La città
Basta ai partiti delle discariche, trasformare i rifiuti in risorse
Lettera aperta dell'ex presidente del Consiglio Regionale Pietro Pepe
Gravina - martedì 8 settembre 2015
Riceviamo e pubblichiamo:
"Aderendo allo Spirito e all'invito a collaborare alla soluzione dei tanti problemi della nostra Regione, reputo opportuno ed urgente segnalare il tema dei Rifiuti che dovrebbe, penso, per le sue gravi implicazioni sociali ed economiche preoccupare il Presidente EMILIANO, la Giunta Regionale e il delegato all'ambiente dott. SANTORSOLA.
Una breve premessa storica è utile ed indispensabile per conoscere lo stato attuale dell'arte, le diverse fasi, le relative decisioni assunte nel tempo dall'Amministrazione Regionale e Statale; la questione, è bene ribadirla da subito, conserva ancora le caratteristiche dell'Emergenza, anche se ci sono tutte le condizioni per il suo superamento definitivo.
Il lento processo evolutivo è stato causato dalla esigenza di adeguare ed uniformare la NORMATIVA Regionale a quella Nazionale; infatti con la legge n. 14 del 2011 sono stati disegnati gli ambiti territoriali ottimali (ATO) facendoli coincidere con le sei Provincie pugliesi: con la successiva legge n. 24 del 2012 sono stati definiti gli ambiti di Raccolta ottimale (ARO) dei servizi.
Per il nostro territorio i Comuni dell'Alta Murgia (Altamura-Gravina-Santeramo-Grumo-Toritto-Poggiorsini e Cassano) sono nell'area dell'ARO BA/4 e hanno dato vita ad una Unione dei Comuni e deciso di affidare alle ConSIP (Società del Ministero dell'Economia e delle Finanze) l'incarico di indire la Gara per il Servizio di Raccolta Rifiuti e di quella differenziata, del trasporto e dell'igiene.
A conclusione dell'iter procedurale il nuovo Servizio dovrebbe decollare quest'anno e portare cambiamenti sostanziali quali: - l'eliminazione dei Cassonetti; - la raccolta differenziata Porta a Porta dei rifiuti prodotti nella misura al 65%; - la costruzione dei Centri di raccolta temporanea (isole ecologiche).
Come è noto, ad Altamura ne sono stati previsti 2 che mi auguro possano essere realizzati individuando siti fuori dall'abitato, per evitare nuovi contenziosi e legittime proteste dei cittadini; solo attraverso questo lungo percorso è stato possibile procedere all'adozione prima nel 2013 del Piano Regionale e dopo la sua definitiva approvazione avvenuta nel 2014 che ha preparato la strada, per tentare di trasformare il problema Rifiuti in Risorsa.
Dopo 18 anni di GESTIONE Commissariale è giusto salutare il VARO da parte del Consiglio Regionale uscente del PRIMO PIANO Regionale per la gestione dei rifiuti che ha come esclusivo ed importante obiettivo quello di ridurre al massimo i rifiuti da conferire in discarica; il piano nasce da un lungo processo partecipativo, avviato con tutti i soggetti preposti (Comuni, Associazioni ambientaliste, Sindacati e cittadini) e contiene la filosofia di prevenire e realizzare la riduzione dei rifiuti attraverso la Raccolta Differenziata, la messa a disposizione di strumenti per definire i servizi efficienti e vantaggiosi ed il potenziamento della rete degli impianti di COMPOST e di frazione secca.
Però, il Piano, in un ragionevole tempo, deve essere attuato, specie quando si vuole realizzare l'obiettivo ambizioso dello zero rifiuti. Ecco perché il nuovo governo Regionale non puo perdere altro tempo e deve preoccuparsi di questo tema delicato, difficile e strategico in modo serio, creando tutti i presupposti tecnici, logistici, economici e normativi necessari per dare concreta attuazione al Programma, consapevole che fino ad oggi la Raccolta differenziata in Puglia è ancora, come media, al disotto della soglia del 30%.
A tal proposito è opportuno rammentare che la filosofia del rifiuto-Risorsa trova la sua forza e la sua radice nel Decreto RONCHI del 1999, che prefissava alcuni parametri ed obiettivi relativi alla Raccolta differenziata del 15% nell'anno 1999; del 25% nel 2001; del 35% nel 2003.
Così come segnalo che già a quella data i Comuni avrebbero dovuto procedere e trasformare le Vecchia TASSA sui rifiuti in Tariffa puntuale nel rispetto dei principi contenuti nel Decreto Ronchi di far pagare di più a coloro che inquinano e di far risparmiare sulla bolletta ai cittadini che meglio fanno la differenziata.
Purtroppo siamo al 2015 con un piano da poco entrato in funzione, con i comuni che non sono ancora quasi tutti passati alla tariffa, e con una raccolta differenziata , salvo rare eccezioni (Andria, Putignano, Melpignano ed ect.) rimasta ancorata al 30% (media) che suggerisce ai responsabili, se vogliono rispettare l'asticella alzata al 65%, di mettersi a lavoro con forte determinazione.
In Puglia, ad onor del vero, la politica sui rifiuti è stata fortemente ostacolata in questi 15 anni: - dal partito delle discariche; - dal contenzioso interessato delle imprese; - dalla eccessiva lunghezza dei tempi utilizzati dal Comune nella costituzione dei Consorzi di gestione ; - dalla rinuncia all'uso degli inceneritori senza averlo sostituito con un sistema impiantistico alternativo di compostaggio, che ha reso ancor di più protagonista le discariche che sono risultate stracolme o chiuse dalla Magistratura.
A distanza di 18 anni da quella intuizione i Rifiuti sono ancora oggi un grave problema che va affrontata con decisione e con la leale collaborazione istituzionale della Regione e dei Comuni. Vanno evitati inutili conflitti o liti giudiziarie o forzature come l'Ecotassa partendo dal presupposto che la Raccolta differenziata aumenterà solo in presenza di un concorso responsabile soprattutto dei Comuni e dei cittadini.
I piani, pertanto, dopo che sono stati approvati, devono essere attuati e soprattutto accompagnati da una puntuale sostenibilità economica, sociale ed ambientale, altrimenti restano buone intenzioni prive di efficacia.
In tale contesto ben si inserisce l'ultima modifica della disciplina del Codice Penale in Materia di reato ambientale che agisce senza dubbio da deterrente e agevola l'attuazione del principio del rifiuto zero. Infatti, il legislatore Nazionale ha introdotto nel Codice con la legge n. 68 del 28 maggio 2015 due nuove figure dilettuose: l'inquinamento ambientale ed il Disastro ambientale, punibili con l'arresto nei confronti di chi compromette e deteriora l'acqua, l'aria, il sottosuolo e l'ecosistema in modo irreversibile.
Sono previsti, altresì, sanzioni pesanti per chi è condannato, che vanno dall'interdizione dell'esercizio delle attività, alla revoca dell'autorizzazione, al divieto di avere rapporti contrattuali con la Pubblica Amministrazione.
Come si vede siamo in presenza di una realtà complessa che richiede assunzione di responsabilità e precise risposte da dare ai territori sulle questioni emergenti; a partire dall'attuazione del Piano, alla fine che devono fare le discariche, gli inceneritori ed i depuratori e soprattutto l'indicazione dei tempi, della modalità e dei mezzi finanziari necessari.
Occorre fare chiarezza anche attraverso norme di attuazione che la Regione deve emanare se si vuole veramente trasformare il problema Rifiuti in Risorsa e uscire dalla fase dell'emergenza in modo definitivo".
PIETRO PEPE
Già Pres. Consiglio Regione Puglia
"Aderendo allo Spirito e all'invito a collaborare alla soluzione dei tanti problemi della nostra Regione, reputo opportuno ed urgente segnalare il tema dei Rifiuti che dovrebbe, penso, per le sue gravi implicazioni sociali ed economiche preoccupare il Presidente EMILIANO, la Giunta Regionale e il delegato all'ambiente dott. SANTORSOLA.
Una breve premessa storica è utile ed indispensabile per conoscere lo stato attuale dell'arte, le diverse fasi, le relative decisioni assunte nel tempo dall'Amministrazione Regionale e Statale; la questione, è bene ribadirla da subito, conserva ancora le caratteristiche dell'Emergenza, anche se ci sono tutte le condizioni per il suo superamento definitivo.
Il lento processo evolutivo è stato causato dalla esigenza di adeguare ed uniformare la NORMATIVA Regionale a quella Nazionale; infatti con la legge n. 14 del 2011 sono stati disegnati gli ambiti territoriali ottimali (ATO) facendoli coincidere con le sei Provincie pugliesi: con la successiva legge n. 24 del 2012 sono stati definiti gli ambiti di Raccolta ottimale (ARO) dei servizi.
Per il nostro territorio i Comuni dell'Alta Murgia (Altamura-Gravina-Santeramo-Grumo-Toritto-Poggiorsini e Cassano) sono nell'area dell'ARO BA/4 e hanno dato vita ad una Unione dei Comuni e deciso di affidare alle ConSIP (Società del Ministero dell'Economia e delle Finanze) l'incarico di indire la Gara per il Servizio di Raccolta Rifiuti e di quella differenziata, del trasporto e dell'igiene.
A conclusione dell'iter procedurale il nuovo Servizio dovrebbe decollare quest'anno e portare cambiamenti sostanziali quali: - l'eliminazione dei Cassonetti; - la raccolta differenziata Porta a Porta dei rifiuti prodotti nella misura al 65%; - la costruzione dei Centri di raccolta temporanea (isole ecologiche).
Come è noto, ad Altamura ne sono stati previsti 2 che mi auguro possano essere realizzati individuando siti fuori dall'abitato, per evitare nuovi contenziosi e legittime proteste dei cittadini; solo attraverso questo lungo percorso è stato possibile procedere all'adozione prima nel 2013 del Piano Regionale e dopo la sua definitiva approvazione avvenuta nel 2014 che ha preparato la strada, per tentare di trasformare il problema Rifiuti in Risorsa.
Dopo 18 anni di GESTIONE Commissariale è giusto salutare il VARO da parte del Consiglio Regionale uscente del PRIMO PIANO Regionale per la gestione dei rifiuti che ha come esclusivo ed importante obiettivo quello di ridurre al massimo i rifiuti da conferire in discarica; il piano nasce da un lungo processo partecipativo, avviato con tutti i soggetti preposti (Comuni, Associazioni ambientaliste, Sindacati e cittadini) e contiene la filosofia di prevenire e realizzare la riduzione dei rifiuti attraverso la Raccolta Differenziata, la messa a disposizione di strumenti per definire i servizi efficienti e vantaggiosi ed il potenziamento della rete degli impianti di COMPOST e di frazione secca.
Però, il Piano, in un ragionevole tempo, deve essere attuato, specie quando si vuole realizzare l'obiettivo ambizioso dello zero rifiuti. Ecco perché il nuovo governo Regionale non puo perdere altro tempo e deve preoccuparsi di questo tema delicato, difficile e strategico in modo serio, creando tutti i presupposti tecnici, logistici, economici e normativi necessari per dare concreta attuazione al Programma, consapevole che fino ad oggi la Raccolta differenziata in Puglia è ancora, come media, al disotto della soglia del 30%.
A tal proposito è opportuno rammentare che la filosofia del rifiuto-Risorsa trova la sua forza e la sua radice nel Decreto RONCHI del 1999, che prefissava alcuni parametri ed obiettivi relativi alla Raccolta differenziata del 15% nell'anno 1999; del 25% nel 2001; del 35% nel 2003.
Così come segnalo che già a quella data i Comuni avrebbero dovuto procedere e trasformare le Vecchia TASSA sui rifiuti in Tariffa puntuale nel rispetto dei principi contenuti nel Decreto Ronchi di far pagare di più a coloro che inquinano e di far risparmiare sulla bolletta ai cittadini che meglio fanno la differenziata.
Purtroppo siamo al 2015 con un piano da poco entrato in funzione, con i comuni che non sono ancora quasi tutti passati alla tariffa, e con una raccolta differenziata , salvo rare eccezioni (Andria, Putignano, Melpignano ed ect.) rimasta ancorata al 30% (media) che suggerisce ai responsabili, se vogliono rispettare l'asticella alzata al 65%, di mettersi a lavoro con forte determinazione.
In Puglia, ad onor del vero, la politica sui rifiuti è stata fortemente ostacolata in questi 15 anni: - dal partito delle discariche; - dal contenzioso interessato delle imprese; - dalla eccessiva lunghezza dei tempi utilizzati dal Comune nella costituzione dei Consorzi di gestione ; - dalla rinuncia all'uso degli inceneritori senza averlo sostituito con un sistema impiantistico alternativo di compostaggio, che ha reso ancor di più protagonista le discariche che sono risultate stracolme o chiuse dalla Magistratura.
A distanza di 18 anni da quella intuizione i Rifiuti sono ancora oggi un grave problema che va affrontata con decisione e con la leale collaborazione istituzionale della Regione e dei Comuni. Vanno evitati inutili conflitti o liti giudiziarie o forzature come l'Ecotassa partendo dal presupposto che la Raccolta differenziata aumenterà solo in presenza di un concorso responsabile soprattutto dei Comuni e dei cittadini.
I piani, pertanto, dopo che sono stati approvati, devono essere attuati e soprattutto accompagnati da una puntuale sostenibilità economica, sociale ed ambientale, altrimenti restano buone intenzioni prive di efficacia.
In tale contesto ben si inserisce l'ultima modifica della disciplina del Codice Penale in Materia di reato ambientale che agisce senza dubbio da deterrente e agevola l'attuazione del principio del rifiuto zero. Infatti, il legislatore Nazionale ha introdotto nel Codice con la legge n. 68 del 28 maggio 2015 due nuove figure dilettuose: l'inquinamento ambientale ed il Disastro ambientale, punibili con l'arresto nei confronti di chi compromette e deteriora l'acqua, l'aria, il sottosuolo e l'ecosistema in modo irreversibile.
Sono previsti, altresì, sanzioni pesanti per chi è condannato, che vanno dall'interdizione dell'esercizio delle attività, alla revoca dell'autorizzazione, al divieto di avere rapporti contrattuali con la Pubblica Amministrazione.
Come si vede siamo in presenza di una realtà complessa che richiede assunzione di responsabilità e precise risposte da dare ai territori sulle questioni emergenti; a partire dall'attuazione del Piano, alla fine che devono fare le discariche, gli inceneritori ed i depuratori e soprattutto l'indicazione dei tempi, della modalità e dei mezzi finanziari necessari.
Occorre fare chiarezza anche attraverso norme di attuazione che la Regione deve emanare se si vuole veramente trasformare il problema Rifiuti in Risorsa e uscire dalla fase dell'emergenza in modo definitivo".
PIETRO PEPE
Già Pres. Consiglio Regione Puglia