La città
Bene la modifica del regolamento edilizio ma la giunta evita il confronto
Le associazioni di categoria criticano l'amministrazione
Gravina - lunedì 9 dicembre 2013
9.05
Non è piaciuto, a Michele Capone, presidente della locale Confcommercio, il paragone con Matera, ma ancor meno è piaciuto il modus operandi dell'amministrazione comunale, pronta ad approvare la modifica del regolamento edilizio per consentire l'insediamento di attività commerciali anche nei locali interrati del centro storico.
"E' inaccettabile il paragone con Matera, città che quando ha adottato provvedimenti di questo tipo ha coinvolto tra le tante, e prima di tutto, le associazioni degli imprenditori del commercio. Qui a Gravina si va sparati avanti con i paraocchi e spesso si inciampa".
Capone, non ha gradito l'atteggiamento assunto dall'amministrazione che ancora una volta non ha inteso avviare un confronto con le associazioni di categoria: "Quando si fanno questo tipo di provvedimenti occorre valutare tutta una serie di situazioni per poter stilare un deliberato davvero utile alla città anche perché poi, rimodificare il regolamento è un macello".
"Il nostro centro storico- sostiene Capone - non è fatto solo di sassi come Matera, noi abbiamo costruzioni imponenti e importanti dove la destinazione di uso commerciale si può e si deve fare, e va allargata anche ai primi piani dei palazzi per favorire l'apertura di atelier, ristorantini, gastronomie con degustazione, norcinerie ecc".
Inoltre, il cambio di destinazione d'uso, secondo la Confcommercio dovrebbe essere consentito "anche per gli importanti palazzi padronali che all'interno hanno ex stalle e ampi ex magazzini di cereali che possono diventare autonome attività commerciali a cornice del portone padronale che così diventerebbe una vera galleria commerciale".
L'atto amministrativo invece, favorisce la nascita di piccole attività commerciali, le antiche botteghe in pratica, limitandosi ad intervenire sui locali interrati, senza considerare tante altre valide possibilità con cui davvero dare uno slancio allo sviluppo del centro storico.
Dello stesso avviso anche Oronzo Rifino della Confesercenti, che pur approvando il provvedimento proposto dall'amministrazione comunale e pronto per essere approvato in Consiglio, critica l'atteggiamento della stessa amministrazione "che ancora una volta evita il confronto".
"E' inaccettabile il paragone con Matera, città che quando ha adottato provvedimenti di questo tipo ha coinvolto tra le tante, e prima di tutto, le associazioni degli imprenditori del commercio. Qui a Gravina si va sparati avanti con i paraocchi e spesso si inciampa".
Capone, non ha gradito l'atteggiamento assunto dall'amministrazione che ancora una volta non ha inteso avviare un confronto con le associazioni di categoria: "Quando si fanno questo tipo di provvedimenti occorre valutare tutta una serie di situazioni per poter stilare un deliberato davvero utile alla città anche perché poi, rimodificare il regolamento è un macello".
"Il nostro centro storico- sostiene Capone - non è fatto solo di sassi come Matera, noi abbiamo costruzioni imponenti e importanti dove la destinazione di uso commerciale si può e si deve fare, e va allargata anche ai primi piani dei palazzi per favorire l'apertura di atelier, ristorantini, gastronomie con degustazione, norcinerie ecc".
Inoltre, il cambio di destinazione d'uso, secondo la Confcommercio dovrebbe essere consentito "anche per gli importanti palazzi padronali che all'interno hanno ex stalle e ampi ex magazzini di cereali che possono diventare autonome attività commerciali a cornice del portone padronale che così diventerebbe una vera galleria commerciale".
L'atto amministrativo invece, favorisce la nascita di piccole attività commerciali, le antiche botteghe in pratica, limitandosi ad intervenire sui locali interrati, senza considerare tante altre valide possibilità con cui davvero dare uno slancio allo sviluppo del centro storico.
Dello stesso avviso anche Oronzo Rifino della Confesercenti, che pur approvando il provvedimento proposto dall'amministrazione comunale e pronto per essere approvato in Consiglio, critica l'atteggiamento della stessa amministrazione "che ancora una volta evita il confronto".