Villa confiscata
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La città

Beni strappati alla criminalità, che farne?

L’amministrazione pensa ad un regolamento per l’assegnazione

Adesso che aumentano gli immobili acquisiti al patrimonio dello Stato dopo la confisca alla criminalità, diventa necessario capire quale destinazione viene data a tali strutture, a chi vengono affidate e per farne cosa.

Una domanda che, oltre a solleticare la curiosità dei cittadini, ci si è posti anche a Palazzo di Città, con la Giunta comunale che è arrivata alla conclusione che sarebbe opportuno e necessario predisporre un Regolamento per l'assegnazione dei beni confiscati. Un provvedimento per il quale sono già stati messi in moto gli uffici municipali e che, a compimento del suo iter, dovrà essere discusso e approvato in consiglio comunale.

Al momento di certo si sa che c'è un immobile in via Pietro Micca che è stato assegnato in parte alla Lipu per farne la sede del progetto Life, mentre un'altra porzione della struttura è stata, invece, destinata ad una cooperativa attiva nel campo dei servizi sociali. Per la villetta di via Guardialto, confiscata e consegnata al comune di Gravina nel luglio del 2019, invece, non si è proceduto all'assegnazione perché l'immobile è risultato fortemente danneggiato e necessitante di interventi di ristrutturazione per i quali si stanno cercando finanziamenti utili per coprire il costo dei lavori. Infine, notizia degli ultimi giorni, il Comune sta in queste ore espletando le ultime procedure per l'acquisizione al patrimonio della città di un appartamento ubicato in via Van Gogh: una struttura in buono stato che, non appena concluso l'iter di acquisizione, verrà destinato ad iniziative ed attività sociali.

Insomma, sfruttare i contenitori strappati alla criminalità per incrementare ed insediare delle attività che hanno una ricaduta positiva sulla comunità: questa sembrerebbe la scelta fatta dall'amministrazione comunale per ribadire il suo diniego verso le attività illecite ed il suo impegno per la promozione della legalità.
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