente dei NO non sia il commissario…

La richiesta che il presidente del Caba (Comitato per l'abbattimento delle barriere architettoniche), Urbano Lazzari, rivolge al commissario straordinario, da attuare in occasione delle prossime elezioni amministrative è una, semplice e dalla portata non così straordinaria: "Le chiediamo se, per l'occasione, può far costruire uno scivolo davanti alla scuola San Giovanni Bosco, sede di seggio elettorale... se fosse definitivo, potrebbe permettere l'accessibilità quotidiana anche agli alunni diversamente abili della scuola stessa".
Solo questo. Tutto qui. Come si fa a dire di no? E pensare che le richieste avrebbero potuto essere ben più consistenti...

La lotta alla rimozione del disagio quotidiano vissuto dai disabili non è nuova a Gravina. Questa volta però la battaglia del Caba sembra più semplice delle precedenti. "La scuola S. Giovanni Bosco - continua il sig. Lazzari- è l'unica scuola primaria, oltre al plesso di via Punzi, a non essere dotata di scivolo per disabili. Poiché però la prima scuola, a differenza della seconda, si accinge a diventare seggio elettorale, e a seguito dell' inadeguatezza della struttura occasionale messa in opera negli anni precedenti, siamo qui a chiedere di intervenire. In tal caso tutti gli elettori potranno adempiere al diritto di voto e i cittadini di domani potranno vedere garantito il loro diritto all'istruzione obbligatoria per tutti, anche per chi ha difficoltà di deambulazione…".

Ma il Caba di Gravina nella sua "guerra" volta a neutralizzare le barriere architettoniche, ha maturato, ormai da qualche anno, un sogno nel cassetto, un sogno per altro al passo con la realtà: "adeguare ai disabili la nostra amatissima cattedrale. Sono anni che facciamo richieste, chiediamo di incontrare il vescovo, ma nulla ancora si muove. Abbiamo un progetto che vorremmo sottoporre alle autorità, ma nessuno pare voglia ascoltarci", così ha concluso Lazzari, con toni tutt'altro che "rinunciatari".


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