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Territorio

Approvata dalla Camera la direttiva Parchi

Importanti novità per l'Alta Murgia


"E' stata approvata alla Camera la riforma dei Parchi e delle aree marine protette. La loro funzione di scrigni di biodiversità e baluardi di difesa dell'ambiente rimane intatta e in più diventano un vero e proprio motore di sviluppo per l'economia locale". E' il commento dell'on. Liliana Ventricelli (Pd), dopo il via libera della Camera. La legge passa al Senato per il passaggio definitivo.

Tra i punti qualificanti inseriti nel corso dell'esame in Commissione Ambiente alla Camera c'è l'istituzione di un sistema nazionale delle aree naturali protette costituito dai parchi nazionali e regionali, dalle riserve naturali, dalle aree marine e dalle aree naturali protette, e di un Piano nazionale triennale di sistema. Quest'ultimo è uno strumento di programmazione nazionale finanziato da 30 milioni per gli anni 2018-2020. Inoltre è stato chiarito che "nel territorio dei Parchi e nelle aree contigue sono vietate le attività di prospezione, ricerca, estrazione e sfruttamento di idrocarburi liquidi e gassosi".

"Le novità sono tante anche se particolarmente vorrei soffermarmi su due punti che riguardano la compatibilità del presidio ambientale e naturale con le attività umane - sottolinea Ventricelli -. Ho fortemente condiviso l'introduzione di una disposizione che prevede che nel consiglio direttivo degli Enti Parchi nazionali entrino un rappresentante delle associazioni scientifiche e uno degli agricoltori o dei pescatori, per orientare le attività economiche locali verso la sostenibilità. Un'altra questione esaminata riguarda la proliferazione dei cinghiali, un elemento di disturbo per l'equilibrio delle aree protette. Un problema avvertito, ad esempio, nel Parco nazionale dell'Alta Murgia. La questione sarà regolamentata dal Ministero delle politiche agricole e forestali con l'applicazione del divieto di immissione di cinghiali su tutto il territorio nazionale, così come previsto dal cosiddetto "Collegato" ambientale".

"Finalmente - aggiunge l'on. Ventricelli - si tiene conto delle tante realtà e dei diversi problemi delle aziende agricole che operano e fanno vivere i nostri parchi. Ciò vale anche e soprattutto per il Parco dell'Alta Murgia, che ha una connotazione fortemente rurale. e a breve sarà chiamato a rinnovare la sua governance con particolare attenzione anche a questo mondo".
Parole condivise anche da Coldiretti Puglia secondo cui "Le novità introdotte andranno immediatamente declinate sul territorio – commenta il Delegato confederale di Coldiretti Bari, Angelo Corsetti – a partire proprio dal Parco nazionale dell'Alta Murgia, dove le attività agroalimentari possono considerarsi tra quelle di maggiore rilevanza economica dell'area distrettuale murgiana che abbraccia la Puglia e la Basilicata. E' concentrato nell'area distrettuale pugliese il 31,6% degli addetti alle imprese lattiero-casearie della Puglia e in quella materana il 21,7% di quelli lucani. Lungo la filiera agroalimentare operano 6.298 agricole, 127 di trasformazione, mentre gli addetti sono valutabili in circa 5000 unità, di cui 3000 circa operano nelle fasi agricole, 1000 nella fase industriale e 1000 nella fase terziaria della filiera lattiero-casearia. Si tratta evidentemente di una realtà economica di grande rilevanza – conclude Corsetti - che ha bisogno di essere adeguatamente rappresentata in seno agli organi di gestione del Parco dell'Alta Murgia".
Particolare valore - sottolinea Coldiretti - è da riconoscere alla partecipazione degli agricoltori nei consigli di gestione delle aree protette in vista di superare la marginalità e integrare i parchi nel complessivo sistema istituzionale garantendo il necessario consenso sociale. Soprattutto - precisa la Coldiretti - si afferma l'orgoglio di vivere nei parchi da parte degli agricoltori residenti nella convinzione, fatta propria dalla proposta di legge, che solo un'agricoltura che produce fa bene all'ambiente.

"La discussione circa la governance del Parco dell'Alta Murgia – aggiunge Marino Pilati, Direttore di Coldiretti Bari - non può prescindere dalla linea d'indirizzo nazionale che mira a garantire il necessario punto di mediazione tra le attività antropiche, quali agricoltura, pastorizia, allevamenti e le funzioni di tutela e preservazione dell'ambiente. Sono passati 24 anni da quando si iniziò a parlare della istituzione del Parco dell'Alta Murgia e sin da subito Coldiretti chiese con forza che fosse creato uno strumento in 'equilibrio costruttivo' con il mondo economico e sociale dell'area, in grado di migliorare realmente la salubrità della vita e dell'ambiente e promuovere, al contempo, le pratiche agrarie caratteristiche dell'area".
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