Territorio
Assistenza domiciliare, entro novembre arrivano i buoni servizio
Il consigliere Conca chiede all'ufficio di Piano di aumentare le ore di assistenza per i diversamente abili
Gravina - domenica 1 novembre 2015
"Ci sono acronimi come FNA, SAD, ADI, PAC, BUONO-SERVIZIO, PUA, PSZ, che complicano enormemente la quotidianità delle famiglie con persone affette da disabilità".
E chiara e perentoria la posizione del consigliere regionale Mario Conca che in questi giorni è intervenuto presso l'ufficio di Piano per cercare di dare risposte alle tante famiglie costrette, troppo spesso in solitudine, ad accudire i diversamente abili.
Difficoltà che si sono moltiplicate con la decurtazione delle ore previste per l'assistenza domiciliare passate da sei ore settimanali ad appena due per ogni singolo paziente.
"Ci sono mamme ottantenni che devono accudire figli quarantacinquenni con gravi difficoltà motorie e ritardi neurologici che sono costrette a pagarsi privatamente un servizio che invece per reddito gli spetterebbe gratuitamente" denuncia Conca.
Tante, troppe le segnalazioni che, alla fine, hanno costretto il consigliere pentastellato a recarsi direttamente presso l'ufficio di piano dell'ambito ad Altamura per cercare risposte direttamente dai responsabili dell'Ufficio.
In pratica il monte ore spettante ad ogni disabile è stato rimodulato al fine di assicurare assistenza per i restanti dieci mesi di contratto, nell'attesa che dalla Regione venga implementato il buono-servizio.
"Ho chiesto una copia del contratto stipulato con l'ATI che raccoglie le cinque cooperative accreditate dalla Regione e che è comprensivo anche dell'assistenza agli anziani, ma la dottoressa mi ha chiesto, dopo un attimo di titubanza, di fare una richiesta di accesso agli atti, che ho sottoscritto seduta stante, perché avrebbe dovuto autorizzarla il dirigente Galeota – racconta Conca - Mi aveva detto che me l'avrebbe girato a stretto giro di posta, ma da ieri non ho ancora ricevuto copia del contratto".
In realtà la vicenda delle assistenze e di tutti i servizi assicurati dal Piano sociale di Zona è una matassa difficile da sbrogliare.
"Per capire meglio, una decina di giorni fa ero stato anche all'assessorato regionale al Welfare, dove i funzionari Natale e Chiapperino mi hanno spiegato l'attuale situazione di impasse venutasi a creare. La penuria di fondi, che oramai caratterizza ogni settore nevralgico della società civile, ha fatto sì che negli anni il FNA (Fondo per le Non Autosufficienze) venisse rivisto al ribasso, diminuendo le risorse disponibili di un 70-80% rispetto al 2008. Ciò ha comportato la necessità di dover attingere ai fondi comunali, regionali e FESR per colmare la carenza dell'offerta assistenziale. In Regione – prosegue il consigliere - mi hanno anche detto che il nostro ambito (Gravina - Poggiorsini - Santeramo - Altamura capofila) ha delle criticità in termini di risorse umane e se non verrà potenziato andrà a scartamento ridotto. È infatti assurdo che il secondo ambito più grande della Provincia non abbia personale a sufficienza, pertanto i comuni dovrebbero distaccare in comando figure capaci di programmare, spendere e rendicontare, onde evitare di non essere consequenziali mettendo in difficoltà gli assistiti".
Dagli uffici regionali è arrivata la rassicurazione che tutte le difficoltà di questi mesi saranno appianate con l'arrivo del buono-servizio: "sostanzialmente un voucher che attinge ai fondi europei la cui durata è di 11 mesi, con l'obiettivo di abbattere il costo finale per gli utenti che, però, per essere erogato necessita di un catalogo online formato da enti accreditati e che si sta implementando su sistema.puglia.it. Successivamente al riparto FNA gli ambiti sottoscriveranno con la Regione i disciplinari e gli uffici di piano sottoscriveranno i contratti di servizio con le strutture accreditate. Una volta terminata questa fase, che richiederà un mesetto, saranno le stesse famiglie che autonomamente online oppure con l'aiuto dell'Ambito, delle stesse strutture e degli uffici dei servizi sociali, sceglieranno l'ente e faranno richiesta delle ore previste dal piano terapeutico".
Una procedura che con ogni probabilità entrerà in funzione entro la fine del mese di novembre. Nell'attesa il consigliere grillino ha chiesto all'Ufficio di Piano di ripristinare le ore di assistenza Domiciliare "così da alleviare da subito i disagi arrecati alle famiglie con figli affetti da autismo, tetraparesi spastiche e altre disabilità".
Costi che potrebbero essere concordati con l'ATI affidataria dei servizi "sapendo fin d'ora che le ore mancanti per i mesi a venire saranno assicurate dai fondi FESR (buono-servizio) che anche per il 2016 saranno finanziati dalla nuova programmazione 2014/2020".
E chiara e perentoria la posizione del consigliere regionale Mario Conca che in questi giorni è intervenuto presso l'ufficio di Piano per cercare di dare risposte alle tante famiglie costrette, troppo spesso in solitudine, ad accudire i diversamente abili.
Difficoltà che si sono moltiplicate con la decurtazione delle ore previste per l'assistenza domiciliare passate da sei ore settimanali ad appena due per ogni singolo paziente.
"Ci sono mamme ottantenni che devono accudire figli quarantacinquenni con gravi difficoltà motorie e ritardi neurologici che sono costrette a pagarsi privatamente un servizio che invece per reddito gli spetterebbe gratuitamente" denuncia Conca.
Tante, troppe le segnalazioni che, alla fine, hanno costretto il consigliere pentastellato a recarsi direttamente presso l'ufficio di piano dell'ambito ad Altamura per cercare risposte direttamente dai responsabili dell'Ufficio.
In pratica il monte ore spettante ad ogni disabile è stato rimodulato al fine di assicurare assistenza per i restanti dieci mesi di contratto, nell'attesa che dalla Regione venga implementato il buono-servizio.
"Ho chiesto una copia del contratto stipulato con l'ATI che raccoglie le cinque cooperative accreditate dalla Regione e che è comprensivo anche dell'assistenza agli anziani, ma la dottoressa mi ha chiesto, dopo un attimo di titubanza, di fare una richiesta di accesso agli atti, che ho sottoscritto seduta stante, perché avrebbe dovuto autorizzarla il dirigente Galeota – racconta Conca - Mi aveva detto che me l'avrebbe girato a stretto giro di posta, ma da ieri non ho ancora ricevuto copia del contratto".
In realtà la vicenda delle assistenze e di tutti i servizi assicurati dal Piano sociale di Zona è una matassa difficile da sbrogliare.
"Per capire meglio, una decina di giorni fa ero stato anche all'assessorato regionale al Welfare, dove i funzionari Natale e Chiapperino mi hanno spiegato l'attuale situazione di impasse venutasi a creare. La penuria di fondi, che oramai caratterizza ogni settore nevralgico della società civile, ha fatto sì che negli anni il FNA (Fondo per le Non Autosufficienze) venisse rivisto al ribasso, diminuendo le risorse disponibili di un 70-80% rispetto al 2008. Ciò ha comportato la necessità di dover attingere ai fondi comunali, regionali e FESR per colmare la carenza dell'offerta assistenziale. In Regione – prosegue il consigliere - mi hanno anche detto che il nostro ambito (Gravina - Poggiorsini - Santeramo - Altamura capofila) ha delle criticità in termini di risorse umane e se non verrà potenziato andrà a scartamento ridotto. È infatti assurdo che il secondo ambito più grande della Provincia non abbia personale a sufficienza, pertanto i comuni dovrebbero distaccare in comando figure capaci di programmare, spendere e rendicontare, onde evitare di non essere consequenziali mettendo in difficoltà gli assistiti".
Dagli uffici regionali è arrivata la rassicurazione che tutte le difficoltà di questi mesi saranno appianate con l'arrivo del buono-servizio: "sostanzialmente un voucher che attinge ai fondi europei la cui durata è di 11 mesi, con l'obiettivo di abbattere il costo finale per gli utenti che, però, per essere erogato necessita di un catalogo online formato da enti accreditati e che si sta implementando su sistema.puglia.it. Successivamente al riparto FNA gli ambiti sottoscriveranno con la Regione i disciplinari e gli uffici di piano sottoscriveranno i contratti di servizio con le strutture accreditate. Una volta terminata questa fase, che richiederà un mesetto, saranno le stesse famiglie che autonomamente online oppure con l'aiuto dell'Ambito, delle stesse strutture e degli uffici dei servizi sociali, sceglieranno l'ente e faranno richiesta delle ore previste dal piano terapeutico".
Una procedura che con ogni probabilità entrerà in funzione entro la fine del mese di novembre. Nell'attesa il consigliere grillino ha chiesto all'Ufficio di Piano di ripristinare le ore di assistenza Domiciliare "così da alleviare da subito i disagi arrecati alle famiglie con figli affetti da autismo, tetraparesi spastiche e altre disabilità".
Costi che potrebbero essere concordati con l'ATI affidataria dei servizi "sapendo fin d'ora che le ore mancanti per i mesi a venire saranno assicurate dai fondi FESR (buono-servizio) che anche per il 2016 saranno finanziati dalla nuova programmazione 2014/2020".