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Cronaca

Aperta un'inchiesta sulle ordinanze di demolizione ineseguite

Nuova bufera sugli uffici comunali. Al vaglio la posizione di alcuni tecnici. S'indaga per omissione di atti di ufficio.

Le opere abusive, quando realizzate in assenza del permesso di costruire, prescrive la legge, vanno abbattute oppure acquisite gratuitamente al patrimonio comunale. Ma a Gravina questo non avverrebbe, sebbene nel tempo le ordinanze di demolizione non siano mancate. Perchè?

Al quesito sarebbero impegnate a dare risposta le forze dell'ordine. La Procura barese, sguinzagliando in campo investigativo gli agenti del Commissariato gravinese, avrebbe già aperto un fascicolo per far luce della vicenda.

Il punto di partenza delle indagini, a quel che si apprende, coinciderebbe con la storia di un manufatto realizzato abusivamente in contrada Selva. Quella costruzione, tirata su senza le dovute autorizzazioni edilizie ed urbanistiche, sarebbe stata oggetto di specifica ordinanza di demolizione. Mai eseguita. Risultato? Gattopardiano: tutto è rimasto come prima, a dispetto dell'ordine municipale, peraltro mai censurato in sede giurisdizionale e, dunque, diventato definitivo. Le ruspe non sono mai intervenute, nè l'immobile è entrato a far parte del demanio comunale, come segnalato da un esposto che ha dato la stura agli accertamenti sfociati nell'inchiesta in corso che, si sussurra, avrebbe portato ad accendere i riflettori sull'operato di alcuni tecnici e funzionari dell'ente.

Probabile, praticamente scontato, che le verifiche si estendano ora a macchia d'olio ad altri casi analoghi: diverse sarebbero infatti le ordinanze rimaste ineseguite nel corso degli anni. "Il Comune non ha i soldi necessari a procedere all'abbattimento dei manufatti abusivi. Impossibile provvedere", si fa sapere a denti stretti dal Municipio. Ma agli investigatori la spiegazione non sarebbe bastata. E si cerca di capire perchè, dopo l'ordinanza finita al centro dei controlli, nessun atto ulteriore sarebbe stato compiuto. Nè in direzione della demolizione nè, tanto meno, lungo la strada che avrebbe potuto eventualmente portare alla demanializzazione del bene.

Il reato per il quale si procederebbe, omissione di atti d'ufficio, è punito con la reclusione fino a due anni.
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