Aumento pane, non si placano le polemiche

Continua a tener banco la notizia dell'aumento del costo del pane a Gravina. Da un lato i panificatori locali che lamentano la crescita vertiginosa dei costi di produzione, soprattutto legata al caro energia, che sta mettendo in ginocchio il comparto, dall'altra i consumatori che, pur comprendendo in alcuni casi le ragioni dei primi, non accettano che i costi ricadano sempre sull'utente finale.

Numerosi i commenti da parte dei cittadini gravinesi che ricordano come agli enormi aumenti dei costi dei generi di prima necessità, non corrisponda, soprattutto per i lavoratori dipendenti, ad un aumento della busta paga, con una escalation che sta determinando un complessivo impoverimento.
C'è anche chi, invece, sostiene che l'aumento deciso ora sia arbitrario ed ingiustificato, visto che nella vicina Altamura, "Città del Pane", il costo del prodotto è rimasto invariato ed era già inferiore al prezzo precedentemente applicato nella città di Gravina. Il pane, infatti, costa 3 euro al kg ad Altamura, mentre a Gravina costava 3,20 al chilo e adesso è arrivato a 3,60 al Kg.

Risposte che, al momento, non trovano interlocutore e che mettono uno contro l'altro i consumatori e i produttori.
C'è anche chi propone di scendere in piazza per protestare contro quella che viene considerata una ingiustizia e far sentire le proprie ragioni al governo centrale.

"C'è bisogno di un'azione dall'alto- afferma il titolare di un antico forno di Gravina- Come faccio ad aumentare lo stipendio dei miei dipendenti se fino a tre mesi fa la bolletta del gas era di 800 euro e adesso è di 4mila euro?" -sottolinea il panificatore gravinese, preannunciando come anche ad Altamura a partire dal 1 novembre il prezzo del pane subirà un rincaro.

Insomma, una querelle che per molti non è altro che una guerra tra poveri, che non lascerà sul campo né vinti né vincitori, ma soltanto le macerie di una comunità che riesce ad andare avanti a stento.