La città
Black out telefonia e internet, pronta una richiesta di danni
La Fenailp all'attacco. Disservizio provocato dalla rottura di un cavo
Gravina - martedì 31 agosto 2021
16.00
Il black out su telefonia fissa e mobile ha arrecato un notevole danno alle attività commerciali e ai liberi professionisti, oltre che mettere a rischio anche i cittadini: tutti disagi e danni che bisognerà risanare. A dichiararlo è il responsabile gravinese della Fenailp, Federazione Nazionale Autonoma Imprenditori e liberi Professionisti, Oronzo Rifino.
Per l'associazione di categoria qualcuno dovrà pagare per il disservizio dei giorni scorsi (accaduto per il tranciamento di un cavo nel corso di lavori in territorio di Altamura) e per un danno subito dalla comunità. Ci sono delle responsabilità da accertare e se –dice Rifino- non si può incolpare l'amministrazione comunale per l'interruzione provocato da un incidente nel corso di alcuni lavori, di certo ci sono delle negligenze che sono attribuibili al sindaco Valente, il quale, per la Fenailp, è censurabile "per non aver attivato tutte le misure di emergenza: allertare la Prefettura, la Protezione civile, l'esercito".
"Il black out telefonico ha di fatto isolato l'intera città di 45.000 abitanti con tutte le conseguenze"- ricorda Rifino, che sottolinea come l'interruzione delle linee ha mandato in tilt le imprese, i negozi, i locali pubblici, bloccando anche poste e banche, con bancomat fuori servizio e, cosa ancor più grave, emergenze stradali, farmacie non in grado di soddisfare le ricette mediche, compresi i medicinali salvavita e pronto soccorso non attivi, con i numeri di emergenza che risultavano non raggiungibili.
Insomma, una situazione di una gravità inaudita, che avrebbe consigliato, a detta di Rifino, in questi particolari casi, di allertare "la Prefettura e Protezione civile per installare in collaborazione con l'Esercito ponti radio e nel contempo avvisare la cittadina con altoparlanti dove recarsi per le emergenze". E invece, tutto ciò non è avvenuto ed è per questo che la Federazione Nazionale Autonoma Imprenditori e liberi Professionisti di Gravina, punta il dito contro l'amministrazione comunale, rea -a loro dire- di non aver saputo gestire un'emergenza di tale portata e il danno economico e sociale che ha provocato.
Danni economici che comunque andrebbero ristorati. Per questo la Fenailp invita il Comune a farsi carico di "avviare una class action per fare ottenere i ristori a tutte le imprese locali e di costituirsi parte civile per il risarcimento collettivo", affinché - sottolinea Rifino - non si subisca oltre al danno anche la beffa, preannunciando che la Fenailp è pronta ad assistere le imprese che intendano intraprendere azioni legali nei confronti degli operatori telefonici e anche –qualora lo ritengano opportuno- nei confronti del Comune, oltre che "a costituirsi parte civile per il risarcimento collettivo".
Per l'associazione di categoria qualcuno dovrà pagare per il disservizio dei giorni scorsi (accaduto per il tranciamento di un cavo nel corso di lavori in territorio di Altamura) e per un danno subito dalla comunità. Ci sono delle responsabilità da accertare e se –dice Rifino- non si può incolpare l'amministrazione comunale per l'interruzione provocato da un incidente nel corso di alcuni lavori, di certo ci sono delle negligenze che sono attribuibili al sindaco Valente, il quale, per la Fenailp, è censurabile "per non aver attivato tutte le misure di emergenza: allertare la Prefettura, la Protezione civile, l'esercito".
"Il black out telefonico ha di fatto isolato l'intera città di 45.000 abitanti con tutte le conseguenze"- ricorda Rifino, che sottolinea come l'interruzione delle linee ha mandato in tilt le imprese, i negozi, i locali pubblici, bloccando anche poste e banche, con bancomat fuori servizio e, cosa ancor più grave, emergenze stradali, farmacie non in grado di soddisfare le ricette mediche, compresi i medicinali salvavita e pronto soccorso non attivi, con i numeri di emergenza che risultavano non raggiungibili.
Insomma, una situazione di una gravità inaudita, che avrebbe consigliato, a detta di Rifino, in questi particolari casi, di allertare "la Prefettura e Protezione civile per installare in collaborazione con l'Esercito ponti radio e nel contempo avvisare la cittadina con altoparlanti dove recarsi per le emergenze". E invece, tutto ciò non è avvenuto ed è per questo che la Federazione Nazionale Autonoma Imprenditori e liberi Professionisti di Gravina, punta il dito contro l'amministrazione comunale, rea -a loro dire- di non aver saputo gestire un'emergenza di tale portata e il danno economico e sociale che ha provocato.
Danni economici che comunque andrebbero ristorati. Per questo la Fenailp invita il Comune a farsi carico di "avviare una class action per fare ottenere i ristori a tutte le imprese locali e di costituirsi parte civile per il risarcimento collettivo", affinché - sottolinea Rifino - non si subisca oltre al danno anche la beffa, preannunciando che la Fenailp è pronta ad assistere le imprese che intendano intraprendere azioni legali nei confronti degli operatori telefonici e anche –qualora lo ritengano opportuno- nei confronti del Comune, oltre che "a costituirsi parte civile per il risarcimento collettivo".