Eventi
Applausi a scena aperta per i Volti del Kaos
La compagnia teatrale siciliana incanta la platea del Vida
Gravina - martedì 26 novembre 2019
La compania "Volti del Kaos" fa ancora centro. Uno spettacolo visionario e coinvolgente, che non ha deluso le attese e ha emozionato il pubblico del Vida, che alla compagnia siciliana ha riservato una standing ovation. 42 gli attori, che hanno percorso in lungo e in largo il piccolo teatro gravinese. Infatti, in questo spettacolo l'intero teatro si è animato ed è diventato palcoscenico: una immensa scenografia che ha fatto da cornice alle dinamiche cooreografie realizzate dalla compagnia palermitana.
"U ciclopu" portato in scena dai Volti del Koas è un opera, se così possiamo dire, "multipla". Un intreccio di storie con un filo conduttore dove la trama è il racconto stesso, richiamando i temi tanto cari al regista come il viaggio, l'accoglienza, la solidarietà, l'emarginazione e la solitudine degli ultimi. Un percorso di significanti che intreccia le vicende dei piccoli "carusi", i ragazzini sfruttati nelle miniere di zolfo che come unica luce all'interno degli antri della terra hanno una lampada sulla testa e l'approdo di Ulisse presso la grotta dei gigante monocolo Polifemo.
Il grido di solitudine di Ciaula, che vede la miniera come unica casa e che addirittura nonostante i ragazzi vengano trattati come animali, paragona le viscere della terra al grembo materno: "lì dentro stanno ciechi, ma stanno sicuri", dice un rassegnato ragazzo dai versi di cornacchia, spaventato più dal buoi esterno che da quello della miniera, dove almeno c'è il suo occhio luminoso (la sua lampada sulla fronte) a fargli da faro conduttore.
Ma un sottile filo unisce la storia di Ciaula a quelli di Ulisse, grazie ai cantastorie che raccontano delle disavventure del Re di Itaca e di come con il suo espediente riesce a salvarsi la vita, accecando il ciclope Polifemo. Un racconti che nasce dalla necessità di ripetere ancora -come lo stesso Ulisse recita- che tra i mortali è legge offrire ospitalità agli stranieri…ricordandolo "forse" con un velo di polemica a chi negli ultimi tempi ha dimostrato ostilità nei confronti dei migranti.
Insomma, uno spettacolo cantato, ballato e recitato magistralmente, con composizioni musicali originali e una presenza scenica dei numerosi attori che ha letteralmente rapito il pubblico del Vida.
"U ciclopu" portato in scena dai Volti del Koas è un opera, se così possiamo dire, "multipla". Un intreccio di storie con un filo conduttore dove la trama è il racconto stesso, richiamando i temi tanto cari al regista come il viaggio, l'accoglienza, la solidarietà, l'emarginazione e la solitudine degli ultimi. Un percorso di significanti che intreccia le vicende dei piccoli "carusi", i ragazzini sfruttati nelle miniere di zolfo che come unica luce all'interno degli antri della terra hanno una lampada sulla testa e l'approdo di Ulisse presso la grotta dei gigante monocolo Polifemo.
Il grido di solitudine di Ciaula, che vede la miniera come unica casa e che addirittura nonostante i ragazzi vengano trattati come animali, paragona le viscere della terra al grembo materno: "lì dentro stanno ciechi, ma stanno sicuri", dice un rassegnato ragazzo dai versi di cornacchia, spaventato più dal buoi esterno che da quello della miniera, dove almeno c'è il suo occhio luminoso (la sua lampada sulla fronte) a fargli da faro conduttore.
Ma un sottile filo unisce la storia di Ciaula a quelli di Ulisse, grazie ai cantastorie che raccontano delle disavventure del Re di Itaca e di come con il suo espediente riesce a salvarsi la vita, accecando il ciclope Polifemo. Un racconti che nasce dalla necessità di ripetere ancora -come lo stesso Ulisse recita- che tra i mortali è legge offrire ospitalità agli stranieri…ricordandolo "forse" con un velo di polemica a chi negli ultimi tempi ha dimostrato ostilità nei confronti dei migranti.
Insomma, uno spettacolo cantato, ballato e recitato magistralmente, con composizioni musicali originali e una presenza scenica dei numerosi attori che ha letteralmente rapito il pubblico del Vida.