Cronaca
Artigiano gravinese vittima di un usuraio
La denuncia ai Carabinieri mette fine a tre anni di violenze
Gravina - martedì 4 ottobre 2016
10.22
Tre anni di inferno a cui i Carabinieri della stazione di Gravina hanno messo fine.
La vicenda vede protagonista un artigiano gravinese finito nella rete di un usuraio che a fronte di un iniziale prestito esiguo, ha reso la vita dell'artigiano un vero inferno. Almeno sino a quando l'uomo non si è deciso a denunciare tutto alle Forze dell'Ordine.
Al termine di una minuziosa attività investigativa completata nel corso dell'ultimo fine settimana, i Carabinieri della Stazione di Gravina in Puglia, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere con l'accusa di usura, estorsione e lesioni personali aggravate, emessa nei confronti di un cittadino gravinese, 51enne, pregiudicato.
Il provvedimento emesso dal Gip, Giulia Romanazzi trova fondamento nelle indagini condotte dai militari della stazione di Gravina coordinati dal Pm Livia Giorgio.
Ecco i fatti
Nel 2013, trovatosi in difficoltà economiche, il piccolo imprenditore gravinese, a cui gli istituti di credito avevano negato il sostegno, si era trovato costretto a chiedere un prestito di 7.000 euro ad un usuraio del paese.
Ciò che sembrata "una boccata d'ossigeno" col passare del tempo si era rivelato un incubo.
Restituito il prestito, infatti, l'artigiano è rimasto vittima di continue richieste di denaro giustificate dall'usuraio inizialmente come "interessi aggiuntivi" per oltre 13.000 euro, pagati in parte con danaro e parte con servizi resi dall'artigiano all'usuraio e poi una richiesta ben più alta pari ad altri 20.000 euro a titolo di interessi maturati ancora sull'originario prestito.
Richieste sempre più pressanti accompagnate prima da minacce verbali e poi da una inaudita scarica di violenza con cui l'usuraio ha provocato lesioni al volto della vittima guaribili in 10 gg.
Solo a questo punto è scattata la denuncia.
La consapevolezza di essere oramai in un vicolo cieco e la fiducia riposta nelle forze dell'ordine e nella magistratura – fanno sapere dalla Sala stampa dell'Arma - persuadeva l'artigiano a rompere gli indugi e a denunciare le vessazioni cui era sottoposto. La conseguente rapida attività investigativa condotta dai Carabinieri di Gravina in Puglia ha portato anche al sequestro di documentazione dalla quale si evinceva come la vittima del prestito avesse in effetti pagato interessi usurari finanche superiori al 120%, rendeva possibile l'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere in capo all'usuraio che dovrà rispondere anche del grave delitto di estorsione.
L'odierna operazione dimostrata in modo eloquente che riporre fiducia nelle Istituzioni è l'unica strada che permette di uscire dal baratro di asfissianti prevaricazioni condotte da criminali senza scrupoli che fanno leva proprio sulla paura e l'omertà delle loro vittime.
La vicenda vede protagonista un artigiano gravinese finito nella rete di un usuraio che a fronte di un iniziale prestito esiguo, ha reso la vita dell'artigiano un vero inferno. Almeno sino a quando l'uomo non si è deciso a denunciare tutto alle Forze dell'Ordine.
Al termine di una minuziosa attività investigativa completata nel corso dell'ultimo fine settimana, i Carabinieri della Stazione di Gravina in Puglia, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere con l'accusa di usura, estorsione e lesioni personali aggravate, emessa nei confronti di un cittadino gravinese, 51enne, pregiudicato.
Il provvedimento emesso dal Gip, Giulia Romanazzi trova fondamento nelle indagini condotte dai militari della stazione di Gravina coordinati dal Pm Livia Giorgio.
Ecco i fatti
Nel 2013, trovatosi in difficoltà economiche, il piccolo imprenditore gravinese, a cui gli istituti di credito avevano negato il sostegno, si era trovato costretto a chiedere un prestito di 7.000 euro ad un usuraio del paese.
Ciò che sembrata "una boccata d'ossigeno" col passare del tempo si era rivelato un incubo.
Restituito il prestito, infatti, l'artigiano è rimasto vittima di continue richieste di denaro giustificate dall'usuraio inizialmente come "interessi aggiuntivi" per oltre 13.000 euro, pagati in parte con danaro e parte con servizi resi dall'artigiano all'usuraio e poi una richiesta ben più alta pari ad altri 20.000 euro a titolo di interessi maturati ancora sull'originario prestito.
Richieste sempre più pressanti accompagnate prima da minacce verbali e poi da una inaudita scarica di violenza con cui l'usuraio ha provocato lesioni al volto della vittima guaribili in 10 gg.
Solo a questo punto è scattata la denuncia.
La consapevolezza di essere oramai in un vicolo cieco e la fiducia riposta nelle forze dell'ordine e nella magistratura – fanno sapere dalla Sala stampa dell'Arma - persuadeva l'artigiano a rompere gli indugi e a denunciare le vessazioni cui era sottoposto. La conseguente rapida attività investigativa condotta dai Carabinieri di Gravina in Puglia ha portato anche al sequestro di documentazione dalla quale si evinceva come la vittima del prestito avesse in effetti pagato interessi usurari finanche superiori al 120%, rendeva possibile l'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere in capo all'usuraio che dovrà rispondere anche del grave delitto di estorsione.
L'odierna operazione dimostrata in modo eloquente che riporre fiducia nelle Istituzioni è l'unica strada che permette di uscire dal baratro di asfissianti prevaricazioni condotte da criminali senza scrupoli che fanno leva proprio sulla paura e l'omertà delle loro vittime.