Territorio
Basentello: non c'è inquinamento
I Consiglieri Conca e Colonna chiedono risposte in Regione
Gravina - giovedì 4 maggio 2017
Fare chiarezza sulle cause che hanno provocato la morte di centinaia di pesci nella diga del Basentello.
Questa la richiesta inviata dal consigliere regionale Enzo Colonna e indirizzata agli assessori Giannini, Santorsola e Di Gioia.
"Le cause del predetto episodio – scrive Colonna - non sono state ancora chiarite e in merito sono state avanzate diverse ipotesi tra le quali la presenza di un virus che ha colpito una specie ittica presente; il repentino innalzamento della temperatura dell'acqua, la presenza di sostanze inquinanti. Occorre pertanto verificare rapidamente se il fenomeno abbia compromesso la qualità dell'acqua dell'invaso e quindi se vi siano rischi per le colture e gli allevamenti che ne fanno uso e per la salute dei cittadini che frequentano la zona".
Il rischio inquinamento tuttavia sembra oramai scongiurato come conferma il consigliere regionale Mario Conca secondo cui "Gli studi rivelano come questi individui siano più esposti ad agenti patogeni a causa del particolare momento di stress. Circostanza per cui si avvalorerebbe la tesi dell'esposizione a microorganismi, che farebbero pensare alla presenza di un virus. Sembra invece siano venute meno le altre ipotesi che potrebbero giustificare la moria dei pesci, ovvero lo scarso livello di ossigeno dovuto a sversamenti di liquami ad alto contenuto organico o ad uno sviluppo algale anomalo".
Conca tuttavia ha sottoscritto una richiesta di accesso agli atti di Arpa Puglia e Arpab (quest'ultimo tramite il consigliere regionale della Basilicata Gianni Perrino) per avere notizie certe sullo stato delle acque dell'invaso lungo il torrente Basentello.
"Da notizie raccolte informalmente - continua Conca - sembra che Arpa Puglia abbia misurato le concentrazioni di ossigeno sulla colonna d'acqua nel punto della moria dei pesci e non sia stata rilevata alcuna anomalia, così come sono risultate nella norma le misurazioni del PH dell'acqua, che farebbero venire meno l'ipotesi di uno sviluppo algale anomalo. La richiesta di accesso agli atti ad Arpa Puglia e Arpab - conclude Conca - nasce per fare definitivamente chiarezza sulla vicenda e dare risposte certe agli abitanti delle zone limitrofe alla diga, giustamente preoccupati per quello che sta accadendo".
Questa la richiesta inviata dal consigliere regionale Enzo Colonna e indirizzata agli assessori Giannini, Santorsola e Di Gioia.
"Le cause del predetto episodio – scrive Colonna - non sono state ancora chiarite e in merito sono state avanzate diverse ipotesi tra le quali la presenza di un virus che ha colpito una specie ittica presente; il repentino innalzamento della temperatura dell'acqua, la presenza di sostanze inquinanti. Occorre pertanto verificare rapidamente se il fenomeno abbia compromesso la qualità dell'acqua dell'invaso e quindi se vi siano rischi per le colture e gli allevamenti che ne fanno uso e per la salute dei cittadini che frequentano la zona".
Il rischio inquinamento tuttavia sembra oramai scongiurato come conferma il consigliere regionale Mario Conca secondo cui "Gli studi rivelano come questi individui siano più esposti ad agenti patogeni a causa del particolare momento di stress. Circostanza per cui si avvalorerebbe la tesi dell'esposizione a microorganismi, che farebbero pensare alla presenza di un virus. Sembra invece siano venute meno le altre ipotesi che potrebbero giustificare la moria dei pesci, ovvero lo scarso livello di ossigeno dovuto a sversamenti di liquami ad alto contenuto organico o ad uno sviluppo algale anomalo".
Conca tuttavia ha sottoscritto una richiesta di accesso agli atti di Arpa Puglia e Arpab (quest'ultimo tramite il consigliere regionale della Basilicata Gianni Perrino) per avere notizie certe sullo stato delle acque dell'invaso lungo il torrente Basentello.
"Da notizie raccolte informalmente - continua Conca - sembra che Arpa Puglia abbia misurato le concentrazioni di ossigeno sulla colonna d'acqua nel punto della moria dei pesci e non sia stata rilevata alcuna anomalia, così come sono risultate nella norma le misurazioni del PH dell'acqua, che farebbero venire meno l'ipotesi di uno sviluppo algale anomalo. La richiesta di accesso agli atti ad Arpa Puglia e Arpab - conclude Conca - nasce per fare definitivamente chiarezza sulla vicenda e dare risposte certe agli abitanti delle zone limitrofe alla diga, giustamente preoccupati per quello che sta accadendo".