Palazzo di città
Beni demaniali: caccia agli abusivi
La giunta batte cassa ed avvia i controlli. Nel mirino, in particolare, i terreni.
Gravina - venerdì 19 aprile 2013
08.55
Se la stagione della caccia pugliese si è conclusa lo scorso gennaio, prossimamente si aprirà quella dell'amministrazione comunale. Non alla selvaggina, ma ai beni civici occupati abusivamente.
In una delibera di recente adozione, si legge infatti che l'amministrazione comunale, "a seguito dell'analisi e della verifica dell'archivio catastale e della documentazione regionale ha constatato che nel proprio territorio comunale vi sono beni civici (in demani aperti) e terre legittimate o allodializzate gravate da canoni di natura enfiteutica (in demani chiusi)". Caccia dunque a quelle terre di proprietà comunale, gravate dal vincolo di uso civico che secondo una legge dello stato del 1927, concede il diritto ai cittadini di un dato territorio, di trarre utilità dalla terra, dalle acque, dai boschi, che secondo quanto riportato nel documento "sono state oggetto di usurpazioni, occupazioni abusive, nonchè di compravendite tramite atti notarili".
Il Comune, inoltre, in passato "ha anche costituito diversi rapporti di natura enfiteutica" con degli agricoltori, che per i non addetti ai lavori si traduce in un diritto concesso al titolare del terreno, pari a quello del proprietario, sui frutti del suolo e del sottosuolo. In cambio l'ente avrebbe dovuto ricevere il pagamento di un canone stabilito in base al valore del terreno. A questo punto non resta altro da fare che armarsi e partire: "E' necessaria la formazione di una lista di carico per il recupero dei canoni arretrati e futuri e procedere con urgenza al censimento delle terre civiche ed ex civiche", si legge nel provvedimento. Armi caricate a salve per il momento, poiché bisognerà aspettare che venga interpellato un apparato tecnico esterno, "essendo impensabile la gestione diretta del servizio da parte dell'amministrazione comunale, in quanto nella dotazione organica dell'Ente non vi è personale tecnico specializzato in merito".
Al riguardo, pare che alcune aziende specializzate siano già state contattate e che il loro cachet non peserà sul bilancio comunale: "I costi graverebbero direttamente sui singoli cittadini che chiederanno affrancazioni, legittimazioni e concessioni in utenza temporanea".
Presto sarà pubblicato un bando, ma per gli interessati ecco qualche informazione utile. Per legittimare o affrancare il proprio status sarà necessario presentare "esclusivamente per l'intera quota, con istanza in carta libera da presentare al comune, corredata dai seguenti documenti, in originale o in copia conforme all'originale: consultazione della particella rilasciata dall' Agenzia del territorio della quale si rilevano tutti i dati catastali della particella interessata; una copia della mappa catastale rilasciata dall'Agenzia del territorio; il tipo di frazionamento, là dove necessario, redatto da un tecnico abilitato, a cura e spese del possessore dell'immobile per il quale si chiede l'affrancazione; l'atto necessario per dimostrare la proprietà e il possesso della particella in esame. Infine, il permesso di costruire in caso di suoli edificati".
In una delibera di recente adozione, si legge infatti che l'amministrazione comunale, "a seguito dell'analisi e della verifica dell'archivio catastale e della documentazione regionale ha constatato che nel proprio territorio comunale vi sono beni civici (in demani aperti) e terre legittimate o allodializzate gravate da canoni di natura enfiteutica (in demani chiusi)". Caccia dunque a quelle terre di proprietà comunale, gravate dal vincolo di uso civico che secondo una legge dello stato del 1927, concede il diritto ai cittadini di un dato territorio, di trarre utilità dalla terra, dalle acque, dai boschi, che secondo quanto riportato nel documento "sono state oggetto di usurpazioni, occupazioni abusive, nonchè di compravendite tramite atti notarili".
Il Comune, inoltre, in passato "ha anche costituito diversi rapporti di natura enfiteutica" con degli agricoltori, che per i non addetti ai lavori si traduce in un diritto concesso al titolare del terreno, pari a quello del proprietario, sui frutti del suolo e del sottosuolo. In cambio l'ente avrebbe dovuto ricevere il pagamento di un canone stabilito in base al valore del terreno. A questo punto non resta altro da fare che armarsi e partire: "E' necessaria la formazione di una lista di carico per il recupero dei canoni arretrati e futuri e procedere con urgenza al censimento delle terre civiche ed ex civiche", si legge nel provvedimento. Armi caricate a salve per il momento, poiché bisognerà aspettare che venga interpellato un apparato tecnico esterno, "essendo impensabile la gestione diretta del servizio da parte dell'amministrazione comunale, in quanto nella dotazione organica dell'Ente non vi è personale tecnico specializzato in merito".
Al riguardo, pare che alcune aziende specializzate siano già state contattate e che il loro cachet non peserà sul bilancio comunale: "I costi graverebbero direttamente sui singoli cittadini che chiederanno affrancazioni, legittimazioni e concessioni in utenza temporanea".
Presto sarà pubblicato un bando, ma per gli interessati ecco qualche informazione utile. Per legittimare o affrancare il proprio status sarà necessario presentare "esclusivamente per l'intera quota, con istanza in carta libera da presentare al comune, corredata dai seguenti documenti, in originale o in copia conforme all'originale: consultazione della particella rilasciata dall' Agenzia del territorio della quale si rilevano tutti i dati catastali della particella interessata; una copia della mappa catastale rilasciata dall'Agenzia del territorio; il tipo di frazionamento, là dove necessario, redatto da un tecnico abilitato, a cura e spese del possessore dell'immobile per il quale si chiede l'affrancazione; l'atto necessario per dimostrare la proprietà e il possesso della particella in esame. Infine, il permesso di costruire in caso di suoli edificati".