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Arriva l'atlante per i diritti dei bambini

Giovedì un incontro in Regione. Si discuterà anche di dispersione scolastica.

In Regione si discute dei diritti dell'infanzia.

Nell'Aula del Consiglio regionale, giovedì 11 aprile, sarà presentata la terza edizione di "Atlante dell'infanzia a rischio – Mappe per (Ri)connettersi al futuro", una ricerca di "Save the Children" che, con l'ausilio di quasi ottanta mappe, si interroga sul presente e sul futuro dei minori in Italia, prestando particolare attenzione alle aree a rischio.

L'iniziativa, promossa dalla Garante dei diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza della Regione Puglia e da "Save the Children", rappresenta un'importante occasione per riflettere sulle condizioni di vita dei bambini e dei ragazzi pugliesi. L'Atlante, infatti, non si limita alla disamina dell'oggi ma si interroga sui risvolti nel futuro mettendo in evidenza i rischi che comportano per lo sviluppo di un paese civile, la negazione dei diritti, anche quelli più elementari, dei bambini e degli adolescenti.

Parteciperanno all'evento Onofrio Introna, presidente del consiglio regionale, insieme a Rosangela Paparella, Garante per i diritti dei minori della Regione Puglia; Giulio Cederna curatore per "Save the Children Italia" dell'Atlante; Alba Sasso, assessore al diritto allo studio; Anna Romanazzi, dell'Ufficio Scolastico Regionale della Puglia; la pediatra Annamaria Moschetti,; Andrea Mori, presidente della cooperativa sociale "Progetto città" e Milena Tancredi, referente "AIB Puglia Nati per Leggere".

Nel corso della mattinata di studio saranno approfonditi i principali temi emersi dallo stesso Atlante, come la lotta alla dispersione scolastica che ha fatto registrare importanti progressi negli ultimi anni (la Puglia però con il 19,5% di early school leavers resta sopra la media nazionale e appare ancora lontana dall'Obiettivo europeo).

Il focus sarà rivolto a diverse ed ulteriori tematiche, tra cui la riduzione della spesa pro capite per i servizi per l'infanzia (51 euro annui), le povertà minorili, le disconnessioni culturali (il 52,4% dei bambini e ragazzi non ha letto neanche un libro nei 12 mesi precedenti, il 41,7% non ha mai usato un PC), la preoccupazione per le condizioni sanitarie di 117 mila minori costretti a vivere nei territori avvelenati dei Sin, e in particolare degli oltre 30 mila bambini e ragazzi di Taranto.
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