La città
"Bambini offesi e insultati da piccoli bulli"
Associazione denuncia: "presi di mira atleti del gruppo majorettes durante il Carnevale"
Gravina - sabato 29 febbraio 2020
9.24
Quella che doveva essere una giornata di gioia e divertimento, durante la sfilata dei carri di Carnevale a Gravina, si è trasformata nell'ennesimo episodio di bullismo e violenza verbale in pubblico.
Lo denunciano con rabbia e rammarico Federica e Dominga, due istruttrici del gruppo "Majorettes Raggi di Sole", che domenica scorsa si sono ritrovate a fronteggiare un gruppo di ragazzi che ha preso di mira tre atleti coetanei che partecipavano alla sfilata di Carnevale organizzata dalle parrocchie. Secondo il racconto il gruppetto, costituito da ragazzini tra gli 11 e i 12 anni, ha seguito e intimorito in modo insistente i tre atleti durante tutto il corteo, ricorrendo a nomignoli, parole dispregiative e imitazioni. Il tutto alla presenza di molte famiglie e bambini che assistevano alla sfilata.
Pare che i piccoli bulli non si siano fermati nemmeno davanti alla presenza delle mamme dei ragazzi che hanno subito, a loro volta, insulti poco piacevoli e prendendo infine la decisione di non proseguire la sfilata per la situazione insostenibile e data la presenza di due soli addetti alla sicurezza.
Sentite le mamme dei tre bambini presi di mira, le stesse hanno riferito a Gravinalife che queste dinamiche partono e proseguono anche a scuola, dove purtroppo non vengono presi provvedimenti. L'unica colpa dei 3 ragazzi scherniti è di seguire con gioia e entusiasmo una disciplina considerata, secondo un pregiudizio duro a morire, "da femminucce" e quindi per questo meritevole di linciaggio.
Con rammarico constatiamo che, come già approfondito in altre occasioni con articoli e interviste sullo stesso tema che potete trovare su questo portale, il bullismo è una piaga frutto di una maleducazione diffusa e dell'assenza o poca presenza della famiglia d'origine nel percorso educativo e sociale. Si ribadisce, senza cadere nell'ovvietà, l'importanza del ruolo genitoriale nell'insegnamento dei valori di rispetto verso il prossimo e accettazione di una presunta diversità che deve far rima, soprattutto nel delicatissimo periodo adolescenziale, con libertà nell'espressione di sé.
Lo denunciano con rabbia e rammarico Federica e Dominga, due istruttrici del gruppo "Majorettes Raggi di Sole", che domenica scorsa si sono ritrovate a fronteggiare un gruppo di ragazzi che ha preso di mira tre atleti coetanei che partecipavano alla sfilata di Carnevale organizzata dalle parrocchie. Secondo il racconto il gruppetto, costituito da ragazzini tra gli 11 e i 12 anni, ha seguito e intimorito in modo insistente i tre atleti durante tutto il corteo, ricorrendo a nomignoli, parole dispregiative e imitazioni. Il tutto alla presenza di molte famiglie e bambini che assistevano alla sfilata.
Pare che i piccoli bulli non si siano fermati nemmeno davanti alla presenza delle mamme dei ragazzi che hanno subito, a loro volta, insulti poco piacevoli e prendendo infine la decisione di non proseguire la sfilata per la situazione insostenibile e data la presenza di due soli addetti alla sicurezza.
Sentite le mamme dei tre bambini presi di mira, le stesse hanno riferito a Gravinalife che queste dinamiche partono e proseguono anche a scuola, dove purtroppo non vengono presi provvedimenti. L'unica colpa dei 3 ragazzi scherniti è di seguire con gioia e entusiasmo una disciplina considerata, secondo un pregiudizio duro a morire, "da femminucce" e quindi per questo meritevole di linciaggio.
Con rammarico constatiamo che, come già approfondito in altre occasioni con articoli e interviste sullo stesso tema che potete trovare su questo portale, il bullismo è una piaga frutto di una maleducazione diffusa e dell'assenza o poca presenza della famiglia d'origine nel percorso educativo e sociale. Si ribadisce, senza cadere nell'ovvietà, l'importanza del ruolo genitoriale nell'insegnamento dei valori di rispetto verso il prossimo e accettazione di una presunta diversità che deve far rima, soprattutto nel delicatissimo periodo adolescenziale, con libertà nell'espressione di sé.