Territorio
Bocciato il piano casa della Regione
Legambiente punta il dito contro le continue proroghe
Gravina - martedì 8 febbraio 2022
Bocciata la proroga del Piano casa in Puglia. Il Consiglio regionale aveva prorogato le norme in materia di recupero dei sottotetti, dei porticati, dei locali seminterrati e interventi esistenti e di aree pubbliche non autorizzate ma il Governo ha deciso di impugnarla davanti alla Corte costituzionale perché la normativa regionale è andata oltre le proprie competenze. La legge è stata approvata nonostante il parere contrario dell'assessore regionale Anna Grazia Maraschio.
Secondo Legambiente "ancora una volta" la Puglia è "impreparata ad una svolta del comparto edilizio, indirizzato a un interesse comune e di tutela del territorio, dell'ambiente e dunque della collettività". "Questa situazione - afferma Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia- dimostra, purtroppo, l'incapacità del Consiglio Regionale pugliese nel legiferare in tempi certi e per il bene comune. Inoltre è da sottolineare, nello stesso ambito, l'altro disegno di legge, L. R. Puglia 30/11/2021, n. 39, circa l'aumento dell'indice di fabbricabilità sui terreni agricoli pugliesi che punta sempre più all'aumento del consumo di suolo e delle volumetrie. Pertanto chiediamo all'assessora Maraschio, di fare tutto quello che è nelle sue competenze per intervenire e avviare una legge di riforma complessiva del Piano Casa, forte anche del fatto che la sua opposizione a quella proroga era giusta e necessaria".
Già negli anni passati, dopo ogni ennesima proroga, Legambiente aveva sollevato forti dubbi e perplessità circa l'effettiva efficacia del piano casa in merito al recupero ed al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale. E dunque oggi vediamo gli effetti di quella proroga, al 31 dicembre 2022, chiesta dal Consiglio Regionale con emendamenti sempre più puntati alla saturazione edilizia ed alla "semplificazione" di interventi che, senza una programmazione e una visione comune, andrebbero sempre più in maniera preoccupante verso la costruzione di agglomerati urbani privi di infrastrutture e servizi necessari al vivere collettivo di qualità.
"Vogliamo inoltre sottolineare ancora una volta come il tema torni al centro del dibattito escludendo il parere dei territori, delle comunità e delle associazioni. – conclude il presidente Ronzulli – Il coinvolgimento nel disegno del territorio da parte di chi dovrà usufruire dei servizi e delle infrastrutture rimane ignorato. Il dialogo con il territorio, sia esso in forma di associazioni che di privati cittadini, è fondamentale per la costruzione di una comunità soddisfatta e coesa. Per questo continuiamo a chiedere all'Assessora Maraschio, di avviare urgentemente un tavolo di lavoro condiviso per mettere fine allo scempio a cui si sta assistendo circa il Piano Casa e realizzare immediatamente un serio programma regionale".
Secondo Legambiente "ancora una volta" la Puglia è "impreparata ad una svolta del comparto edilizio, indirizzato a un interesse comune e di tutela del territorio, dell'ambiente e dunque della collettività". "Questa situazione - afferma Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia- dimostra, purtroppo, l'incapacità del Consiglio Regionale pugliese nel legiferare in tempi certi e per il bene comune. Inoltre è da sottolineare, nello stesso ambito, l'altro disegno di legge, L. R. Puglia 30/11/2021, n. 39, circa l'aumento dell'indice di fabbricabilità sui terreni agricoli pugliesi che punta sempre più all'aumento del consumo di suolo e delle volumetrie. Pertanto chiediamo all'assessora Maraschio, di fare tutto quello che è nelle sue competenze per intervenire e avviare una legge di riforma complessiva del Piano Casa, forte anche del fatto che la sua opposizione a quella proroga era giusta e necessaria".
Già negli anni passati, dopo ogni ennesima proroga, Legambiente aveva sollevato forti dubbi e perplessità circa l'effettiva efficacia del piano casa in merito al recupero ed al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale. E dunque oggi vediamo gli effetti di quella proroga, al 31 dicembre 2022, chiesta dal Consiglio Regionale con emendamenti sempre più puntati alla saturazione edilizia ed alla "semplificazione" di interventi che, senza una programmazione e una visione comune, andrebbero sempre più in maniera preoccupante verso la costruzione di agglomerati urbani privi di infrastrutture e servizi necessari al vivere collettivo di qualità.
"Vogliamo inoltre sottolineare ancora una volta come il tema torni al centro del dibattito escludendo il parere dei territori, delle comunità e delle associazioni. – conclude il presidente Ronzulli – Il coinvolgimento nel disegno del territorio da parte di chi dovrà usufruire dei servizi e delle infrastrutture rimane ignorato. Il dialogo con il territorio, sia esso in forma di associazioni che di privati cittadini, è fondamentale per la costruzione di una comunità soddisfatta e coesa. Per questo continuiamo a chiedere all'Assessora Maraschio, di avviare urgentemente un tavolo di lavoro condiviso per mettere fine allo scempio a cui si sta assistendo circa il Piano Casa e realizzare immediatamente un serio programma regionale".