Cronaca
Bomba carta alla gelateria "Le Delizie": c'è un indagato
Un cinquantenne il presunto responsabile dell'esplosione. Avrebbe agito per motivi personali.
Gravina - martedì 23 luglio 2013
00.10
La pista della criminalità organizzata era stata scartata da subito: la mala le bombe le preferisce al tritolo, non di carta. S'era pensato allora ad una bravata, al gesto di ragazzini in cerca di emozioni forti. Venti giorni dopo, arriva la novità che spazza via dubbi e supposizioni: chi ha agito lo avrebbe fatto per regolare questioni personali. Ed il suo nome sarebbe già stato iscritto nel registro degli indagati.
Ad una svolta le indagini sull'attentato alla gelateria "Le Delizie", consumato la notte del 4 luglio scorso. Un cinquantenne residente in un paese della cintura murgiana (non Gravina) sarebbe finito sotto inchiesta, s'apprende in ambienti giudiziari, per la bomba carta che gettò nel panico il quartiere danneggiando la saracinesca (nella foto, ndr) dell'esercizio commerciale di via Taranto, a pochi passi dalla "Don Eustachio Montemurro".
Sul posto, subito dopo il forte boato, erano giunti i Carabinieri, per i rilievi utili a ricostruire l'accaduto e ad individuarne i responsabili. In coda ad accertamenti e controlli, il quadro si sarebbe chiarito. E sulla base di elementi ancora avvolti nel manto impenetrabile del segreto istruttorio, si sarebbe infine giunti all'identificazione del cinquantenne.
A spingerlo all'azione, ritengono gli inquirenti, motivazioni di carattere personale. Nè mafia nè vandali: solo una faccenda privata da regolare con un bel pò di polvere pirica.
Il presunto bombarolo di carta contava di farla franca. Sarebbe invece già formalmente indagato (stando alle poche, scarne indiscrezioni trapelate) per danneggiamento e detenzione di materie esplodenti.
Ad una svolta le indagini sull'attentato alla gelateria "Le Delizie", consumato la notte del 4 luglio scorso. Un cinquantenne residente in un paese della cintura murgiana (non Gravina) sarebbe finito sotto inchiesta, s'apprende in ambienti giudiziari, per la bomba carta che gettò nel panico il quartiere danneggiando la saracinesca (nella foto, ndr) dell'esercizio commerciale di via Taranto, a pochi passi dalla "Don Eustachio Montemurro".
Sul posto, subito dopo il forte boato, erano giunti i Carabinieri, per i rilievi utili a ricostruire l'accaduto e ad individuarne i responsabili. In coda ad accertamenti e controlli, il quadro si sarebbe chiarito. E sulla base di elementi ancora avvolti nel manto impenetrabile del segreto istruttorio, si sarebbe infine giunti all'identificazione del cinquantenne.
A spingerlo all'azione, ritengono gli inquirenti, motivazioni di carattere personale. Nè mafia nè vandali: solo una faccenda privata da regolare con un bel pò di polvere pirica.
Il presunto bombarolo di carta contava di farla franca. Sarebbe invece già formalmente indagato (stando alle poche, scarne indiscrezioni trapelate) per danneggiamento e detenzione di materie esplodenti.