Area vasta: Paolucci smentisce il Comune

Il mistero dell'area vasta. Tanto vasta da contenere due verità. Non è un tesoro nascosto nella più oscura ed ignota delle cripte. Nessuno ne farà un best seller, ma intanto finisce in cronaca. Ed ha come voce narrante quella di Felice Paolucci, ai più noti per il suo passato recente da dirigente dell'area tecnica del Municipio.
Al centro del racconto, la riqualificazione del comprensorio degli insediamenti produttivi gravinesi: finanziata dalla Regione con poco meno di due milioni attinti alle sorgenti dei fondi Por, sarebbe sprovvista di progettazione. Così certifica a fine novembre il Comune, affidando ai propri geometri Michele Vicino e Giovanni Dragone il compito di procedere alla progettazione definitiva.

La notizia arriva in cronaca e si attira la richiesta di rettifica del professionista più d'un anno addietro incaricato di curare proprio la progettazione che ancora non ci sarebbe (secondo il Comune) e che invece sarebbe stata già da tempo elaborata. Così almeno sostiene il diretto interessato, ovvero Paolucci Felice, di professione architetto, già dirigente comunale. Che dice: "In una nota del 3 novembre scorso indirizzata al commissario prefettizio, ho relazionato sinteticamente sullo stato di attuazione dei progetti stralcio dell'area vasta". Nel dettaglio: "La progettazione utile per gli appalti, secondo l'indirizzo dell'amministrazione, è stata predisposta. Al momento dell'improvvisa cessazione dall'incarico dirigenziale, l'ufficio stava provvedendo ad effettuare una revisione della stessa, nel rispetto di alcune modifiche legislative nel frattempo intervenute". Aggiunge Paolucci: "Nulla può obiettarsi se l'amministrazione vuol conferire nuovi incarichi per i progetti stralcio dell'area vasta. Contrariamente, gli incarichi riguardano l'opera intellettuale da me prestata".
Due verità. Come sempre, una è di troppo. Altrimenti, che mistero sarebbe?